due chiacchiere

La metro londinese non teme confronti

Negli ultimi anni, lo stato di New York è stato governato da Andrew Cuomo, figlio del famoso italo-americano Mario Cuomo che tanti ancora oggi ricordano come colui che riuscì a risollevare le sorti dell’Empire State in un periodo difficile a metà degli anni Ottanta. Sfortunatamente, il figlio Andrew non ha ricevuto dal papà i geni della politica, ed il suo governatorato si è concluso bruscamente qualche mese fa con degli scandali legati alla sua gestione alquanto creativa della pandemia ed accuse di molestie sessuali ad alcune collaboratrici (eh già, qui Berlusconi non durerebbe cinque minuti, con il suo bunga bunga). Il suo modo di fare prepotente e il continuo desiderio di ficcare il naso in qualsiasi decisione dei suoi sottoposti ha fatto sì che parecchi dirigenti e pezzi grossi che facevano capo direttamente a lui, se ne siano andati pur di non doverlo più stare a sentire. Un caso eclatante fu, nell’ormai lontano 2020, Andy Byford, che prima di venire a gestire la metropolitana newyorkese, aveva trasformato e rivitalizzato quella londinese negli anni precedenti.

Io e molti altri pendolari avevamo riposto buone speranze nell’arrivo dell’uomo inglese, che diceva di voler dare una ripulita alle fatiscenti condizioni di treni e banchine nei cunicoli claustrofobici in cui s’infilano ogni giorno milioni di persone nella Grande Mela. Andy si era messo di buona volontà a preparare un piano d’attacco, ma Andrew non poteva tollerare che il londinese si prendesse tutta la gloria, ed ha iniziato a mettere il becco nei suoi affari. Finché, dopo qualche mese, Byford s’è rotto le scatole e se n’è tornato a Londra. Gli inglesi l’hanno riaccolto a braccia aperte e perdonato come il figliol prodigo, e lui, forse anche per dare uno schiaffo morale al suo ex datore di lavoro, non ha deluso le aspettative dei londinesi a pochi mesi dal suo ritorno. E così, mentre Londra costruisce bellissime stazioni della metro, e mette in campo incentivi per incoraggiare la popolazione a tornare ad usare i mezzi pubblici dopo due anni mezzo, New York si trova a fronteggiare un aumento della criminalità, un deficit del sistema di trasporto urbano che fa paura persino ai più ottimisti, e la mancanza di un piano robusto per riportare la gente tra i tunnel, ancora oggi fatiscenti e maleodoranti.

Tunnel che non arrivano neppure a collegare direttamente le due stazioni ferroviarie della Grande Mela (Grand Central e Penn Station): incredibile ma vero, ancora oggi bisogna prendere due linee della metro per arrivare da una stazione all’altra. E non parliamo dei collegamenti con gli aeroporti: Heathrow si raggiunge facilmente con la metro, mentre l’AirTrain per arrivare a LaGuardia è scomodo e costoso. Poi stendiamo un velo pietoso sull’accessibilità per i disabili: il sistema londinese dichiara di essere completamente accessibile, mentre a New York meno di un quarto delle stazioni si possono accedere con una sedia a rotelle (o un passeggino), e tra queste devi essere fortunato che l’ascensore non sia fuori servizio o in manutenzione per qualche motivo.

La Regina Elisabetta visita la nuova stazione metro con il suo nome

Tutto questo a dimostrazione del fatto che la politica degli interessi personali e dei protagonismi non porta mai nulla di buono, ed è il motivo per cui la gente si è stufata persino di andare a votare qui nel Paese a stelle e strisce, visto che a prescindere da chi siede nelle postazioni di comando, il cambiamento è lento a materializzarsi, costoso nell’implementazione, e pieno di ostacoli. Mentre la Cina costruisce infrastrutture in giro per il mondo per muovere le proprie merci in maniera più efficiente ed economica, l’America sta a guardare (o fa progetti costosissimi e che richiedono decenni per essere ultimati) e scivola sempre più velocemente in quel baratro da cui non riuscirà più a tornare indietro.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Me la ricordo benissimo! Nel 2011 le stazioni erano pulite ma il problema era che avevano quella patina che le tenevano come sporche anche se non lo erano. Anche a Parigi sono così, comunque.
    Le macchinette erogatrici, poi non ne parliamo, sono dei piccoli paradisi per i simpatici virus e batteri di ogni tipo.

    Risposte al commento di Trap

    1. camu
      ha scritto:

      Oggi il livello di pulizia, dopo il 2020 in cui disinfettavano le carrozze ogni giorno, è tornato ai livelli normali. Quello che davvero preoccupa, sfortunatamente, è la criminalità: già dall’inizio dell’anno sono state uccise una decina di persone nella metro a New York, a mano di squilibrati disperati spinti oltre il baratro da questa crisi che li ha emarginati ancora più di quanto non lo fossero già. Sono andato a New York qualche settimana fa ad incontrare un amico, e non mi sentivo proprio al sicuro camminando tra i cunicoli della metro.

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