due chiacchiere

Il piacere di D’Annunzio

Essere pendolare ha i suoi benefici, l’ho già detto: tra questi si ha la possibilità di impegnare il tempo del tragitto nelle maniere più disparate. In un’epoca in cui non ci si ferma mai, quell’oretta sull’autobus sembra quasi una benedizione piovuta dal cielo: lontano dal caos della vita moderna, ci si può tuffare nella lettura di un libro o nell’ascolto dei propri podcast preferiti. In queste settimane, ad esempio, ho scaricato (legalmente, s’intende) un audiolibro dal sito di RaiTre, Ad alta voce: Il Piacere, di Gabriele D’annunzio. Dopo Mattia Pascal,  Dorian Grey e Zeno Cosini, un altro eroe di fine Ottocento e le sue imprese amorose.

Un’occasione perduta

Peccato che la scuola italiana lo inserisca nei programmi solo “formalmente”, perché che io ricordi non ci si arriva mai, essendo sempre in ritardo sulla tabella di marcia del corso di Italiano. Nell’era degli amori via internet, del sesso fine a sé stesso, sarebbe una lettura interessante ed educativa per gli adolescenti. Tanto quelle poche “scene di sesso” che vi si trovano, non sono certo più sconvolgenti delle vallette seminude che vediamo ogni giorno in televisione, anzi.

La tecnica del flashback

Molti pensano che gli autori del telefilm Lost siano i veri inventori del racconto costruito saltando continuamente tra presente e passato, o di quello fatto analizzando la storia da diversi punti di vista contemporaneamente. Ma Gabriele D’annunzio ci aveva già pensato più di un secolo fa: la storia inizia nel “futuro”, poi torna indietro ampliando e dettagliando i fatti, per ricongiungersi al presente nella seconda parte. Non solo, l’avventura amorosa di Andrea con Maria è raccontata non in terza persona come il resto della storia, ma attraverso il diario personale di lei, giorno dopo giorno.

Il profumo di Roma

Che io sia innamorato della nostra capitale, lo sanno tutti quelli che mi conoscono. Forse adesso anche più di prima, trovandomi a migliaia di chilometri di distanza. Così scoprire che il romanzo è ambientato proprio nella Roma di fine Ottocento, è stata una piacevole sorpresa. Seguire lo Sperelli in giro per le vie della città, immaginarlo scendere la scalinata di Trinità dei Monti, ha reso per me la lettura ancora più interessante. Per non parlare della trama: il contrasto tra la voluttuosa Elena e la purissima Maria, potrebbe aiutare i giovani d’oggi a riflettere sulle facili lusinghe del piacere senza passione, al richiamo della carne senza il gusto dei sentimenti.

Commenti

  1. Davide
    ha scritto:

    Noi quest’anno l’abbiamo studiato D’Annunzio, e abbiamo anche letto “Il Piacere”, anche se la prof. ci aveva assegnato la lettura del testo integrale per le scorse vacanze estive, per anticiparci un pò il programma.

    L’ ho letto solo parzialmente, ma da quel che ricordo è un ottimo romanzo, ed è sicuramente tra quelli che ho intenzione di leggere quando avrò finito la pila di libri che ho comprato.

  2. ha scritto:

    Io sto per cominciarlo.
    E’ nella pila dei libri consigliati dalla professoressa di italiano per queste vacanze estive.
    Di D’Annunzio conosco le poesie, che mi rimandano a bei ricordi, a belle sensazioni.
    Speriamo che questo romanzo non deluda le mia aspettative!

  3. camu
    ha scritto:

    Filippo, credo che non ne rimarrai deluso. Soprattutto se ti piace la nostra Capitale o l’hai mai visitata gironzolando per le strade. Anche la storia d’amore può dare interessanti spunti di riflessione: se sei innamorato, ti farà scoprire un modo nuovo di guardare al tuo rapporto di coppia.

  4. ha scritto:

    … ed infatti! Non ne sono rimasto deluso, anzi, mi ha profondamente deliziato – senza conoscere Roma così tanto bene (ahimè, rimedierò!).
    Sono a tre quarti del libro e già smanio per leggerne ancora, saperne di più.
    E’ un capolavoro di forma, di stile.
    Un vero nutrimento per l’anima!

  5. camu
    ha scritto:

    Filippo, se vuoi unire l’utile al dilettevole puoi scaricarti gli audiolibri dal sito che segnalavo, ed ascoltare D’Annunzio mentri prendi il sole in spiaggia 🙂

    Risposte al commento di camu

    1. Toni
      ha scritto:

      @camu:
      non arrivo a trovare tuute le puntate del libro audio…
      Qualcuno avrebbe un link per l’audiobook in versione completa?e che sarebbe gratis da scaricare?
      Grazie

  6. daisy
    ha scritto:

    sinceramente,secondo me,pur essendo 1 ottimo libro,è comunque 1 vero e proprio mattone:) le descrizioni molto accurate permettono di addentrarti nel pensiero del personaggio,ma 3 pagine(x modo di dire)x descrivere 1 paesaggio direi che sn troppe!!!!!!

  7. ha scritto:

    Beh, si, daisy, questo è vero. Ma così immedesimarsi nelle situazioni, grazie a descrizioni così accurate ed affascinanti, è molto più facile.

    E’ un po’ come vivere in un sogno d’altri tempi.

  8. Enzo
    ha scritto:

    La peculiarità (o meglio: l’unicità) del d’Annunzio è proprio lì dove appare elaborato e ricercato.
    Il Vate è un esteta e usa la parola come un pittore usa il pennello: per dare forma e bellezza all’oggetto.
    Il pittore comincia, poi torna, poi ritorna sullo stesso oggetto fino a quando la cosa dipinta appare BELLA appunto perché non le manca più nessuna sfumatura possibile.

  9. Giulia
    ha scritto:

    Ciao,scusa qual’è il sito da cui scaricare l’audiolibro? perchè nel sito di Radio 3 si può ascoltare solo su internet e io volevo ascoltarlo anche dal mio mp3.Grazie.

    Risposte al commento di Giulia

    1. camu
      ha scritto:

      @Giulia: ciao, il sito non mantiene un archivio storico delle puntate precedenti, mi spiace 🙁

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