due chiacchiere

La fusione è iniziata

In questi giorni, i più fissati con le ultime tendenze tecnologiche, siamo (quasi) tutti a giocherellare con il nuovo programma per navigare creato da Google: Chrome. Personalmente ho letto con piacere le 39 pagine del fumetto che quei mattacchioni hanno preparato per l’occasione, un vero capolavoro come solo a Moutain View sanno fare. E leggendo le battute dei protagonisti, studiate ad arte in ogni minimo dettaglio (e riservate per buona parte ad un pubblico di addetti ai lavori) ho subito pensato: lo sapevo che andava a finire così. Dirai: sapevi che Google prima o poi avrebbe sfornato il suo browser? No, sto pensando alla trasformazione di questo innocuo programma in un sistema operativo a tutti gli effetti. Fra qualche anno, ci posso scommettere, al nostro amico non chiederemo più se ha Windows o Linux, ma quale browser utilizza.

Già, la migrazione verso le applicazioni disponibili in rete è già iniziata, ai tempi del lancio di GMail, o forse ancora prima. In effetti si tratta in un certo senso di un ritorno al passato, a quando Internet esisteva soltanto tra le mura degli atenei dov’è nata. All’epoca, infatti, i computer degli utenti erano “stupidi” terminali, in grado soltanto di comunicare con un grande cervellone che si occupava di eseguire i programmi. Poi lentamente la “potenza di calcolo” (così la chiamavano gli esperti) si è avvicinata all’utente, con i programmi eseguiti sul suo computer, in grado di comunicare tra loro attraverso la rete. Adesso torna di moda il “cervellone” centrale, sotto forma di server web, da cui scaricare di volta in volta i programmi che il nostro browser eseguirà.

Con Google Chrome la linea di demarcazione che separa sistema operativo e browser diventa ancora più sottile: come il primo, anche il secondo adotta un approccio a processi indipendenti, che hanno una limitata possibilità di comunicare tra di loro, e proteggono il loro spazio di memoria dagli accessi indesiderati. I professori dei corsi di Sistemi Operativi potrebbero storcere il naso, a leggere questo confronto, ma l’introduzione del compilatore “al volo” di Javascript, invece non fa che rafforzare il paragone. Il famigerato “supporto a tempo di esecuzione” del linguaggio, quello che esiste in tutti i sistemi operativi, adesso ha un suo equivalente ben preciso anche nei browser. Non manca più nulla, la fusione è iniziata.

Commenti

  1. LaCapa
    ha scritto:

    Non posso darti ragione, poiché l’argomento “diavolerie da pc” non mi è molto proprio, però posso dire che Google Chrome, per il momento, si sta dimostrando un buon sostituto di Firefox.

    Ci sono un paio di cose che non mi convincono, ancora… Ma si tratta di una versione Beta, da modificare ed aggiornare.

    Insomma, questo parto di Google si candida a crescere ottimamente!

  2. camu
    ha scritto:

    Allora ti faccio una domanda, visto che mi sembri abbastanza entusiasta (lo sono anch’io, non fraintendermi). Dove accipicchiolina si trovano i bookmarks (barra a parte) in questo nuovo Chrome? 🙂

  3. LaCapa
    ha scritto:

    E fu così che LaCapa scoprì di non aver armeggiato abbastanza col suo Chrome, giacché ignora dove si trovino i bookmarks…

  4. camu
    ha scritto:

    Mah, io continuerò a provarlo qualche altro giorno, poi mi sa che tornerò a Firefox, almeno finché questo nuovo prodotto non raggiunga una certa maturità…

  5. camu
    ha scritto:

    Trap, grazie per la dritta, ci darò un’occhiata.
    LaCapa, mi sa che abbiamo fatto la stessa cosa. Io addirittura l’avevo impostato come browser predefinito, ma sono già tornato al “mio” Firefox. E poi, il proverbio parla chiaro: chi lascia la via vecchia per la nuova, più va avanti e più guai trova 🙂

  6. LaCapa
    ha scritto:

    Io sono già tornata a Firefox. Ho sperimentato la novità per un giorno, ma quando mi sono accorta che ancora Chrome non legge tutti gli script [si dice così?] della pagina di Splinder dalla quale gestisco il mio blog l’ho chiuso immediatamente e ho avviato nuovamente Firefox, che non mi tradisce mai.

    Inciso: pure Opera non è malvagissimo.

  7. ha scritto:

    Provato, veloce e con una grafica semplice, ma me ne resto con Opera che funziona bene ed è resitente a parecchie cose! IE e Firefox? No grazie! 🙂

  8. davide
    ha scritto:

    Le 39 pagine di fumetto le ho lette pure io tutto d’un fiato.. Studiato a regola d’arte, davvero.

    Fatto sta che la “tua” visione di sistema operativo sono in tanti ad averla.
    Pochi mesi fa, al convegno “enterprise 2.0” al politecnico di milano, c’era un tipo di microsoft che ha presentato un video su come loro intendono il sistema operativo del futuro:
    http://www.youtube.com/watch?v=78z_cAOKMng

    A parte il forte carattere comunicativo, c’è un fatto di fondo. I dati e i file di un singolo non risiedono più su un singolo computer, ma online. Tant’è che basta farsi prestare il portatile da un amico per accedere al “proprio” sistema operativo.. Arriverà tutto davvero così presto?

  9. camu
    ha scritto:

    Davide, in effetti ho notato su alcuni blog inglesi che seguo, articoli che esprimono pareri simili. Google stesso lo dice tra le righe del suo fumetto. Di sicuro il passo di associare singoli processi ad ogni tab (o task, come preferisco iniziare a chiamarli io) non era stato ancora fatto da nessuno, e sebbene leggo molte critiche in giro sull’interfaccia minimale di Chrome, la vera rivoluzione si trova sotto il cofano.
    Piero, siamo tutti molto abitudinari in queste cose 🙂 Io al momento li continuo ad usare entrambi, anche se per le cose “serie” preferisco Firefox e suoi bravi plugin che uso per lo sviluppo dei siti web (Firebug, FireFTP, Web Developer Toolbar, ecc).

  10. nomezs
    ha scritto:

    Cosa ne pensi?un acacio morto!viva firefox

Rispondi a camu

Torna in cima alla pagina