due chiacchiere

Chissà se qualcuno si è pentito sul nucleare

Era il giugno del 2011 quando il popolo del Belpaese votava, per la seconda volta, contro l’uso dell’energia nucleare in Italia. Già all’epoca scrivevo un post volutamente polemico sull’argomento, visto che io non ho mai capito quest’ostinazione a non voler costruire centrali nucleari quando in tutta Europa siamo circondati. Beh, oggi ho voglia di essere un po’ polemico nuovamente: mi farebbe piacere chiedere a coloro che all’epoca si erano schierati contro quel tipo di politica energetica nazionale cosa ne pensano oggi, con la benzina che ha sfondato il tetto dei due euro al litro, e con una nazione che dipende da risorse naturali estere per la stragrande maggioranza del suo fabbisogno domestico. Intanto continuiamo ad inquinare e bruciare combustibili fossili, mentre i parrucconi dei piani alti insistono nel firmare protocolli, da Kyoto a Parigi, pieni di tante buone intenzioni e promesse che, diciamocelo chiaramente, nessuno mai vorrà davvero mantenere. Perché il tintinnio dei ricavi economici è più suadente ed attraente della salute del pianeta, in una cultura consumistica che sta facendo implodere l’occidente intero, come ci ricorda la piccola Greta Thumberg ogni giorno con le sue azioni di protesta. Nel frattempo, zitta zitta, la Francia si prepara a costruire 18 nuovi impianti di ultima generazione entro il 2050.

Commenti

  1. ha scritto:

    Ecco un altro post in cui abbiamo idee simili, ma allo stesso tempo leggermente diverse.

    Quando ci fu il primo referendum in materia io ero minorenne ma mia mamma mi chiese come la vedessi io, perché io sarei stato a “raccogliere” i pro ed i contro della scelta. Le dissi di votare a favore, ma perdemmo.

    Nel 2011 ho confermato la mia scelta a favore, e penso che ancor oggi confermerei questa scelta.

    Sono però preoccupato dal fatto che il “sistema Italia” non stia investendo una beata fava per formare gli uomini di scienza, ed i tecnici, necessari a gestire tutto quello che un impianto nucleare comporta a contorno della fusione in se. Penso a gestione IT, gestione scorie e simili.

    Guardo le campagne pugliesi e a come le riduciamo e mi vengono i brividi a pensare a cosa saremmo in grado di fare con una cosa complessa come il rifiuto radiottivo …

    E i francesi che menzioni non è che siano questo campione di virtuosismo, anzi.

    Di certo è un processo da farsi, e che dovevamo cominciare a fare già trentacinque anni fa… oggi grazie al web possiamo cominciar piano e accelerare. Ma “guidando” con molta, molta attenzione…

    Risposte al commento di kOoLiNuS

    1. camu
      ha scritto:

      Sul sistema Italia parlerò nei prossimi giorni. Anche qui, come nel caso del mio idealismo sull’uso “corretto” della tecnologia da cui siamo circondati, il mio alter ego pragmatico che siede sulla mia spalla ti da pienamente ragione, ed è consapevole che i problemi sono nella disorganizzazione e mala gestione. Sui francesi, li ho citati solo per dire che gli Italiani si illudono di non dover avere a che fare con pericoli legati al nucleare, ma non si rendono conto che sono circondati, e che presto di reattori ne avranno ancora di più. E virtuosismo a parte, avranno una marcia in più per essere competitivi sul palcoscenico internazionale dei prossimi decenni, al contrario dell’Italia 🙁

  2. ha scritto:

    Ho ritrovato un link “significativo” per la discussione. Una mappa delle centrali attive nel nostro continente…

    buona visione

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