due chiacchiere

Cosa misura il credit score americano?

Ti è mai capitato di dover acquistare o vendere un oggetto di valore (che so, un’auto) ad un privato, oppure di fare lunghe file all’aeroporto per il controllo al metal detector? A me si, tante volte. Ed ogni volta mi rendo conto di quanto sia difficile mostrare a chi mi trovo di fronte che si può “fidare” di me, perché sono una persona “per bene” e non un ladro pronto a fregarlo al primo passo falso. Prendendo spunto dal Credit Score americano, con cui tutti prima o poi si trovano a fare i conti da questa parte dell’oceano, pensavo a quanto sarebbe bello avere un documento da poter esibire, in cui sia scritto il proprio livello di affidabilità generale. In aeroporto non si farebbe più la fila e gli affidabili passerebbero senza controlli, al colloquio di lavoro l’azienda saprebbe subito che il mio mestiere so farlo abbastanza bene, e via dicendo.

Lo so, ci sono mille domande ed obiezioni a questa teoria:

  • chi rilascia questa certificazione?
  • in base a quali criteri?
  • come renderla non falsificabile?

Centro Nazionale per la condotta personale

Alle prime due domande è facile rispondere: l’approccio del “web 2.0″ fornisce la migliore soluzione al problema. Un po’ come il pagerank di Google, sarebbero gli altri a stabilire quanto io sia affidabile: attraverso le loro manifestazioni di stima, l’apprezzamento per il mio modo di onorare gli impegni, e via dicendo. Basterebbe un’app sul proprio smartphone per verificare al volo l’affidabilità di un terzo: i cellulari potrebbero sostituire la carta d’identità, memorizzando i nostri codici personali. Oppure segnalare un cambiamento di opinione nei confronti di qualcuno.

La firma digitale

In quanto alla non falsificabilità, già oggi le pubbliche amministrazioni rilasciano le cosiddette “smart card” che contengono una sequenza numerica che contraddistingue in maniera certa e non ripudiabile il proprietario. Basterebbe che l’indice di affidabilità fosse firmato digitalmente dall’autorità competente, per renderlo sicuro: all’aeroporto, per continuare con l’esempio di prima, sarebbe sufficiente passare la “carta intelligente” in un lettore, per mostrare l’affidabilità all’agente deputato al controllo. 

Solvibilità di una persona

In America, come dicevo, esiste una cosa chiamata Credit Score, un numero “pubblico” assegnato ad ogni residente della Nazione a stelle e strisce. Viene calcolato in base a quanto sei bravo a ripagare i tuoi debiti (puntualità), in base a quanto credito t’hanno finora concesso (carte di credito, mutui, finanziamenti vari) ed altri fattori che non sto qui ad elencare. Ogni volta che vuoi aprire un nuovo conto corrente o che vuoi acquistare un’automobile, la controparte accede alla banca dati e verifica quel numero: se è abbastanza alto, sa di poter dormire sonni tranquilli facendoti credito 🙂 Il mio è ancora nella media, perché la mia “storia” in questo Paese non è lunga abbastanza per ritenermi pienamente affidabile. Ma con un mutuo ed un po’ di carte di credito, sto risalendo velocemente la china 😉

Commenti

  1. CyberAngel
    ha scritto:

    Interessante articolo. Seguendo qualche amico online ho visto quando sia importante questo “numero” e probabilmente, se fosse adottato anche da noi, potrebbe incoraggiare le persone a pagare le tasse e ad essere puntuali e corretti con le scadenze.
    Pensavo fosse una cosa tutta americana invece, seguendo il link di Wikipedia, noto che altri paesi lo adottano e qui nel vecchio continente solo le nazioni più avanti, come al solito.
    Per quanto riguarda gli USA è possibile per un cittadino sapere il proprio Credit Score andando su qualche sito online oppure è un po’ più complicato?

    Risposte al commento di CyberAngel

    1. camu
      ha scritto:

      Esistono vari servizi online che fanno vedere solo il numero, gratis. Altri, per 20 dollari all’anno, ti danno un sacco di dettagli in più 🙂 Io uso Credit Karma, ad esempio…

  2. ha scritto:

    Si ma che c’entra con la fila all’aeroporto? Quanta gente “con una vita normale” senti ogni giorno al telegiornale che ha ucciso qualcuno o combinato qualche pazzia per farla finita? Va bene, probabilmente, per farsi approvare un mutuo… ma non per questioni di sicurezza imho.
    Ciao,
    Emanuele

    Risposte al commento di Emanuele

    1. camu
      ha scritto:

      @Emanuele: beh, credi davvero che tutti i controlli che fanno oggi in aeroporto alla fine servano a qualcosa? Chi volesse far davvero “danni” ha migliaia di alternative invisibili ai più minuziosi controlli 😉

      Risposte al commento di camu

      1. ha scritto:

        I grandi terroristi non li blocchi sicuramente. I piccoli “impazziti” invece riesci a tenerli fuori… anche i banca i vetri antiproiettili non servono mica per i grandi furti bancari (che avvengono per altre vie).
        Ciao,
        Emanuele

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