due chiacchiere

La mostata dopo la vendemmia

Quest’anno, approfittando di un’azienda agricola a circa trenta minuti da casa mia che vende il mosto d’uva, abbiamo deciso di fare un po’ di vino casalingo. Così un paio di settimane fa ci siamo alzati di buon’ora e siamo andati a comprare una trentina di galloni (circa 100 litri) di Alicante Bouschet, un rosso intenso e saporito, coltivato principalmente in California, di origine francese. L’odore del mosto mi ha subito fatto tornare alla mente la mia infanzia, i miei nonni, la mia vicina di casa. Che con il mosto faceva un dolce speciale, a base di cannella, mandorle e chiodi di garofano: la mostata. Credo sia molto famosa in Emilia Romagna, dove prende anche il nome di sita o sapa o saba. Ti propongo la mia variante personale.

Ingredienti per 4 persone

1 litro di mosto d’uva rossa, 100 grammi di semolino (una specie di farina macinata grossa), 4 chiodi di garofano, un cucchiaino di cannella, 100 grammi di mandorle a granella

Tempi e strumenti

Se da un lato la preparazione è davvero semplice, dall’altro dovrai aver a disposizione una buona oretta per la cottura e per far raffreddare la crema ottenuta, prima di servirla agli ospiti. Tieni a portata di mano una pentola dove far bollire il mosto, un cucchiaio di legno, un piatto piano.

Versa il mosto nella pentola e fallo cuocere a fuoco lento per circa 30 minuti, insieme ai chiodi di garofano, alla cannella ed a tre quarti delle mandorle (il resto lo useremo per guarnire la superficie del dolce). Mescola di tanto in tanto con il cucchiaio di legno, per non farlo attaccare al forno: le mandorle dovrebbero aiutarti, in quanto cascano giù e trattengono la parte più densa del mosto. Passati i 30 minuti, incorpora lentamente a pioggia la semola, facendo attenzione a non formare grumi. Continua a mescolare per circa 5 minuti, a fuoco medio, fino a raggiungere la consistenza desiderata: a me piace un po’ cremoso, ad esempio. Spalma questa crema su un piatto, cospargi con le mandorle rimaste e lascia raffreddare per circa 15 minuti.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Ahh… perché non hai iniziato:

    “Quann’ero piccilliddro, una volta i miei nonni…”

  2. caty
    ha scritto:

    Gentile cuoco dato il livello basso dei miei neuroni ho qualche difficoltà a capire certe cose in queste pagine ( o diciamo mi necessita più tempo…) il blog è molto bello e rimando a voi dal mio per la pagina sulla marmellata di mele cotogne. un saluto e cercherò di orizzontarmi nel minor tempo possibile! buona giornata

  3. (Lady).Chobin
    ha scritto:

    Da noi si fa il “suc” che è una specie di budino fatto con il mosto…BUONOOOO

  4. burberry
    ha scritto:

    Anche mia mamma fa una specie di budino col mosto. Disgustoso a me che fa orrore il vino!!! 😆

  5. camu
    ha scritto:

    Caty grazie per il rimando, molto gradito.
    Lady Chobin, paese che vai, nome che trovi!
    Burberry, beh ma questo dolce che propongo io non sa mica di vino, anzi! 🙂

  6. (Lady).Chobin
    ha scritto:

    nemmeno nel mio c’è il vino, solo il mosto, ovvero solo uva pigiata.

  7. MaNu
    ha scritto:

    @(Lady).Chobin: ma di dove sei?? si vede che non sei siciliano

  8. (Lady).Chobin
    ha scritto:

    Sono di Cremona, e sono una di sesso femminile 😀

  9. camu
    ha scritto:

    @Tutti: mi scuso per l’irruzione di Manu in queste pagine, ho rimosso i commenti inappropriati.

    @MaNu: per favore scrivi in un italiano più comprensibile, e non metterti ad urlare come un disperato, qui c’è gente che riposa 🙂

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