due chiacchiere

Archivio del mese di settembre 2022, pagina 2

Creare un feed personalizzato in WordPress

Parafrasando quello che cantava Jovanotti secoli fa, sono un blogger fortunato. Perché i miei lettori ci tengono a condividere la loro sincera ed onesta opinione su come gestisco la baracca, aiutandomi a migliorare ogni giorno questo piccolo spazio sperduto nella rete. Come forse avevi notato, il feed di questo blog proponeva, oltre agli articoli freschi di stampa, anche altri “del giorno” tirati fuori dall’archivio (ne avevo parlato qui, per i più distratti). All’epoca avevo deciso di implementare quella funzione per rimpinguare le esili sembianze del feed, e per dare ai pochi lettori rimasti la possibilità di rinfrescarsi la memoria su quello che c’eravamo detti un decennio fa. Quando Emanuele mi ha detto di avere qualche dubbio su questa funzionalità, osservando che gonfiava il suo feed in maniera artificiale, non potevo certo ignorare il suo appello. Ho dato un’occhiata alle statistiche, ed in effetti ho notato che non portava più visitatori. Così mi sono messo al lavoro, ed ho deciso che la soluzione migliore era di lasciare in pace il feed principale, e di crearne uno a parte per l’archivio, per la gioia di grandi e piccini. Leggi il resto di Creare un feed personalizzato in WordPress

Come si fanno le matite

Oramai le scuole stanno riaprendo un po’ ovunque (qui le nostre ragazze sono già sui banchi da fine Agosto). Tempo di fare una visita in cartolibreria per approvvigionarsi di tutto l’occorrente per cominciare l’anno nella maniera migliore. Data questa premessa, l’appuntamento di oggi con la lingua inglese è un video in cui l’azienda Faber Castell mostra come nascono le loro matite in fabbrica. Sin dai primi mesi in cui abitavo in America, mi ero appassionato ad un programma TV, How It’s Made, in cui una voce narrante fuori campo mostrava i vari processi industriali per fabbricare dalle canoe ai paracaduti, dai microscopi ai giradischi. Un programma che solleticava il piccolo ingegnere che c’è in me (e che tanti guai ha causato da bambino, quando mi divertivo a smontare gli oggetti in giro per la casa), che guardo ancora con piacere di tanto in tanto. Ed ecco che il video di oggi unisce l’utile al dilettevole 😉 Leggi il resto di Come si fanno le matite

Un mese di Pixel 6a

Come forse ricorderai, qualche mese fa mi rivolgevo ai miei fidati piccoli lettori per un consiglio su cosa fare per il mio Pixel 3a, dato che da lì a poco la casa di Mountain View lo avrebbe cancellato dalla lista dei dispositivi a cui inviare le nuove versioni del sistema operativo che fa funzionare il telefono. Ho provato a spulciare i vari forum alla caccia di una ROM alternativa, ma non sono riuscito a cavare neppure il proverbiale ragno dal buco. Poi il mese scorso, in concomitanza del lancio del Pixel 6a, ho letto che Google avrebbe pagato la lauta cifra di 300 dollari a coloro che decidevano di restituire il proprio Pixel 3a ed acquistavano il nuovo telefonino a 450 dollari, incluse le cuffie Pixel Buds. In fondo, trecento dollari era, dollaro più, dollaro meno, il prezzo che avevo pagato due anni e mezzo prima, e così ho deciso di buttarmi a capofitto su quest’offerta, sebbene il mio fido compagno di viaggio fosse ancora in buone condizioni (batteria a parte). In questo modo, il mio alter ego taccagno e braccino corto era contento di continuare la tradizione in base alla quale in tutta la mia vita non ho mai speso più di 300 dollari per un cellulare. Incluso il Nokia 3110 ai tempi dell’università. Leggi il resto di Un mese di Pixel 6a

Nessuno vuole più insegnare in America

La notizia è di qualche settimana fa: in America c’è carenza di insegnanti un po’ ovunque. La cosa, a dire il vero, non mi stupisce più di tanto: tra salari da miseria, continue sparatorie, genitori che hanno in mano tutto il poter, e le scarse possibilità di carriera, chi si sognerebbe mai di impelagarsi in una professione che causa più acidità di stomaco che altro? Quegli eroi che resistono in trincea, come Sunshine, non lo fanno per la gloria o per la ricchezza: l’unico motivo che li spinge ad affrontare una trentina di scolari scalmanati ogni santo giorno è il desiderio di aiutare quelle piccole menti a costruirsi un futuro. Una missione sociale in cui, nonostante tutto, credono in maniera indefessa. Se poi aggiungiamo che in molte città americane, gli insegnati di colore sono ancora più difficili da trovare, causando quella dissonanza cognitiva tra gli studenti neri che non riescono a rapportarsi con un docente bianco, si capisce benissimo come la situazione sia più critica di quello che le notizie lasciano intravedere. Leggi il resto di Nessuno vuole più insegnare in America

Ho convertito tutte le immagini in webp

Piccola comunicazione di servizio. La gioia di avere accesso al terminale sul server che ospita questo sito è davvero incontenibile (beh, mi basta poco per essere felice), e così negli scorsi giorni mi sono adoperato per massaggiare un po’ la libreria multimediale di foto e video che ho collezionato in questi sedici anni. Invogliato da uno dei messaggi di Page Speed Insights, ho deciso di convertire tutto nel formato webp, visto che promette un risparmio anche considerevole sulla dimensione delle immagini, per la gioia sia di chi visita il sito, che si vede apparire le foto più velocemente, che di chi lo ospita, dato che le dimensioni dell’intero archivio sono state ridotte di circa il 20% passando a questo formato. Ho provato ad installare uno dei vari plugin che promettono di automatizzare l’operazione (su un clone del sito, per non incasinare il database vero e proprio), ma non mi ha dato i risultati sperati. Così alla fine ho installato una libreria Linux sul mio computer, e le ho dato in pasto l’intero archivio con un paio di comandi. Poi mi è bastato mettere insieme un po’ di query SQL (il mio prof dell’università sarebbe fiero di me!) per aggiornare i riferimenti ai file nelle tabelle di WordPress e… voilà, il gioco è stato fatto. La comunicazione di servizio con cui ho cominciato era per dire che ti pregherei di comunicarmi se vedi qualche immagine rotta, così rimedio subito. Leggi il resto di Ho convertito tutte le immagini in webp

Mamma, ho preso la… tigna della pelle

Come ho già detto un paio di volte, collaboriamo con un’associazione che si occupa di accudire cani e gatti abbandonati. Per ovviare alla mancanza di spazio nei loro locali, hanno chiesto aiuto alla comunità, e così ci siamo fatti avanti per accudire queste birbe fino a quando non vengono adottati definitivamente. Dell’ultimo gruppo che ci hanno affidato (mamma e cinque neonati), solo Dandy ce l’ha fatta, ed ora continua a crescere pieno di energia, sempre pronto ad aggrapparsi ed arrampicarsi sulla gamba del sottoscritto appena mi avvicino. Tant’è che l’ho soprannominato “il signor Messner”, per la sua grinta scalatoria inarrestabile 😁. Sfortunatamente mamma Mimì la scorsa settimana ha mostrato i primi segni di una malattia che in realtà non conoscevo, la tigna della pelle, e quindi abbiamo dovuto mettere entrambi in lockdown nel bagno. Stando alle indicazioni del veterinario, vi dovranno passare le prossime cinque settimane, facendo una scrupolosa pulizia quotidiana di coperte e lettino, ciotole varie, e vaschetta per i bisognini. Leggi il resto di Mamma, ho preso la… tigna della pelle

Ritorno al ritmo quotidiano dei post

Qualche mese fa, in concomitanza con il raggiungimento dei duemila articoli sul blog (post più, post meno, dato che nel frattempo qualcuno è stato gettato nel pozzo dell’oblio eterno), e con l’arrivo della stagione estiva, ho deciso di modificare la cadenza di pubblicazione a tre volte alla settimana, invece che ogni giorno feriale. Devo ammettere di non aver monitorato nessun dato su come i miei lettori abbiano reagito a questo cambiamento, specialmente considerando che la maggior parte dell’esiguo traffico generato dal blog proviene dai motori di ricerca, e consiste di visitatori occasionali che ancora oggi vogliono sapere quali siano gli equivalenti americani di certe medicine italiane. Da questa settimana, vorrei riprendere con la pubblicazione quotidiana, ma ho pensato che fosse il caso di interpellare i miei piccoli lettori per capire quale cadenza preferiscono, assumendo che vi sia un’opinione in merito. Si tratta di un sondaggio informale, ed un modo per scoprire come si comportano gli altri abitanti di Blogville che pubblicano con una certa costanza. Intanto l’idea del podcast è sempre in cantiere, ma con la canicola estiva ho deciso al momento di rimandare.

PS: non è che potresti controllare sul tuo cellulare se i video sul blog si adattano alla dimensione dello schermo o se rompono il layout? Poi ti spiego…

Del perché ho deciso di lasciare Tophost

Se vedi questo post oggi, vuol dire che il trasferimento del dominio sui server di SupportHost è stato completato con successo. Un trasloco alla chetichella, zitto zitto senza quasi farmene accorgere. Perché non è stato facile prendere questa decisione dopo una relazione durata quasi 17 anni con Tophost, che ho sempre difeso a spada tratta da coloro che si lamentavano di non aver ricevuto una Ferrari avendo pagato il costo di uno scooter economico. Il fatto che io abbia deciso di fare i bagagli non vuol dire certo che abbia cambiato idea sulla qualità del servizio che offrono, specialmente dato il costo irrisorio dei loro piani. Semplicemente, da quando il buon Nicola mi ha fatto conoscere questo nuovo provider, il pannello di controllo di Tophost ha cominciato a starmi sempre più stretto. Ad esempio, il non poter sincronizzare il codice che tiene in piedi questa baracca scalcagnata tramite repository git, o l’impossibilità di poter puntare i nameserver verso Cloudflare, o ancora il non poter implementare cose esoteriche come un dominio senza biscotti per immagini, video ed altri contenuti statici. Tutte cose che mi impedivano di soddisfare la mia voglia di sperimentare, che in fondo è sempre stato il vero motore che mi spinge a tenere attivo questo spazio. Leggi il resto di Del perché ho deciso di lasciare Tophost

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