Una delle amenità di cui è dotata la casa in cui abitiamo dal 2016 è il caminetto in salotto. Da uomo nato e cresciuto nella costa meridionale della Sicilia, che ha abitato per anni in un monolocale che a stento aveva porte e finestre a Pisa, il camino era una di quelle cose a cui non ero proprio abituato. Per un paio d’anni, ad essere sincero, l’abbiamo praticamente ignorato, accendendolo soltanto a Natale per arrostire i famosi S’Mores americani, che si preparano riscaldando un marshmallow nel fuoco (in modo che diventi cremoso) e poi mettendolo tra due biscotti insieme ad un quadretto di cioccolata, un dolcetto sfizioso che fa schizzare la glicemia alle stelle già al solo guardarlo. Anche perché la legna che vendono al negozio non è mai stata proprio economica. Poi un giorno, un cugino di Sunshine m’ha detto che sui siti di annunci è pieno di gente che dà via cataste di legna gratis, specialmente nella nostra zona in collina, dove ci sono tanti alberi nei giardini dietro casa, che a volte vengono abbattuti perché malati (c’è una specie di afide parassita che fa strage di frassini) o troppo vicini alle abitazioni. Leggi il resto : Preparo la legna per l’anno prossimo
Archivio del mese di Febbraio 2023
La storia non sembra averci insegnato nulla
Sembra quasi incredibile, ma oggi è un anno esatto dall’inizio del conflitto scatenato dai russi in Ucraina. Incredibile perché ancora non riesco a capire come, in un’epoca dove pace e prosperità dovrebbero farla da padrone, grazie al progresso tecnologico degli ultimi duecento anni, invece preferiamo ammazzarci a vicenda per controllare le poche risorse che questa roccia che galleggia nell’universo ci mette a disposizione. A quanto pare studiare la storia sui banchi di scuola, come dicevo nel titolo qui sopra, è stato tutto tempo sprecato, visto che continuiamo a commettere gli stessi errori over and over again. L’altro giorno ho trovato un video in rete che riassume quest’idea in maniera semplice ed efficace, elencando il numero di morti per ogni nazione causati dalla seconda guerra mondiale. Premesso che non ho verificato i numeri di persona, la dimensione di quelle cifre colpisce come un pugno allo stomaco alla sprovvista. Leggi il resto : La storia non sembra averci insegnato nulla
Artemis 1, missione conclusa nel silenzio generale
Un paio di mesi fa la navicella spaziale Orione, parte della missione Artemis I, è rientrata sulla Terra. Ancora una volta, i giornali non hanno dedicato molto spazio all’evento, evidentemente più interessati al 41 bis che al futuro dell’umanità. Ora Orione è tornata al Kennedy Space Center, e la NASA ha iniziato la lunga fase di analisi dei componenti, inclusi i manichini imbottiti di sensori che simulavano la presenza di essere umani a bordo. Qualcuno allora potrebbe chiedere: ma scusa, non mandiamo astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale in continuazione? Perché fare degli esperimenti con dei manichini? La spiegazione è abbastanza semplice: la Stazione Spaziale Internazionale si trova all’interno dell’orbita bassa terrestre, a circa 400 chilometri di altezza (pensa un po’, mettendo l’Italia in verticale, è come dire la distanza in linea d’aria tra Roma e Milano), quindi protetta dal campo gravitazionale magnetico della Terra contro le radiazioni cosmiche e gli spruzzi di particelle solari. La Luna è ben più lontana, a circa 380 mila chilometri dal nostro pianeta, ed un viaggio intorno al satellite è molto più complicato dal punto di vista fisiologico e logistico. Leggi il resto : Artemis 1, missione conclusa nel silenzio generale
John Wick, un format senza esclusione di colpi
Fra qualche settimana uscirà nelle sale americane la quarta (ed ultima?) pellicola della serie che racconta le avventure del signor John Wick, con Keanu Reeves. Come ho già più volte detto su queste pagine, non sono un amante del genere sparatutto, ma mio cognato aveva caldamente consigliato la visione di questi film anni fa, e così decisi di dargli una possibilità. Ora, premetto che a me Keanu è sempre piaciuto, sin dagli esordi in Speed e Johnny Mnemonic alla trilogia di Matrix (il quarto lasciamolo perdere, va), dalla sua bella interpretazione in L’Avvocato del Diavolo accanto ad Al Pacino, al memorabile Piccolo Buddha che fece conoscere alle masse la storia di questo profeta orientale. Quindi sebbene il genere non fosse proprio il mio preferito, mi son detto che se c’era Reeves, doveva non essere tempo sprecato in fondo. Ed in effetti ne è valsa proprio la pena. Il solito avviso ai naviganti prima di continuare: nel seguito parlerò della trama del film, quindi ti prego di fermarti qui se non vuoi rovinarti la sorpresa. Leggi il resto : John Wick, un format senza esclusione di colpi
Gli smartphone hanno superato i computer
Stando a Google Search Console, questo blog riceve più visite da dispositivi mobili intelligenti che da computer tradizionali con schermo e tastiera. All’inizio non riuscivo proprio a crederci, ma poi anche le statistiche messe a disposizione da SupportHost nel mio pannello di controllo hanno confermato questa tendenza, e così mi sono dovuto arrendere all’evidenza. Delle circa 2000 visite mensili, mi dicono dalla regia di Mountain View, il 75% avviene su uno smartphone, ed un misero 25% sul deskop, come conferma la schermata qui sotto.
Dieci acronimi che devi conoscere
Gli americani, non c’è dubbio, sono davvero pigri quando si tratta di parlare e scrivere, ed hanno la tendenza ad abbreviare quanto più possibile ogni aspetto della comunicazione quotidiana. Ne avevo già parlato dodici anni fa, condividendo una foto scattata durante un nostro fine settimana fuori porta. Qui persino gli insegnanti a scuola, anche per via delle varie culture che si mescolano e dei cognomi a volte impronunciabili, vengono chiamati soltanto con l’iniziale, come ad esempio Sunshine che è Mrs. D. per i suoi studenti. Per chi mastica tecnologia quotidianamente come me, le abbreviazioni sono all’ordine del giorno: un paio di settimane fa, ad esempio, un nostro collega ci stava spiegando una delle tanti funzioni di AWS, il servizio cloud di Amazon, ed ha cominciato a sparare acronimi a destra e sinistra, rendendo davvero ostica la comprensione di quello che ci stava facendo vedere. E così mi ha dato l’idea per il post di oggi, in cui vorrei condividere 10 acronimi che devi assolutamente conoscere se verrai in America. Leggi il resto : Dieci acronimi che devi conoscere
Le barrette sfiziose ai datteri
Da quando Sunshine ha scoperto la dieta dei trenta giorni (che poi per lei è diventata una dieta permanente), le nostre abitudini alimentari sono cambiate in meglio: abbiamo ridotto i carboidrati, aumentato le verdure, ed abbiamo imparato a sostituire le “schifezze” (dolcetti, patatine, e merendine varie) con alternative più sane e che non contengono zuccheri raffinati ed altre sostanze nocive alla salute. Per esempio, per quelle volte quando la sera si ha voglia di una cosetta sfiziosa dopo cena, Sunshine ha trovato la ricetta di queste piccole barrette ai datteri da preparare in pochi minuti, e così ho pensato di annotarla qui sul blog a futura memoria. Al supermercato le vendono ai cereali, alle noci, alla frutta secca e via dicendo. Io una volta ne ero molto ghiotto, e le portavo sempre con me nello zaino, per quando mi veniva fame in treno durante il tragitto tra casa e lavoro. Poi ho deciso che lo zucchero raffinato non faceva più per me, e così ho smesso di mangiarle. Ora sono anni che l’ho eliminato completamente della mia dieta (anche perché ormai gli alimenti zuccherati mi fanno venire il mal di testa), ed ho imparato a sostituirlo con altri ingredienti, anche grazie alla pazienza di Sunshine. Leggi il resto : Le barrette sfiziose ai datteri
Un’alternativa gratuita a Photoshop
Nel corso degli anni ho avuto modo di usare spesso Adobe Photoshop, un ottimo programma per l’editing fotografico, per ritoccare le immagini da allegare ai post qui sul blog. Con il tempo, però, mi sono reso conto di aver bisogno di qualcosa di più leggero, portabile e pronto all’uso. Senza considerare il fatto che Photoshop è costoso e complicato, ed ha tonnellate di funzioni che non uso letteralmente mai. Così un paio d’anni fa mi sono messo a cercare un’alternativa con i seguenti requisiti: che fosse facile da usare, possibilmente online per poterlo usare a prescindere dal computer che uso (a volte scrivo i post sul portatile mentre aspetto che la figlia grande finisca la sua lezione di pallavolo), che offrisse funzioni di base come ridimensionamento, salvataggio in altri formati, ritaglio e via dicendo, e preferibilmente gratuito. Dopo una meticolosa ricerca, ho scelto Pixlr, di cui vorrei parlarti oggi. Nota per i più maliziosi: questo non è un post sponsorizzato in alcun modo. Leggi il resto : Un’alternativa gratuita a Photoshop