Di tanto in tanto mi capita che qualche amico mi chieda di aiutarlo a sistemargli il sito web, dai piccoli lavoretti di pochi minuti, al rifacimento del sito aziendale. In genere, tempo permettendo, cerco di non dire mai di no, specialmente se la richiesta in questione mi consente di arrotondare lo stipendio con qualche lavoretto extra. Di recente, ad esempio, ho dovuto tradurre i concetti stilistici del restyling di un sito ideati da un’agenzia immobiliare in codice per WordPress. Certo, nulla a che fare con la grafica spartana di questo blog. Era dunque evidente che servisse usare un sistema modulare, per non dover scrivere tutto da zero. Ad oggi esistono vari di questi cosiddetti page builder, da Gutenberg nativo al celeberrimo Elementor, passando per Beaver Builder, Divi e tanti altri. Partendo dal presupposto che Gutenberg, a mio parere, non ha ancora raggiunto quel livello di sofisticazione necessario per fronteggiare certe sfide, mi sono rivolto a varie comunità di sviluppatori per avere un parere su cosa usare. Ed alla fine ho scelto Bricks Builder.
Premesso che questo non è un post sponsorizzato, vorrei condividere alcune mie impressioni dopo un paio di mesi d’utilizzo. Prima di tutto, considera che Bricks Builder è un editor relativamente nuovo, che si è guadagnato il suo angolino di popolarità grazie alla sua facilità d’uso ed alla flessibilità con cui si possono personalizzare tutti gli aspetti grafici di ogni elemento. Proprio come Gutenberg, ti consente di aggiungere elementi ad un’impalcatura predefinita di righe e colonne, in maniera semplice ed intuitiva. Sebbene sia adatto anche a coloro che sono a digiuno di programmazione HTML e soci, è sempre bene non improvvisarsi webmaster e far finta di sapere cosa sia il box model o un grid system, perché altrimenti avrai difficoltà a comprendere come i vari concetti prendono forma all’interno dell’editor.
Eccoti dunque le mie considerazioni:
- Facilità d’uso: se hai già usato sistemi come Elementor o WebFlow in passato, Bricks Builder ti sembrerà familiare. La sua interfaccia adotta convenzioni che sono usate in maniera coerente un po’ ovunque. Le icone significano sempre la stessa cosa, e la disposizione delle proprietà dei vari elementi è sempre organizzata allo stesso modo, e bastano pochi click per ricordarsi subito dove si trova ogni cosa.
- Flessibilità: di suo, Bricks non fornisce molti elementi come Elementor, ma è comunque molto flessibile e se t’indendi di sviluppo web, creare elementi personalizzati è quanto mai intuitivo. Sul sito del prodotto è possibile scaricare un template che funge da punto di partenza per definire gli elementi più disparati. Per non parlare della possibilità di integrarlo con Advanced Custom Fields, che è lo standard de facto per la creazione di banche dati all’interno di WordPress.
- Performance: provenendo da Elementor, che in alcuni casi mi ha fatto disperare non poco quando si trattava di ottimizzare le prestazioni con Google Page Speed Insights, ho avuto una piacevole sorpresa quando ho dato il sito fatto con Bricks in pasto ai sistemi di Mountain View, ed il verdetto finale è stato molto migliore delle attese. Gli sviluppatori, a quanto ho capito, si sono concentrati molto nel caricare solo gli script necessari. Il codice che genera è più snello e non farcito di millemila
div
come anche Gutenberg fa. - Costo: Bricks Builder è più economico e conveniente rispetto ad altri sistemi presenti sul mercato.
E tu, che page builder usi per i tuoi siti?
Commenti
Per le mie scarse capacità tecniche Gutemberg e qualche plugin “a blocchi” sono perfetti. Ho sempre odiato Divi e soci perché con il loro codice “inquinano” le tabelle dei post – almeno anni fa era così-
Sapevo che Elementor faceva un po’ eccezione alla regola, e anche il plugin che i miei amici di Evolve crearono era su quella strada. Poi il “builder” si è perso per strada anche perché loro erano due a fronte di un carico di lavoro super e alla concorrenza di Elementor che al tempo esplodeva.
Terrò presente comunque il consiglio in caso in futuro dovesse servire una soluzione simile…
Risposte al commento di kOoLiNuS
SI, Elementor rimane il capoclasse indiscusso dei plugin a blocchi, perché all’epoca riuscì ad offrire quel livello di flessibilità e potenza che Divi, Beaver Builder e soci non avevano potuto raggiungere. Però Bricks genera un codice abbastanza più pulito. Certo, è sempre pieno di DIV, ma non sarebbe possibile altrimenti, per la natura generalista di questi builder.