due chiacchiere

Pagina non trovata

"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.

Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?

E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.

Statistiche anche sul mobile

Dopo aver abilitato la navigazione di questo sito sui dispositivi mobili, ho scoperto con mia grande sorpresa, che un nutrito gruppetto di visitatori utilizza queste piattaforme per spulciare tra le mie pagine. Finora non avevo potuto monitorare questo flusso di accessi, per via di una grande limitazione di Google Analytics. Premesso che si tratta di un ottimo sistema per valutare gli andamenti delle visite sotto molti punti di vista, l’anello debole è l’esecuzione di un codice Javascript sul “lato utente” al fine di tracciare quello specifico accesso. Per come è stato costruito il web, d’altro canto, non ci sono valide alternative, per poter catturare informazioni dettagliate quali la risoluzione dello schermo o le proprietà del browser. Dirai: tutti i browser moderni supportano Javascript, dov’è il problema? : Leggi il resto »

La parmigiana americana

Dato che non è ancora tempo di iniziare la dieta per avere un fisico da dieci e lode per l’estate, vorrei proporti la ricetta della parmigiana come la fanno qui in America. Si, già immagino i mugugni dei puristi della cucina italiana, nel pensare a come questo piatto classico possa essere massacrato da quei bifolchi a stelle e strisce. Che ovviamente ne hanno fatto una variante al pollo. Ma non lasciarti influenzare dai i tuoi pregiudizi contro la poco sofisticata dieta di stampo anglosassone: la ricetta che ti propongo oggi, peraltro vegetariana, secondo me vale pena di essere provata. Mentre cercavo i dettagli sulle dosi, ho scoperto che in Italia ancora oggi c’è un’accesa diatriba sulle vere origini di questa ricetta. A me piace pensare che, come tante altre ricette a base di melanzane, sia nata in Sicilia.

Stando a quanto riportato da La Cucina Italiana, la melanzana arrivò in Italia nel XV secolo, quando gli Arabi la fecero arrivare dall’India. E questo itinerario farebbe propendere per la “pista” siciliana: secondo questa tesi, la città di Parma non c’entrerebbe nulla, né tanto meno il parmigiano. Il termine deriverebbe invece dalla voce siciliana “parmiciana”, ossia l’insieme dei listelli di legno che formano una persiana: il loro sovrapporsi parzialmente l’uno all’altro ricorderebbe la disposizione delle melanzane fritte nella preparazione di questo straordinario piatto. Non a caso in Sicilia si parla più spesso di “parmigiana di melanzane” che di “melanzane alla parmigiana”. : Leggi il resto »

Pronti al decollo

Gli sviluppatori di WordPress, la piattaforma che uso per gestire questo sito, hanno rilasciato in questi giorni la prima versione “candidata” a diventare la nuova 2.2 (attualmente siamo alla 2.1). Gli utenti che lo desiderano possono già scaricarla e provarla (file compresso), come ho fatto ieri sera aggiornando tutti gli elementi. In particolare, ho riportato le mie personalizzazioni sull’editor visuale integrato, TinyMCE (ora giunto alla versione 2.1 anche lui), per prevedere i pulsanti utili a rendere più accessibili le mie pagine: marcatore di acronimi, cambio di lingua, uso di intestazioni. Finita la fase sperimentale, rilascerò al pubblico questa nuova versione, che tra l’altro ha riattivato la possibilità di sfruttare il correttore ortografico di Firefox, segnando le parole errate.

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BlogVille, l’immaginaria ridente cittadina abitata da noi blogger, ogni giorno assomiglia sempre di più ad uno dei paesaggi inquietanti immortalati da Samuele Silva. Dopo Alexa, ho da poco scoperto che un altro pezzo di storia è stato messo in soffitta dai suoi creatori: Feedburner. D’altro canto c’era da aspettarselo: oramai la familiare iconcina con i due archetti non la si vede più da nessuna parte, segno che questa tecnologia è inevitabilmente annegata nel flusso sterminato d’informazione da cui siamo sommersi quotidianamente. Se sei uno dei pochi fedeli lettori che seguono questo blog tramite lettore RSS, vorrei invitarti ad aggiornare la tua iscrizione usando il feed nativo generato da WordPress: https://duechiacchiere.it/feed. : Leggi il resto »

Le vittime dimenticate di Beslan

Ieri mentre tutto il mondo commemorava l’annuale ricorrenza per l’undici settembre, data che è rimasta scolpita per sempre nella mente di tutti, io ho deciso di non scrivere nulla sull’argomento. L’anno scorso ricordavo cosa stavo facendo in quel momento, e la corsa frenetica a visitare siti d’informazione per conoscere i dettagli: da allora Bin Laden è diventato famoso al grande pubblico, mentre prima era uno “dei tanti” estremisti, ed i Talebani erano noti soltanto per aver deturpato le statue di Buddha da qualche parte nel mondo. Peccato che mentre la collettività piange le vittime delle Torri Gemelle, nessuno si sia ricordato un paio di settimane fa dell’attacco di Beslan, ad opera dei terroristi ceceni. Per i cui morti mi continuo a chiedere: esistono davvero quelli di serie A e quelli di serie B? : Leggi il resto »

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