due chiacchiere

Gli americani ce l’hanno corto

… il linguaggio, cosa avevi capito? In effetti nella mia posizione di osservatore “esterno” di questa lingua bizzarra, posso confermarlo: gli americani sono pigri, meno parole usano e meglio è per tutti. L’ovomaltina, famosa polvere al cioccolato da sciogliere nel latte, qui si chiama Ovaltine, per fare un esempio. Oppure il lunghissimo “allacciare le cinture di sicurezza” diventa un ben più corto buckle up. Ma il caso più evidente è quello mostrato nel cartello qui di seguito. In Italiano bisognerebbe dire: parcheggio riservato solo ai veicoli autorizzati, gli altri saranno soggetti a rimozione coatta; permesso numero 10.

Commenti

  1. Barbara
    ha scritto:

    Non vedo l’immagine 🙁

  2. Davide
    ha scritto:

    Beh, non basterebbe “Parcheggio riservato, rimozione forzata. Permesso n. 10”, così da semplificare la vita anche in italiano?
    In effetti, la nostra lingua si presta facilmente a usi non proprio onesti, e non facilita la vita di noi italiani, ma ogni tanto è possibile ovviare a tali problemi 😀

  3. LaCapa
    ha scritto:

    L’italiano è una lingua bellissima, amata anche per la sua ricchezza di espressioni e di intonazioni possibili. Ha origini antiche ed è poetica. Meglio di così?

    Però, devo proprio ammetterlo, l’inglese -nella sua variante made in USA- è simpaticissimo!

  4. ha scritto:

    Che poi si potrebbe pure dire che sono dei favolosi ottimizzatori se non fosse per tutto lo spreco che fanno ovunque…
    Ciao,
    Emanuele
    PS: il tuo modulo antispam blocca i commenti quando sono all’università. 😛

  5. camu
    ha scritto:

    Barbara, su alcuni lettori di RSS le immagini a volte non appaiono, però se vieni sul sito, vedrai che è tutto a posto!
    Davide, hai ragione, anche in italiano si può rendere più corta, io ho esagerato. Però nella tua frase manca il concetto che “gli altri” saranno soggetti a rimozione forzata.
    LaCapa, lungi da me l’intenzione di dire che l’italiano è una “brutta” lingua, anzi! Altrimenti scriverei i miei articoli in inglese. Peccato che, anche per colpa di cellulari e simili, i ragazzi si spostino sempre più spesso su abbreviazioni tipo qll, cmq, k bello, kiama, e via dicendo. Perché sono pigri…
    Emanuele, sono il primo a stupirmi dello spreco che a volte si vede in giro, ma che vuoi farci… Riguardo ai commenti, mi manderesti alcune informazioni dettagliate in privato? Tipo l’indirizzo IP ed il browser che stavi usando? Quale “trappola” è scattata, quella di Blogitalia?

  6. ha scritto:

    L’IP è 147.163.*.* (lo stesso di unipa.it).
    Il browser Firefox, non ho provato con Safari… si, sono finito su blogitalia tentando di spedire il commento che poi ho mandato da casa. 😉
    Ciao,
    Emanuele

  7. camu
    ha scritto:

    Emanuele, probabilmente su unipa avete un proxy per navigare, che trasmette una delle intestazioni in maniera “sospetta” e questo fa scattare il redirect. Comunque per farla breve ho disattivato il filtro, vediamo come va 🙂

  8. camu
    ha scritto:

    Comunque, quella del cartello era una scusa per aprire la nuova rubrica “tanto richiesta” delle lezioni d’inglese. In questa puntata avete imparato: rimozione forzata (to tow, verbo regolare), permesso di fare qualcosa (permit), ed il modo di abbreviare “numero” in americano, usando il cancelletto. In Italiano preferiamo “enne puntato” 🙂 Alla prossima puntata…

  9. camu
    ha scritto:

    Ely, quello non è accorciare l’Italiano, ma ammazzarlo 🙂 Si tratta di un modo “posticcio” e per me molto brutto di esprimere i concetti nella nostra bella lingua, non lo userei mai. Certo non su un cartello pubblico!

  10. Ely
    ha scritto:

    Bello.
    Ma il modo per akorciare l’it c’è…:)

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