due chiacchiere

Dreamsworld incontra undolog

Qualche tempo fa avevo annunciato una nuova rubrica su questi schermi: l’intervista doppia. Cinque domande, due partecipanti, un po’ di simpatia. Finalmente l’attesa è finita. Il ritorno dalle ferie ti ha sconvolto? Sei una matricola della blogosfera e vorresti saperne di più dei protagonisti? Ecco arrivare in tuo soccorso le persone che hanno accettato con piacere di partecipare. Questa settimana hanno risposto alle mie domande due persone abbastanza diverse: Emanuele ha un diario assolutamente personale (nel seguito E) mentre Giovambattista ne ha uno prettamente tecnico (indicato dalla lettera G). Entrambi hanno deciso di rivelare la propria identità, ma a livelli e con sfumature diverse. Ho voluto cogliere quest’occasione per capire un po’ meglio il loro rapporto con il blog e con i visitatori.

Come giudichi il ritorno di blogbabel?

EBenvenuto. Ogni risorsa che tenta di arricchire la blogosfera è preziosa ed importante per la crescita della comunità italiana. Personalmente non condivido certi atteggiamenti e certe prese di posizione da parte di chi gestisce “la baracca” che troppo spesso cade fin troppo sul personale ma apprezzo tanto il bel lavoro fatto nei mesi per raffinare ciò che Blogbabel è. Sinceramente, sono un blogger un po’ distante da queste dinamiche, un po’ per scelta, un po’ per mancanza di tempo… un po’ per mancanza di interesse. I numeri, l’andamento e la crescita della blogosfera mi interessano come argomento e mi fa piacere leggerne a riguardo ma non mi è venuta spesso voglia di parlarne sul blog. Forse perché il blog preferisco “viverlo” che riflettere su come usarlo. Blogbabel è uno strumento, lo utilizzo quando necessario senza riflettere circa il perché o discutere su come dovrebbe essere. Ovviamente, nessuno è perfetto e da ogni cosa va presa sempre “la parte migliore”. Neanche Technorati in fin dei conti fa un lavoro perfetto… notato quanto spam è presente nei loro indici? Ognuno ha il proprio lato oscuro.

GPositivo! Credo che sia sempre un peccato che “qualcuno” abbandoni un progetto per delle inutili schermaglie. Questa ossesione nel preservare “bit-personali” in un ambiente libero e – fondamentalmente – anarchico come Internet è un curiosa devianza che sta prendendo piede negli ultimi anni. Credo che se apri un blog nell’universo Internet non puoi lamentarti se qualcuno desidera giudicarlo o incolonnarlo in qualche statistica. In alternativa si possono fare tante altre cose…

Rivelare la propria identità sulla blogosfera, conviene?

EProprio in questi giorni una ragazza, mia coetanea, è venuta a cercarmi fin sotto casa, ammaliata da ciò che scrivo. Questa domanda così, cade a pennello. Sinceramente in passato preferivo l’anonimato più totale (nei miei primissimi post usavo spesso il mio nick per firmarmi), pian piano però ho iniziato a credere che non potesse essere “pericoloso” far capire chi fossi. Tendenzialmente sono una persona molto attenta alla sua privacy ma, a conti fatti, probabilmente lo sono di più nella vita reale. Sono convinto che soprattutto i più piccoli debbano stare attenti a “parlare al mondo” (scrivere sul blog è questo) andando molto sul personale. Ciò che si scrive, tristemente, rimane disponibile anche per chi ha cattive intenzioni. Certo, può anche capitare che vi spunti una ragazza sotto casa… ma questi sono casi più unici che rari. E’ molto più probabile che qualcuno vi faccia qualche bello scherzetto… 🙂

GNé si, né no. E’ una scelta. C’è chi decide di muoversi in totale anonimato, chi si costruisce un alias, chi, come me, non ha nulla in contrario ad usare il suo “vero” nome e cognome. Comunque sia, penso che nel momento in cui si decide di rendere “pubblici” alcuni propri dati bisogna quantomeno essere consapevoli di quello che si fa. La convenienza è – in questo caso – puramente soggettiva…

Come definisci il tuo blog rispetto alla tua vita privata?

EIl mio blog… mi è da appoggio. E’ uno stupendo supporto che mi aiuta a crescere. Scrivo spesso di ciò che vivo e rifletto spesso su ciò che provo dentro. Questo mi aiuta a progettarmi in primis ed a verificarmi successivamente. Come dico sempre “il mio blog vive per me” e mi importano poco i lettori costanti, il numero di accessi e così via… per questo ogni “record” che ho strappato col tempo è stato per me un successo più che inaspettato. I blog però, non possono sostituire i rapporti con le altre persone. Non devono neanche diventare mezzi per comunicare in maniera diretta con qualcuno. E’ giusto che certe discussioni avvengano verbalmente, perché, puoi essere il Leopardi del XXI secolo, ma credo che ancora non sia possibile far sentire i battiti del cuore o l’emozione di due occhi lucidi tramite questi strumenti. Infine, mi accorgo che faccio ancora fatica a far conoscere il mio blog ai miei amici più stretti. Ho prove attendibili che ne siano a conoscenza, ma preferisco vivere nel dubbio e nell’incertezza e mi chiedo da tempo il perché.

GE’ una parte – essenziale oggi – del mio lavoro e con la mia vita privata, fatta eccezione per qualche “post” fuori tema, ha poco a che fare. Come ho già risposto in altre occasioni, ad una domanda simile, per un programmatore il blog può essere un buon sostituto – elettronico – del blocco note su carta che usavo una decina di anni fa. Almeno sul blog ho il cerca.

Twitter o facebook, e perché?

ENessuno dei due. Il primo perché… mi fa paura. Parlo così tanto sul mio blog che, usando twitter mi sembrerebbe di assottigliare ancora di più quel limite tra il “vivere” ed il “vivere per raccontare”. Spesso mi chiedo quante ore abbia perso “non vivendo” perché ho preferito “star li a scrivere”. Poi mi ricordo che è una passione, un hobby… e mi tranquillizzo un po’. Il secondo perché… non ne ho ancora sentito la necessità. Ho un piccolo account su claimID riportante il mio *network* ove sono presente  e, forse pretenziosamente, mi aspetto che siano gli altri a cercarmi. In ogni caso, dovessi scegliere, mi butterei su Facebook, lo trovo più utile… anche per mantenere i contatti con persone distanti.

GIn tutta sincerità – sono iscritto ad entrambi – non li uso molto. Facebook è sicuramente più completo ed articolato – forse troppo – e proprio per questo può risultare più ostico e anche noioso. Sinceramente farei a meno di entrambi.

Accessibilità applicata ai blog: pura utopia?

EUtopia no, difficile si. Come sai un paio d’anni fa ho sviluppato, per gioco, BlogValidator, una mini classifica basata sulla pulizia da errori nel codice xhtml, rss/atom e css dei blog. Purtroppo per mancanza di tempo non ho più trovato l’occasione per andare avanti ma credo fermamente che il web debba diventare il più accessibile possibile. Giovambattista sviluppa in flash… piattaforma che io non apprezzo tanto proprio per questa sua antipatica proprietà: prodotti belli graficamente ma spesso poco accessibili. Da non sottovalutare però, oltre all’accessibilità da parte dei diversabili, l’accessibilità attraverso strumenti “alternativi” al più comune accesso tramite computer. Il blog è una risorsa e, soprattutto quando vi si costruisce un commercio sopra, è giusto essere presenti e fruibili comodamente anche dai dispositivi mobili più moderni. Per questo apprezzo molto le pagine leggere, pulite e con pochi elementi essenziali. Io stesso da tempo medito un restyling ancora più chiaro e snello di quello attuale, chissà cosa verrà fuori in futuro. Infine – da non sottovalutare – l’accessibilità passa anche da un corretto uso della lingua. Spero che, soprattutto i più giovani, se ne ricordino… vedo spesso blog di adolescenti che fanno difficoltà ad usare condizionali e congiuntivi. La mia reazione è una: passo velocemente oltre o chiudo definitivamente la pagina.

GUtopia, in informatica, potrebbe avere poco senso. Io parlerei più che altro di un ambizioso obiettivo da raggiungere – tutti insieme – e il prima possibile. Sempre se accessibilità è uguale a una Internet migliore.

 

Commenti

  1. ha scritto:

    Bello questo confronto. Giovambattista è riuscito a dire con un numero inferiore di parole, ciò che penso anch’io. Ho notato molte risposte simili…
    Grazie camu per questo simpatico confronto. 😉
    Ciao,
    Emanuele

  2. ha scritto:

    […] L’intervista è qua. […]

  3. FulviaLeopardi
    ha scritto:

    a me la gente me verrebbe a cerca’ per crocchiarmi 😉

  4. Barbara
    ha scritto:

    Bell’idea !!

  5. LaCapa
    ha scritto:

    Molto interessante questa, davvero!
    Belle risposte!

  6. (Lady).Chobin
    ha scritto:

    Bella! Complimenti 😀

  7. ha scritto:

    Carina l’intervista, ancora più carina l’idea di mettere a confronto due blog che non hanno niente in comune (se si pensa al fatto che uno è diario personale, l’altro un raccoglitore di articoli dedicati al mondo di G.B.!) 🙂

  8. camu
    ha scritto:

    Sono contento che quest’iniziativa sia piaciuta 🙂 Come alcuni di voi già sanno (ma per ora manteniamo la suspance) questa era solo la prima puntata: ogni lunedì un’intervista doppia con due blogger a confronto. Ovviamente io sto scegliendo in base alle mie conoscenze, ma si accettano candidature spontanee 😉 Dimenticavo: se volete, potete fare anche delle domande ai due intervistati eh eh

  9. Giovambattista Fazioli
    ha scritto:

    Ottimo risultato! Ottima iniziativa! 🙂

  10. camu
    ha scritto:

    Giovambattista, il merito è tutto vostro 🙂

  11. jgor
    ha scritto:

    Bello bello ^_^

  12. ha scritto:

    Bella intervista! Beh, è merito degli intervistati, ma anche del padrone di casa che ha posto le domande! 🙂

  13. Ludo
    ha scritto:

    Molto bella.

Rispondi a Giovambattista Fazioli

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