due chiacchiere

Il curioso caso di Benjamin Button

Una delle tante cose positive del quartiere (o meglio del suburb, come direbbero qui) dove ci siamo trasferiti, l’abbiamo scoperta alcune sere fa, facendo una passeggiata per le vie del piccolo centro. A due passi da casa c’è un distributore automatico RedBox, che consente di noleggiare film ad un dollaro per 24 ore. Mi chiedo se qualcuno ancora insiste a scaricare film da internet in maniera illegale, quando ci sono queste alternative così convenienti. Un film che volevo guardare da tempo era Il curioso caso di Benjamin Button, con Brad Pitt. A dire il vero m’aspettavo qualcosa di più leggero, ma non per questo sono rimasto deluso dalla trama e dai protagonisti.

(da Filmup.com) “Sono nato in circostanze particolari”. Così inizia “Il curioso caso di Benjamin Button”, adattato da un racconto degli anni ’20 di F. Scott Fitzgerald su un uomo che nasce ottantenne e la cui età scorre al contrario: un uomo come tutti noi, incapace di fermare il tempo. Da New Orleans alla fine della Prima Guerra mondiale nel 1918, fino al XXI secolo, in un percorso insolito come può essere la vita di ognuno, il film è lo straordinario racconto di un uomo non così comune e delle persone e dei luoghi che scopre lungo il percorso, gli amori che trova e che perde, le gioie della vita e la tristezza della morte e quello che resta oltre il tempo.

Ora la domanda che mi pongo in genere dopo aver guardato questo tipo di film è sempre quale sia la morale che il regista ha voluto trasmettere. Avevo letto una prevalenza di critiche a questo film, e volevo verificare con i miei occhi se davvero fosse da buttare al 100%. In effetti così non mi è parso. Certo, non lo metterei allo stesso livello di Vi presento Joe Black, giusto per citare uno dei capolavori di quest’attore, ma neppure lo paragono a cose tipo Scary movie. In fondo parla del sogno di molti esseri umani: diventare giovani man mano che si va avanti con gli anni.

La storia d’amore tra i due protagonisti che s’incontrano e si ritrovano nel fiore dei loro anni è plausibile, anche se non m’è piaciuta la velocità variabile nel descrivere i vari momenti della vita di Benjamin. Specialmente verso la fine, quando tutto precipita in poche scene dalla demenza alla fanciullezza, all’essere bambino. Avrei gradito più dettagli (da buon informatico curioso) che spiegassero l’evoluzione della sua vita in quella fase. Ma a parte questo, la risposta alla mia domanda l’ho trovata anche in questo caso: la morale è che bisogna accettare quello che la vita ci offre, senza rimpianti e senza rimorsi. I vecchietti della casa di riposo muoiono come mosche, eppure la vita continua, ed invece che stare a flagellarsi l’anima, gli altri ne conservano gli insegnamenti e cercano di andare avanti. Un po’ quello che dovremmo fare tutti, in qualsiasi frangente.

Commenti

  1. Barbara
    ha scritto:

    A me è piaciuto 🙂

  2. ha scritto:

    Ne avevo parlato anch’io tempo fa e mi è piaciuto molto, effettivamente il tempo scorre in maniera diversa durante il film e alcune cose passano rapidamente, certo non credo fosse possibile aumentare la durata del film, già ora è bello lungo (l’ho visto in due parti).

    Risposte al commento di Piero_TM_R

    1. camu
      ha scritto:

      @Piero, si vero… ma avrebbero anche potuto dedicare un po’ meno alla storia d’amore (troppo lenta in certi tratti) 🙂

  3. corrado
    ha scritto:

    Personalmente mi è piaciuto molto, ho anche pianto alla fine, quando il neonato che ne resta chiude gli occhi.
    Il film è di un delicato incredibile.. e non si può non riflettere sul senso delle cose.
    Il messaggio che a me è arrivato, a differenza tua, è che la vita si vive pienamente solo nel senso del tempo giusto. Andare all’indietro non sarebbe la stessa cosa, come dici tu, ma proprio il contrario: ti ritrovi a perdere tutto quello che trovi, perchè destinato inesorabilmente al distaccarti da esso, ringiovanendo.
    Guarda che al decisione di lasciare la donna della sua vita,con loro figlio in arrivo, gli deve aver spezzato il cuore mica male…
    Ovvio che parliamo di un film, per l’amor di dio.. 🙂 ma la magia del film è quella che ti spinge a riflettere ed emozionarti. Il film è magia 🙂
    Ciao da milano 🙂

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