due chiacchiere

Il pericolo dell’acqua privata

C’è una qualche anima pia che mi spiega tutto il clamore intorno all’approvazione del Decreto che “privatizzerebbe” l’acqua? No, perché io non capisco come mai un sacco di gente si stia strappando i capelli per un provvedimento del Governo. Che, a detta dei soliti bene informati, darà il Paese in mano ai furbetti che getteranno intere città nella totale siccità, tagliando le forniture o perpetrando chissà quale altra atrocità contro la popolazione nazionale. Non ne voglio fare una questione politica, sia chiaro: non m’interessa né difendere l’operato del Governo (che non sento neppure più “mio” oramai), mi interessa soltanto capire.

Perché dove i catastrofisti vedono tragedie e miseria, io non riesco a non vedere opportunità. Opportunità di creare  nuove aziende, e di conseguenza posti di lavoro. Opportunità di gestire in maniera più razionale e funzionale la rete idrica che attualmente, in mano agli enti pubblici carrozzoni, è un vero colabrodo (ho letto che quasi il 30% dell’acqua immessa nei tubi si perde strada facendo). Opportunità di strappare il potere dalle mani dei sindaci dei paeselli, che d’estate decidono a chi erogare l’acqua, come e perché (se vivi in una grande città, forse non ti sarà mai capitato di avere l’acqua razionalizzata in estate, a me si).

E poi, diciamola tutta, ci sono tante altre cose già privatizzate (la telefonia, prima gestita dalla Sip, per fare un esempio) e non mi pare che si viva sotto l’oppressione delle aziende che le gestiscono. Per non contare il paragone con l’America: qui l’acqua è privatizzata, ma costa pochissimo e non abbiamo problemi. Senza contare che la maggior parte di quelli che “ciecamente” fanno chiasso sul decreto, secondo me neppure l’hanno letto e neppure sanno il riferimento normativo esatto ๐Ÿ˜‰ Allora, qualche volontario a spiegarmi cos’è che io non colgo?

Commenti

  1. Tommy David
    ha scritto:

    Se l’acqua te la vende lo Stato, gli basta far quadrare i bilanci (dunque l’acqua viene venduta al prezzo del costo, molto basso). Se te la vende un privato è ovvio che vorrà specularci. A parità di servizio il prezzo dell’acqua aumenterà.

    P.S. Il caso è diverso da quello della telefonia, visto che in quel campo c’è una certa concorrenza. E comunque avrei preferito un servizio telefonico pubblico: ti sembra normale pagare 40 euro al mese (o un paio di euro meno se va bene) per un’adsl?

  2. camu
    ha scritto:

    @Tommy David: leggerò l’articolo che mi segnali, promesso. Comunque forse l’esempio della telefonia come utility, come si chiama in gergo finanziario, non è proprio il migliore. Penso alle compagnie che distribuiscono il gas, o quelle della corrente elettrica private che fanno concorrenza ad Enel (parastatale). Non mi pare che i prezzi del gas schizzino alle stelle, e se lo fanno è per ciò che accade a livello internazionale (siamo in un mercato dove vige la legge della domanda e dell’offerta, che ci piaccia o no), non perché vogliono specularci sopra. Lo Stato ha il ruolo di vigilare sulla corretta fornitura, e mi pare che tutto fila liscio per gas e corrente, quindi perché non dovrebbe per l’acqua? Concorrenza? Si può avere anche nell’acqua, come già c’è nel gas. Non so come funzioni nello specifico, ma c’è.

    E poi ripeto, il costo in più tutto sommato non è un male: proprio perché l’acqua costa pochissimo, oggi, se ne spreca più del dovuto. Tutti abbiamo assistito a scene di spreco evidente, e noi stessi quando facciamo la doccia, non ci preoccupiamo di consumarne “il giusto” ๐Ÿ˜‰ Forse il prezzo più alto, convincerebbe la gente a risparmiare, senza contare i posti di lavoro che andrebbe a creare. Già, perché i soldi che l’azienda incassa, li usa per pagare gli operai, non solo per arricchire il conto corrente dell’amministratore delegato.

  3. Tommy David
    ha scritto:

    La tua ultima frase mi fa capire che sei troppo ottimista. Forse l’America ti ha viziato… ๐Ÿ˜‰

    Quanto all’elettricità e al gas, c’è concorrenza e c’è l’azienda parastatale che mantiene il cartello (non a caso la maggior parte della gente resta con l’Enel); ma per l’acqua temo proprio che non resterà alcuna azienda statale a gestirla…

  4. camu
    ha scritto:

    @Tommy David: beh ho detto “non solo”, sottintendendo che ovviamente serve anche a quello ๐Ÿ™‚ Forse si, l’America dove le cose filano liscie m’ha viziato. Qui l’acqua è “privatizzata” (o meglio, le aziende sono sottoposte a controllo da parte di un’autorità regionale di garanzia), ma io pago meno di quanto pagavo in Italia al Comune. Per fare le cose per bene, come dice anche l’articolo che m’hai segnalato, ci vuole proprio questo: un’autorità indipendente che vigila e controlla, e risponde prontamente alle segnalazioni dei cittadini. E comunque diciamola tutta: a te il comune in Sicilia d’estate non t’ha mai tagliato la fornitura?

  5. Tommy David
    ha scritto:

    Non mi è mai saltata la fornitura, né quando stavo dalle parti etnee né adesso che sto in zona iblea. Fortunato? (Però effettivamente nel primo caso beneficiavo delle sorgenti dell’Etna, nel secondo delle diffuse falde acquifere.)

    Insomma, temo il peggio. Come ogni volta che in Italia privatizzano qualcosa fregandosene dei cittadini che non siano “imprenditori” del ramo.

  6. camu
    ha scritto:

    @Tommy David: si, concordo sul temere il peggio. Beh, grazie d’avermi spiegato le vere motivazioni di tutto questo clamore: non è la legge in sé ad essere fatta male, ma le persone che la dovranno applicare e che ne beneficeranno ad essere “sospetti” ๐Ÿ™‚

  7. emanuele
    ha scritto:

    Camu,
    Forse saro’ esagerato ma ti sintetizzo il mio dissenso con un concetto:
    L’acqua e’ un bene comune (di tutti insomma) che diventa un servizio gestito ad esempio dallo stato per evitare sprechi (condivido che lo stato la gestisce male).
    Con il decreto legge l’acqua e’ diventata un prodotto commerciale.
    Tu citi il paesiello ed i sindaci che d’estate dirigono l’acqua dove vogliono tacciandoli indirettamente “reato”: capitasse in futuro con le aziende non sara’ piu’ reato ma strategia commerciale.

  8. camu
    ha scritto:

    @emanuele: beh, instituendo un’autorità di vigilanza come ce le abbiamo qui in America, questo non potrebbe succedere (la “strategia commerciale” intendo) ๐Ÿ™‚ E poi scusa, allora il gas da riscaldamento non è altrettanto un bene comune che è già da tempo un “prodotto commerciale” ?!

  9. Caigo
    ha scritto:

    Lavoro nel settore acqua, quindi puoi ben immaginare quanto sia interessato alla cosa.
    Mi vengono da fare alcune considerazioni .
    A) L’Italia va verso la privatizzazione mentre paesi come Germania e Francia stanno piano piano tornando verso una gestione pubblica dell’acqua. Faccio presente che la Francia è storicamente la “padrona” dell’acqua in mezzo mondo. Se vai in Africa può capitare di fare il “pieno d’acqua” in qualche oasi e scoprire che il pozzo appartiene ad una dei due colossi Francesi de settore.
    B) Le normative Italiane che stabiliscano i parametri della qualità dell’acqua sono tra più severe al mondo e molte aziende faticano a rimanere nei limiti di legge (l’acqua è comunque mediamente buona proprio a causa di questi limiti). Un privato, che punta sicuramente a fare degli utili quanto sarà disposto ad investire per rispettare questi limiti? O faranno delle leggi i meno restrittive per l’occasione?…non mi stupirei.
    C)Esperienze personali. L’azienda dove lavoro a volte affida dei lavori di manutenzione a ditte esterne. Questi per una cifra a forfait effettuano le manutenzioni di piccoli impianti. Si è scoperto che a volte questi NON facevano le manutenzioni programmate. Davano una ripulita, sostituivano le targhette con le date di manutenzione e tutto finiva li. Dopo un anno o due i nostri tecnici dovevano ripassare sulle macchine e fare la “vera ” manutenzione”. Quindi: perdite di tempo e soldi spesi 2 volte!
    Un pensiero: gli impianti dell’azienda dove lavoro non sono dello stato. Alcuni sono stati costruiti dai comuni altri da noi (tecnicamente sono nostri). Se si privatizzano questi impianti li dobbiamo “regalare” ai privati perché ce lo dice lo stato?
    Un ultimo particolare sui costi. Grazie sicuramente anche al fatto che mi trovo in una zona con un certo benessere legato al turismo, l’azienda ha la “fortuna” d’incassare parecchi soldi. Soldi che spariscono quasi tutti (non possiamo avere utili) nella gestione degli impianti e della rete.
    Il “solito privato” spenderà le stesse cifre per tenere in piedi la baracca o spenderà il minimo necessario (vedi le ditte citate prima) per incassare il più possibile?
    Scusate il lungo commento ๐Ÿ˜‰

  10. emanuele
    ha scritto:

    Caro Camu, il gas da riscaldamento va scovato, va trivellato, o va generato o va purificato o va incalanato o va intubato.
    Ti faccio una domanda….cosa penseresti se andando in montagna, in alta montagna un giorno in Italia ti fermassi ad una fonte, sorgente e mentre ti accingi a bere sereno quello che la natura ha messo li’ pronta per te, arriva qualcuno che ti dice:” No guarda scusa, non puoi bere (o magari piu verosimilmente mettere in borracce) perche’ quest’acqua non e’ pubblica ma privata”.
    Che dici la prossima che potrebbero privatizzare potrebbe essere l’aria…perche’ no dopotutto.
    L’agenzia di vigilanza fara’ acqua come lo fa lo stato in materia di acqua adesso. E ci si sguazzera’ saranno soltanto le aziende che ci guadagnano.

  11. ha scritto:

    Camu ma realmente non riconosci l’acqua come un bene primario come l’aria e il diritto alla vita? C’è poco altro da discutere detto questo.
    Ciao,
    Emanuele

  12. emanuele
    ha scritto:

    Omonimo…..beato te che hai il dono della sintesi.

  13. Andrea Moro
    ha scritto:

    Camu, quello che dici è vero, nuovi posti di lavoro e nuove aziende, ma alle spese di chi?

    Se prima l’acqua era gestita pubblicamente, questa aveva anceh un costo regolamentato che oltre celtre soglie non poteva andare. Con la privatizzazione, come storia ci insegna, il servizio cesserà di esistere in virtù della legge di mercato. Ovvero investo in infrastutture ed erogo servizio dietro compenso.
    Questo significa che le latenti e carenti reti idriche (esempio in abruzzo il 73% della rete presenta falle con perdita di acqua) non verranno più aggiornate e mantenute con obbligho” ma verranno fatte forse quando tutti veramente saranno a secco.

    Tanto per dirtene una nei filtri che ho messo a casa ci escono fuori certe zozzerie da far paura, proprio perchè la rete non è il massimo. Ti lascio immaginare cosa succederà dopo.

    E se prima l’acqua aveva un costo accessibile, questa privatizzazione a mio avviso la renderà assai più costosa del necessario per ingrassare la panza dei soliti noti.

  14. camu
    ha scritto:

    @Andrea Moro: sarà che io credo nella mano invisibile di Adam Smith (vedi anche articolo segnalato da Tommy nei suoi commenti) secondo cui i prezzi in genere scendono e non salgono (vedi telefonia e confronto Sip/oggi) ๐Ÿ™‚ Sulla manutenzione e tutto il resto, sono convinto che già oggi non si fa nulla, e che peggio di così non potrà essere. Io un tentativo lo farei, poi si fa sempre in tempo a tornare indietro.
    @Emanuele italiano: certo che lo riconosco, per questo dicevo nei commenti che un’autorità di vigilanza sarebbe in tal senso indispensabile a tutelare il bene comune e l’accesso senza vincoli all’acqua. Boh, io continuo a vedere opportunità dove voi vedere solo tragedia. Forse perché guardo a come le cose funzionano qui in America, dove non m’è mai capitato d’incontrare una fontanella pubblica su cui era scritto “quest’acqua è privata, devi pagarla” Se poi parliamo di ipotesi colorate dalle ideologie, allora quello è un altro discorso…

  15. Andrea Moro
    ha scritto:

    @camu tornare indietro. Mai visto tornare indietro l’Italia pure quando clamorosamente ha fatto cappellate. L’esempio che hai portato, della SIP, e’ proprio cannato in quanto ad oggi abbiamo ancora un mercato potenzialmente monopolista. Cosi’ come lo abbiamo per il gas e per la corrente, dove nell’ultimo caso tutto passa per Terna, controllata Enel, e per le mani dello stato che applica il 33% di tasse su ogni singola fornitura. Ne vogliamo parlare?

  16. camu
    ha scritto:

    @Andrea Moro: non mi è chiaro se il tuo commento è a favore o contro la privatizzazione ๐Ÿ˜‰

  17. Andrea Moro
    ha scritto:

    @Camu Sfavore totale!

  18. camu
    ha scritto:

    @Andrea Moro: ๐Ÿ™‚ No, chiedo perché punti il dito contro i monopoli, che è quello che il decreto vorrebbe mirare a rompere in effetti.

  19. Andrea Moro
    ha scritto:

    @camu Avrò letto qualcosa di diverso allora, ma se parliamo della stessa cosa, ovvero il levare la gestione ai comuni, allora no, sarà una privatizzazione bella e buona con tutte le conseguenze che ne consegue.

    Immaginati una ultimo miglio in stile telecomunicazione e Telezoz.

  20. ha scritto:

    Io comincio ad avere dei dubbi sulle autorità che dovrebbero controllare, basti pensare ai continui richiami delle compagnie telefoniche che hanno un “cartello” non scritto, viene commisurata una multa e poco più.

    Spero che sia come dici tu Camu e che non sia il solito pasticcio all’italiana.

  21. ha scritto:

    Caro Camu, si vede che manchi un po’ troppo dall’Italia.
    Sono contrario alla privatizzazione per queste ragioni:
    1) L’acqua è un bene primario che NON può essere venduto e dato in mano a privati, voglio ricordare che per quanto faccia schifo lo Stato siamo noi.
    2) Ancora oggi non esiste uno schifo di ufficio statale che abbia la possibilità di controllare i contatori del gas e dell’elettricità (come evidenziava un servizio di Report di qualche anno fa), quindi non credo che questo verrà fatto anche per l’acqua.
    3) Le autorità di garanzia in questo paese NON funzionano, perché il giochino è sempre lo stesso, i soliti amici avranno in mano le aziende private dell’acqua, questi qui saranno amici dei politici che istituiranno le autorità! D’altra parte se sei andato via dall’Italia è perché avrai capito anche tu che il feudalesimo non è mai morto.
    4) Privatizzare un bene per il quale non è necessario investire denaro per ottenerlo (PIOVE!!!! CAZZO PIOVE!!!!) non è imprenditoria, è un regalo. Probabilmente negli USA, si stabilisce che quando un’azienda non fornisce acqua anche in periodo di siccità, la si può citare in tribunale. Ma quanto ci scommetti che in Italia non sarà prevista una clausola del genere (senza contare che il processo durerebbe 10 anni e senza acqua non puoi sopravvivere 3 giorni). Gli USA sono famosi per avere un sistema giudiziario che più sei grosso più ti fanno il culo, qui è un tantinello diverso.

    Infine mi preme precisare che un paese come il nostro è ormai obbligato a vendere pezzi dello stato per mantenere un esercito di amiconi, amichetti e affini che alzano la spesa pubblica in maniera delirante. Basti pensare che le macchine blu fanno mezzo punto percentuale del PIL del 2007 (quindi oggi quasi un punto percentuale).

    Da un lato ti invidio, perché oltre a vivere negli USA, oggi stai acquisendo addirittura la mentalità USA, che ha in qualche modo fiducia nelle istituzioni e nello Stato e ti invidio perché io ancora oggi nonostante tutto, non sono capace di andarmene, perché sento che le mie radici sono troppo profonde.

    Un Saluto

  22. camu
    ha scritto:

    @Keper, rispondo in merito al punto 1: ma l’acqua già non la paghiamo al comune? Se io non pago, mi tagliano la fornitura ugualmente, quindi pubblico o privato, in tal senso non fa alcuna differenza già oggi ๐Ÿ™‚ Riguardo al punto 4: non è vero che non bisogna investire… tubi, personale, progetti, ecc… non sono un investimento?

  23. Andrea Moro
    ha scritto:

    @Keper un plauso. Quoto.
    @Camu come ti dicevo, riferito al punto 4 di keper, gli investimenti ora sono ridotti all’osso. Se potessero mettere un pezzo di carta per tappare un buco, scommettici pure che metterebbero quello invece che cambiare il tubo per essere sicuri di non spendere 10 volte tanto una settimana dopo per rifare gli stessi lavori. Con la privatizzazione ti verrebbero addebitate pure quelle spese, perchè tu usufruirai di un servizio privato.

  24. camu
    ha scritto:

    @Andrea Moro: secondo la tua logica, allora anche quelli del gas che sono, aziende di beneficenza? ๐Ÿ™‚

  25. Andrea Moro
    ha scritto:

    @Camu no non lo sono, ma se noti per l’appunto in bolletta ci trovi – nelle rare aziende serie – una voce che dice altri oneri di rete, tra i quali paghi pure quelle cazzo di tubature.

  26. Andrea Moro
    ha scritto:

    @camu non mi ricordo con quale fornitore lo lessi al momento, ma vai tranquillo che non ti regala niente nessuno.

  27. camu
    ha scritto:

    @Andrea Moro: e non vedo perché non dovrebbero esserci ๐Ÿ™‚ Comunque, forse è meglio parlare di ricette di cucina eheh

  28. Andrea Moro
    ha scritto:

    @Camu Non ci devono essere perchè se io ti pago un servizio, lo stesso già comprenderà a buon bisogno tutte le quote e i canoni di manutenzione del caso. Vedere una voce extra puzza di pagamento extra. Detto questo posso passare la voce extra, ma come nel caso che ti raccontavo, l’abruzzo ha la rete idrica più disastrata d’italia. 73% delle condutture ha delle microfalle che perdono acìqua.

    Quell’acqua verrà fatta pagare, come per enel si pagano le quote di energia persa. Ora mi domando. Se si perde, è colpa tua che non aggiusti, ma se non aggiusti perchè io pago gli oneri di manutenzione? Fila il ragionamento?

  29. camu
    ha scritto:

    @Andrea Moro: fila eccome ๐Ÿ™‚ Il problema, alla fine, sono le autorità di controllo, tutto qui. In America funzionano, in Itaglia no ๐Ÿ™‚

  30. ha scritto:

    @Camu, è vero che se non paghi l’acqua la fornitura ti viene tagliata, ma è anche vero che il costo della stessa tra privato e pubblico è decisamente a favore del pubblico, ma non perché non funzioni il modello imprenditoriale che comprende anche concorrenza, ma perché in Italia non si riesce proprio ad applicare. Aggiungi poi che le vessazioni da parte di aziende, oggi non fanno nessuna notizia e noterai anche tu che il pericolo è dietro l’angolo.
    Per quel che riguarda il punto 4, faccio un parallelismo, quando la SIP venne venduta (o meglio svenduta) alla Telecom, gli investimenti successivi furono quasi nulli e anche oggi ci sono vaste aree non coperte dall’ADSL. La Telecom risponde che essendoci pochi clienti interessati il gioco non vale la candela (come si dice in Inglese, tra l’altro). Immagina la privatizzazione dell’acqua, credo che succederebbe la stessa cosa, ti compri la casa dei tuoi sogni, magari un po’ isolata e scopri che per far arrivare l’acqua devi aspettare anni e che l’azienda privata non ha interesse ad allacciarti perché l’investimento non è conveniente. Ecco perché un bene come l’acqua non può essere privatizzato.

    Accenno, giusto per completezza, al fatto che sono anche stufo di vedere questo paese venduto a pezzi senza che questo giovi né ai servizi, né alle tasse. Prendendo in considerazione tutto quello che è stato venduto dovremmo essere al minimo di tassazione della storia italiana, ma nonostante la vendita di autostrade, gas, luce, ferrovia ecc. gli Italiani continuano a pagare una valanga di tasse con l’ovvia conseguenza che il costo della vita è raddoppiato (perché le bollette le paghi lo stesso).

    Infine hai ragione nel tuo ultimo commento, il problema sono le autorità di controllo, perché nel nostro paese l’intreccio di relazioni e conflitti di interessi è talmente forte che non se ne riesce a venire più a capo.

  31. camu
    ha scritto:

    @Keper: tutto chiarissimo ๐Ÿ™‚ Insomma, non è la legge di per sé che non va bene, ma il Paese in cui la si vuole applicare…

  32. ha scritto:

    Esatto.
    Fossimo in Finlandia non mi preoccuperei neanche per il nucleare o per la TAV.
    P.s.:
    Ma non mi hai detto come si dice in Inglese, “il gioco non vale la candela”!

  33. camu
    ha scritto:

    @Keper: non lo sapevo neanche io, così ho chiesto ai colleghi. Pare si possa dire proprio come in Italiano: the game isn’t worth the candle. Alcuni suggeriscono anche it isn’t worth the trouble ๐Ÿ™‚ Che forse rende meglio l’idea…

  34. Pietro
    ha scritto:

    Ma vi siete letti il decreto Ronchi? Tutte le fonti e sorgenti sono e resteranno demaniali. E’ solo la distribuzione che viene privatizzata. Quanto ai beni primari ed “essenziali” il cibo non lo e’ al pari dell’acqua? E qualcuno si e’ mai sognato di sostenere che la produzione e la distribuzione del grano o del latte dovrebbero essere “pubblico”?

    Risposte al commento di Pietro

    1. camu
      ha scritto:

      Proprio quello che dico io… Ma la gente in Italia ragiona con i paraocchi, per partito preso ๐Ÿ™ Poco importano i reali benefici, l’unica cosa che conta è che sia stata fatta da Berlusconi…

  35. Steve
    ha scritto:

    Scusate, visto che anche la casa dovrebbe essere un bene per tutti in un paese socialmente avanzato, perché non proponiamo a chi ha più di una proprietà di devolvere le altre ai meno fortunati???
    É ovvio che la mia é solo una stupida provocazione, ma la verità é che in Italia si continua a vedere il privato come il male dei mali!!
    Io concordo in pieno con Camu, ci vuole sempre un organo indipendente che controlli e garantisca ai cittadini il rispetto delle normative evitando speculazioni. Ma senza il privato l’Italia sarà un paese destinato a stagnare.

    Risposte al commento di Steve

    1. camu
      ha scritto:

      @Steve: beh, se la cosa può farti piacere, non siamo i soli a pensarla in questo modo…

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