due chiacchiere

Idee per una vacanza in Florida

Un paio di settimane fa l’allegra famiglia Camu ha deciso di prendersi qualche giorno di vacanza e volare verso lidi balneari dal clima più mite per potersi immergere in acque marine che superino la soglia dei 17 gradi in agosto. Già, perché mentre voi nel Belpaese vi godete l’acqua tiepida del Mediterraneo, qui le temperature dell’oceano Atlantico che bagna il New Jersey sono abbastanza frigide anche in piena estate, e ci tocca migrare verso il Golfo del Messico pur di poter rinfrescare le membra in acque meno gelide. Sunshine aveva il desiderio di visitare la zona intorno a Destin, in Florida, e così grazie all’aiuto dell’agenzia viaggi di Costco (eh già, questo marchio comprende molti servizi, non solo i famosi supermercati supersized) abbiamo prenotato un volo diretto da La Guardia ed un albergo a due passi dal mare. Volendo riassumere la nostra esperienza in poche parole, ci siamo divertiti un sacco: sia che tu voglia provare l’ebrezza del parapendio a traino, affittare un acquascooter, passare una giornata al locale parco acquatico o semplicemente crogiolarti al sole steso su una sabbia così bianca che sembra farina, Destin offre tutto questo e molto di più nel raggio di una decina di chilometri.

Il bancone di un locale con tutto il menu scritto su lavagne appese ad un muro

Arrivo a Destin…azione

Da New York, il modo più veloce per arrivare a Destin è su un volo diretto della Delta Airlines che atterra a Pensacola, a due passi dal confine con l’Alabama. Ci sono altre offerte possibilmente più economiche, ma tutte prevedono uno scalo ad Orlando o in un altro stato a stelle e strisce. L’aeroporto di Pensacola, pur fregiandosi dell’aggettivo internazionale, è notevolmente più piccolo degli aeroporti newyorkesi o anche di Fiumicino. Uscendo dalla porta principale, si hanno di fronte i garage dove è possibile prendere possesso dell’auto a noleggio, o chiamare un Uber per farsi portare all’albergo. Dato che Destin era circa ad un’ora e mezza di macchina dall’aeroporto, ed essendo per noi ora di pranzo quando siamo arrivati, ci siamo fermati lungo l’autostrada per assaggiare un po’ di pesce fresco da Scooter’s, un localino senza pretese dove ordini il tuo piatto alla cassa e poi la signora ti chiama per andarlo a prendere al bancone quand’è pronto. Un ottimo modo per provare subito un’autentica esperienza americana, direi.

Digerito il fritto di pesce, siamo arrivati in albergo. Quella di andare in albergo è stata forse l’unica cosa che non rifaremmo: non avere la possibilità di cucinare in maniera indipendente ti costringe ad andare a mangiare fuori ogni giorno, o ad arrangiarti con insalate di pasta o altri piatti pronti da acquistare al supermercato. Sui soliti siti (Airbnb e soci), abbiamo scoperto che si trovano tanti appartamenti a prezzi ragionevoli, che includono comfort come piscina in comune, tovaglie da mare, e via dicendo. Beh, sarà per la prossima volta. In compenso abbiamo imparato a conoscere il locale supermercato, Winn-Dixie, dove trovi tutto quello che ti serve per sopravvivere in Florida. La comodità di Destin è che si trova su una strada principale, la US 98, e per andare da un posto all’altro è semplicemente questione di saltare su questa strada principale e fare avanti e indietro a piacimento, senza neppure disturbare il navigatore del tuo cellulare.

Dopo aver scaricato i bagagli, una sbirciatina ad una delle spiagge locali è d’obbligo, ma non prima di aver fatto tappa in uno dei tanti negozi per turisti (Alvin’s Island è la catena più popolare)  dove vendono dai cappellini ai parasole, dagli ombrelloni alle tazze, tutto ovviamente “firmato” Destin. Compra uno o due ombrelloni economici a 15 dollari a testa, così non ti arrostirai come un’aragosta sdraiato sulle sabbie finissime del posto. La sera cena da Mimmo Ristorante Italiano, dove potrai sentire per qualche minuto la nostalgia di casa con una bella pizza cotta nel forno a legna, e scambiare quattro chiacchiere con il proprietario.

Mare, sole e… parapendio

Dopo una notte passata a ricaricare le batterie, è il momento di usare tutte quelle energie per qualche attività inconsueta, come ad esempio il parapendio a traino (la traduzione di parasailing è mia, ti prego di correggermi nei commenti se si dice in maniera diversa in italiano). In pratica ti portano su una barca al largo del golfo, aprono un paracadute attaccato ad una corda, ti ci appendono e poi srotolano la corda per un centinaio di metri, mentre tu prendi il volo in pochi secondi. L’imbragatura regge fino a tre persone, un adulto e due bambini, quindi regolati su come sia meglio dividere la ciurma. Ammetto che fino a pochi secondi prima del “lancio” in aria ero un po’ titubante sul voler provare quest’esperienza (non sono mai stato un amante delle giostre estreme), ma una volta salito a 200 metri d’altezza, mi sono dovuto ricredere: è stata un’esperienza bellissima e davvero rilassante. A quell’altezza infatti non si sente nessun rumore, se non quello del vento che ti scorre tra i capelli, e si è spettatori di un panorama mozzafiato. Il costo a persona è di 60 dollari per circa 15 minuti, più il tempo affinché tutti i membri del gruppo abbiano avuto il proprio turno.

Dopo aver provato quest’emozione, non c’è nulla di meglio che rilassarsi in spiaggia per il resto del pomeriggio. Il mio consiglio è di andare a Henderson Beach, una spiaggia pubblica enorme, con un parcheggio gigantesco (a pagamento, te pareva). Dal nostro albergo potevamo andarci persino a piedi, ma camminare sotto il sole sparato sulle nostre teste non era ideale, e così abbiamo preferito arrivarci con un comodo mezzo di locomozione climatizzato. Una casetta sulla strada offre bagni pubblici, docce ed un capannone aperto con delle panchine dove andare a mangiare, se non si vogliono condire i propri alimenti con sabbia e sale marino 😉 Per concludere la giornata, cena al Destin Seafood Market and Deli, dove ordinare un bell’hamburger di tonno come Dio comanda.

Acquascooter per visitare l’isola di sabbia

Il giorno dopo ci siamo presi una pausa e l’abbiamo passato interamente a mollo delle acque tiepide alla Public Beach Access numero 49, che come Henderson Beach offre bagni pubblici, acqua corrente per lavarsi, ed un posticino dove mangiare qualcosa a due passi. Il parcheggio qui è più piccolo, quindi potresti dover fare qualche giro degli isolati limitrofi per trovare un posto dove lasciare l’automezzo. Ma qualcosa sempre si trova nel giro di qualche minuto, specialmente se vai presto la mattina. Anche perché dopo un certo orario (diciamo le 11:30 del mattino), il sole è troppo caldo, e potrebbe non essere una buona idea rimanere a cuocersi come un’aragosta. Meglio andare verso le 9:00, stare un paio d’ore, e poi imbucarsi in qualche negozietto o rilassarsi in piscina.

Ripetendo il copione del parapendio, l’attività del quarto giorno ha previsto il noleggio di un acquascooter (jet ski, in inglese) per andare a visitare un minuscolo isolotto di sabbia a pochi minuti dalla costa, Crab Island. Visto che io avevo fatto il parapendio, e dato che anche per l’acquascooter c’è un limite di 3 persone, Sunshine è andata con le bimbe ad esplorare il mare aperto in questo mezzo a quanto pare non poi così facile da manovrare. Un’ora di divertimento assicurato in cui vedrai le pinne dei delfini spuntare dall’acqua e seguirti, probabilmente nella speranza che tu gli dia qualcosa da mangiare. Qualcuno si porta qualche pesciolino per attrarli, e lo spettacolo è assicurato. Il mezzo di locomozione marino ha uno scomparto “asciutto” dove potrai tenere il cellulare ed altri oggetti che non vuoi bagnare, per fare qualche scatto mozzafiato tra le onde del mare turchese.

Pomeriggio in piscina a sorseggiare un cocktail, e cena da Lulu’s, dove potrai gustare tante specialità culinarie tipiche degli stati del sud. Io ho preso un pulled pork sandwich, che mi avrà fatto salire il colesterolo a mille, ma ne valeva davvero la pena.

Un parco acquatico per tutte le età

Seguendo quest’impostazione a giorni alterni, il giorno successivo abbiamo visitato Crystal Beach, che ripete quanto già visto nelle altre spiagge: sabbia finissima, accesso pubblico, servizi e parcheggio (piccolo) non a pagamento. Zuppa di pesce per pranzo (gumbo), e cena a base di panini ed insalatona con gli affettati comprati al supermercato.

Il sesto giorno ci siamo diretti alla volta del Big Kahuna’s Water Park, dove si può passare l’intera giornata a buttarsi da scivoli non troppo veloci e pericolosi, ed a galleggiare trascinati dalla corrente del fiume artificiale attorno al parco. Divertimento assicurato per grandi e piccini. Mi raccomando, porta un sacco d’acqua per stare idratati, visto che non ci sono tantissimi posti dove stare all’ombra. Per cena un’altra pizza in un posto che non voglio neppure menzionare, tanto ci ha deluso. Vai da Mimmo, lui ti tratterà come si deve.

Infine l’ultimo giorno prima della partenza abbiamo passato la mattinata in spiaggia, poi riposo in albergo durante le ore più calde della giornata, e pomeriggio in piscina per un ultimo bagnetto prima di salutare questi luoghi che ci hanno accolto durante la nostra vacanza.

Commenti

  1. ha scritto:

    Beh, sono contento che vi siate ricaricati un po’ le pile … anche se l’esperienza del parapendio io non credo l’avrei mai fatta. Bravo tu a non farti ‘limitare’ dalle due paure.

    Io sono reduce da una settimana in Sicilia, a Catania, che mi ha ‘sconvolto’ a vari livelli… sono ancora indeciso se scriverne o meno. Vediamo!

    Risposte al commento di kOoLiNuS

    1. Trap
      ha scritto:

      scrivi pure su Catania… ci sono stato anche io 3 anni fa, ma per poco (2 giorni) e quindi non ho visto molto, anche per le temperature abbastanza elevate!

      Risposte al commento di Trap

      1. camu
        ha scritto:

        I miei mi dicono che quest’anno in Sicilia è stato terribile per il caldo. Non ha piovuto per nulla, e le temperature si sono aggirate quotidianamente intorno ai 35 gradi. Per fortuna loro abitano a due passi dal mare e possono godersi un po’ di brezza estiva (ed aria condizionata) 😅

    2. camu
      ha scritto:

      Infatti volevo scriverti in questi giorni, ma ho preferito non disturbarti in vacanza. Spero lo sconvolgimento non sia stato troppo drastico. In quanto al parapendio, confesso che fino a pochi minuti prima di farmi agganciare a quell’arnese per volare in alto, avevo un briciolo di fifa, ma poi il peggio è passato in fretta e ti consiglio di provarlo anche tu, se ne hai l’occasione.

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