due chiacchiere

Il barone rampante di Calvino

Il bello degli audiolibri è che ci si impiega molto meno tempo a finirli rispetto ad un libro normale, o per lo meno questa è la mia impressione. E poi non si affaticano gli occhi, già messi a dura prova dopo un’intera giornata di star davanti al monitor di un computer a lavorare o controllare le proprie cose. L’ultimo che ho ascoltato, Il Barone Rampante, l’ho scaricato praticamente per caso: cercando Alcatraz ho trovato un sito sul forum della Rai, in cui sono archiviate le vecchie puntate della trasmissione Il Terzo Anello, Ad Alta Voce. Mi aspettavo una storia noiosa ambientata nel periodo della Rivoluzione Francese, che parlasse di baroni ed intrighi nobiliari, ed invece sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla storia di Cosimo.

Come sempre, nel seguito parlerò della trama, quindi se non vuoi sciuparti il finale, puoi smettere di leggere 😉 La scena iniziale vede seduti a tavola tutti i protagonisti: il barone, la moglie “generalessa” (per la sua discendenza da una famiglia legata agli ambiti militari), i due figli maschi Cosimo e Biagio e la figlia Battista. Quest’ultima è la “causa” del filo conduttore dell’intera storia. Il suo gusto morboso per l’orrido, infatti, da qualche tempo la porta a servire in tavola piatti davvero disgustosi: lumache decapitate, porcospini arrosto, maialini mutilati orribilmente, e via dicendo. Cosimo, quella sera, non ce la fa più a mangiare quelle schifezze, e si ribella. S’alza dalla tavola e va ad arrampicarsi su un albero in giardino, dove lui ed il fratello sono soliti giocare.

La decisione di Cosimo sembra subito a tutti un dispetto temporaneo, che non può che durare poche ore. “Si stancherà e scenderà” pensa il padre. Ma non sarà così: una serie di eventi, tra cui l’incontro con la figlia dei vicini, porteranno Cosimo a spendere la sua intera esistenza sugli alberi. Con un finale bellissimo, che ti lascio scoprire da solo. L’intera vicenda è narrata da Biagio, che forse per giustificare la sua vita “normale” sulla terraferma, decide di scrivere la biografia del fratello. Narrando delle lotte con i pirati, della morte del padre, dei tanti amori di un uomo “arrampicante” la cui fama si è diffusa per tutta l’Europa.

Se stai cercando un libro da portare sotto l’ombrellone, scorrevole ed appassionante, forse è giunto per te il momento di riscoprire uno dei classici “snobbati” della letteratura italiana. Per me è stata l’occasione per scoprire Calvino ed il suo italiano fresco, moderno e curato in ogni singola parola. Di quest’opera m’è molto piaciuto il rapporto tra Cosimo ed i genitori, che dopo l’iniziale rifiuto, imparano ad accettare il figlio per com’è, anzi cogliendo gli aspetti positivi della sua decisione bizzarra. La madre lo avrà accanto finché non giungerà la sua ora, ed anche se lui non è al suo capezzale, dalla finestra le racconte le sue avventure, le legge dei libri e riesce a starle vicino. Da non perdere.

Commenti

  1. wolly
    ha scritto:

    Il barone rampante fa’ parte della trilogia di Calvino che include il Visconte dimezzato e Il Cavaliere inesistente.
    Leggi anche gli altri 2 🙂
    ciao

  2. skip
    ha scritto:

    Calvino è stato un grande della narrativa italiana, arguto e profondo anche nei racconti fantastici. Nel Barone Rampante ha precorso un po’ i tempi trattando con ironia il tema della diversità, della solitaria distanza di Cosimo che, scegliendo di vivere in modo originale ma soprattutto autentico, fino alla fine mostra di essere uno spirito libero da ogni preconcetto.

  3. camu
    ha scritto:

    @wolly: vedo se riesco a trovare i rispettivi audiolibri, eventualmente vedrò di comprare il cartaceo su Amazon, grazie per la dritta 😉
    @skip: sottoscrivo al cento per cento.

  4. ha scritto:

    Per poter scaricare i podcast delle trasmissione RAI “Ad alta voce” ci si può anche rivolgere al forum Podcast Hall dove sono stati raccolti quelli degli ultimi anni

  5. camu
    ha scritto:

    @Ruitor 2: sei un mito, grazie. Però, mi chiedo io… con tutti i soldi di canone che si pagano, com’è che la gente deve organizzarsi in questo modo per avere qualcosa che gli spetterebbe di diritto?

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