Ebbene si, era il 9 settembre 2022 quando annunciavo ufficialmente il mio trasloco da Tophost, il provider che aveva ospitato queste pagine per quasi 17 lunghissimi anni, verso il nuovo condominio virtuale di SupportHost, un servizio consigliatomi qualche mese prima dal buon Nicola. Sin dall’inizio, come potrai scoprire cercando il nome del provider nel mio archivio, cominciai ad usare tutti i nuovi giocattoli che mi erano stati messi a disposizione, ed ebbi l’occasione di mettere alla prova le mie conoscenze informatiche per spremere ogni bit da quella piattaforma. A due anni di distanza, devo dire che continuo ad essere più che soddisfatto della mia scelta, tant’è che ho cominciato a consigliare questo provider ad amici e parenti, ed ho trasferito alcuni siti che gestisco, come quello della sezione regionale californiana dei Toastmasters, di cui avevo parlato tempo fa.
Quello che ho apprezzato più di tutto, comunque, è la qualità del loro servizio clienti: tutte le mie richieste d’assistenza sono state evase nel giro di poche ore, anche quelle più complicate, come quando cambiai idea (grazie ad Emanuele) sull’uso di Cloudflare, e mi toccò disfare la complessa configurazione dei DNS e dei nameserver. In quell’occasione, c’era un’impostazione a cui io non avevo accesso tramite cPanel, ma bastò una veloce email al loro servizio assistenza per risolvere tutto nel giro di mezza giornata. Qui in America esistono servizi hosting che costano dieci volte tanto, e che offrono un supporto scadente, spesso legato al fatto che esternalizzano l’assistenza in India o comunque all’estero, creando il problema della barriera linguistica. Invece i tecnici di SupportHost con cui ho avuto modo di collaborare sono sempre stati italianissimi e competenti, incluso l’amministratore delegato Ivan Messina 😉
Insomma, se stai cercando un servizio di hosting per il tuo prossimo progetto web, non esitare neppure un secondo: affidati agli esperti di SupportHost, non te ne pentirai. Ah, e no, questo non è un post sponsorizzato.
Commenti
Argomento tabù per me.
Sono più che ignorantissimo in materia.
Il bello che mi ci metto a giocare con il html ……Lasciamo perdere.
Cmq ora sò che se debbo fare qualche domanda tecnica, forse, mi posso rivolgere a te.
E’ vero che sono ingorante, ma sono molto curioso ……. andrò su questo sito.
Buon inizio settimana
Risposte al commento di Giovanni
Volentieri 🙂 Buon inizio di settimana a te.
Tutto molto bello, se non fosse che il prezzo è allineato all’offerta (e sovradimensionato rispetto alle esigenze di un blogger).
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
Beh, considera che il piano triennale condiviso (quello che uso io) viene a costare intorno ai 35 euro all’anno con tasse e tutto, mentre Tophost costa sui 16 euro, tasse incluse. Non sono cifre spropositate, ma capisco che c’è chi vuole avere giusto lo stretto indispensabile per un blog che non sia ospitato su piattaforme gratuite. Poi non dimenticare che con Supporthost ti danno WP Toolkit, che semplifica la gestione degli aggiornamento, della sicurezza del sito, ecc, senza dover aver una laurea in infomatica 🙂 Secondo me già il risparmio di tempo che offre WP Toolkit vale i 15 euro all’anno di differenza.
Risposte al commento di camu
Chiaro Dino, non faccio il confronto con Tophost, sono due prodotti differenti per svariati motivi. Mi riferisco però ad offerte americane/tedesche che per piani dall’offerta tecnica simile chiedono decisamente meno. Nel mio caso il piano “Condiviso” non può andar bene perché avrei da gestire vari domini e nella loro offerta dovrei passare verso piani molto più costosi.
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
Capisco. Io da poco ho trasferito uno dei siti che gestisco da WP Engine verso Supporthost, ed ho preso un semidedicato. Su WP Engine pagavano 600 dollari all’anno (per un sito che fa circa 20 mila visite al mese, nulla di strabiliante), mentre ora ho appena pagato 420 dollari per tre anni di servizio. Il semidedicato include tra le altre cose Litespeed, e persino PageSpeed Insights si è accorto della differenza di performance rispetto a WP Engine 🙂
Dopo anni con i provider più gettonati che al primo rinnovo duplicano il prezzo, ho apprezzato lo schema chiaro e senza sorprese del pricing di Supporthost.
Poi ognuno sceglie secondo i parametri che preferisce e che ritiene più significativi per il proprio “caso d’uso”.
Risposte al commento di kOoLiNuS
Assolutamente, non esiste la soluzione “one size fits all” specialmente quando si tratta di hosting. C’è a chi Tophost va più che bene, c’è a chi va un po’ stretto, e poi c’è Emanuele 😀 (scherzo)
Nel senso che prima non usavi Cloudflare e ora sì?
Risposte al commento di Aldo
Buona osservazione: no, al contrario, avevo messo Cloudflare e poi Emanuele mi ha convinto a toglierlo, per via di possibili implicazioni sulla privacy dei miei visitatori.
Risposte al commento di camu
Ah, io, invece ho fatto l’inverso. Ho messo Cloudflare da circa un mese (sotto suggerimento del provider) perché avevo notato un accesso spropositato di alcuni ip su pagine inesistenti. Mi hanno suggerito il plugin Wordfence o di usare Cloudflare. Nel dubbio ho fatto entrambe le cose.
Risposte al commento di Aldo
Hai fatto bene. Cloudflare è un’ottima soluzione per quel tipo di problemi, io lo uso su alcuni dei siti che gestisco per associazioni ecc. Qui sul mio blogghetto di periferia ho implementato alcune soluzioni “fatte in casa” che cercano di prevenire problemi di accessi eccessivi, ed al momento sembrano funzionare. Ma se mi rendo conto che se la cosa dovesse degenerare oltre un certo limite, allora so di poter contare sugli strumenti di Supporthost per riattivare in pochi minuti la protezione di Cloudflare.
Ciao Aldo, il provider ha tutto l’interesse nel farti utilizzare Cloudflare: libera le risorse dei suoi server e protegge il suo servizio. Non è un suggerimento disinteressato ma decisamente opportunistico. Il costo della scelta ricade sui tuoi visitatori. Creiamo blog per non cadere nella trappola del web centralizzato in cui tutto è in mano a quattro attori e poi finiamo col far passare il nostro traffico da uno dei grossi player del web? No grazie: per i piccoli blogger come noi esistono tecnologie più che sufficienti per mitigare eventuali ondate di spam senza arrendersi al marketing della centralizzazione. 🙂
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
Sono assolutamente d’accordo, ma nel mio caso non si tratta solo del blog ma anche di siti abbastanza trafficati e non posso permettermi rallentamenti, chiusura, ecc. 😅