due chiacchiere

La (de)pressione sul lavoro

Sarebbe il caso di dire che quando il mobbing si fa duro, i duri cominciano a giocare. È ciò che succede a me in questi giorni al lavoro: già da tempo osservo un comportamento discutibile da parte dei superiori nei miei confronti, ma negli ultimi tempi il “conflitto” si è accentuato, perché ho voluto dimostrare la mia voglia di fare qualcosa. Eh già, dove lavoro io, meno fai e più sei premiato dai superiori: io al contrario, che ho sempre cercato di essere produttivo, per due anni di seguito ho avuto una pagella (sì, da noi si usa la valutazione dei dipendenti) a stento sufficiente. E continuo a subire pressioni: ho anche chiesto che mi venisse cambiato ufficio, ma non è stato possibile.

C’è nessuno?

Allora da ieri ho deciso di muovermi attivamente, anche per capire se le tante associazioni che si occupano del fenomeno del mobbing in Italia stanno lì solo a prendersi i soldi delle contribuzioni volontarie, oppure dietro c’è davvero qualcuno in grado di aiutare le vittime di questa piaga sociale. Che danneggia non soltanto il dipendente, ma lo stesso datore di lavoro: la demotivazione che deriva da questo clima “irrespirabile” (mi sembra di parlare come Prodi) ed il tempo speso per mettere in atto la guerra psicologica, sono tutte energie sottratte ad una produttività chiara e lineare.

Tutto tace

Al momento non ho ancora ricevuto nessuna risposta: forse ci vorrà qualche giorno agli interpellati per farsi vivi. Ma adesso che mi trovo dall’altra parte della staccionata, insieme alle tante vittime di questo malessere, capisco quanto ci si possa sentire abbandonati a sé stessi in situazioni come questa. D’altro canto al lavoro vale la regola “ognuno per sé, Dio per tutti” e la collettività, tanto brava a spendere parole di condanna organizzando seminari, corsi di laurea e associazioni, poi stringi stringi non offre molti strumenti concreti di aiuto.

Commenti

  1. ha scritto:

    Non sono ancora immerso nel campo del lavoro… ma da futuro tale non posso che augurarti che tutto si risolva per il meglio.
    Ciao,
    P|xeL

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