due chiacchiere

Che casino le misure americane

Ricordo sempre quando in Italia andavamo all’Esselunga a fare la spesa: mentre la moglie si occupava di detersivi e frutta fresca (che io a quanto pare “non so scegliere” vabbé) io andavo al banco dei salumi per ordinare 200 grammi di prosciutto fresco o qualche fetta di prosciuttella, che pare sia un miscuglio non meglio identificato di prosciutto e mortadella. La stessa operazione non è altrettanto semplice qui in America, dove le unità di misura sono praticamente diverse dal resto del mondo, ed ovviamente non seguono il sistema metrico decimale. In altre parole, non esiste l’equivalente di un etto, ma bisogna dire “un quarto di una libbra”. Una libbra (ovvero un pound) equivale a 16 once, o per gli europei, a circa 450 grammi. Half a pound of Bologna (pronunciato boloni) sono quindi circa 200 grammi di mortadella. Una volta la mia pessima pronuncia di half a pound ha fatto capire al tipo al bancone a pound e quando mi sono accorto che aveva già affettato quasi mezzo chilo di formaggio, m’è preso un colpo 🙂

I pesi non sono l’unico dramma: le unità di misura delle lunghezze si fanno altrettanto complicate. Si parte dal pollice (ovvero un inch) che sono circa 3 centimetri. Dodici pollici fanno un piede, e tre piedi fanno una iarda, più o meno corrispondente ad un metro europeo. Le tacche disegnate ai bordi di un campo di football americano sono proprio le yard percorse dai giocatori nell’avanzare nella metà campo avversaria. La complicazione arriva quando bisogna calcolare aree e volumi, e tocca convertire da pollici quadrati in piedi quadrati: già al solo pensiero ti viene il mal di testa. E poi si chiedono perché gli Americani siano più scarsi in matematica degli Europei: ci credo bene, con tutte ste misure ingarbugliate, sfido qualsiasi alunno italico a fare calcoli a mente. Mica basta togliere un paio di zeri e spostare una virgola di due posti, qui!

Senza contare che mica c’hanno i millimetri: si procede a botte di frazioni del pollice (un quarto, un ottavo, un sedicesimo) per misure molto piccole, mentre ci sono le miglia per quelle molto grandi. Anche nel campo dei liquidi le cose non vanno meglio: l’unità di riferimento in questo caso è il gallone, circa 4 litri dei nostri. Per porzioni più piccole, come nel caso dei pesi, si ricorre a frazioni del gallone, anche se esistono le once fluide (quelle che sulle boccette sono spesso riportate come fl. oz.) , delle quali bisogna racimolarne 128 per fare un gallone. Non so se esistano unità più grandi del gallone, ma vedo in giro che si ricorre sempre a multipli dell’unità, quindi suppongo di no. La cosa buffa è che qui i due sistemi di misura convivono: i motori delle automobili sono misurati in centimetri cubici, e spesso le capacità dei cassonetti della toilette sono indicate anche in litri. Ed a scuola s’imparano tutti e due i sistemi. Voglio vedere quanti scolari italiani sanno cos’è un gallone 🙂

Commenti

  1. larvotto
    ha scritto:

    nel dialetto reggiano un “gallone” (al galòun) è la coscia 😀

  2. Pseudolus
    ha scritto:

    Ritorno, dopo qualche tempo, a commentare un tuo post… questo mi é particolarmente piaciuto perché mi ha ricordato le recenti vacanze natalizie in quel di NYC 🙂
    Un caro saluto, Pseudolus

  3. camu
    ha scritto:

    @larvotto: LOL 🙂 Ma tu sempre in deutschland sei? Comunque i reggiani allora vedranno cosce dappertutto quando vengono qui in America!
    @Pseudolus: ben trovato!

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