due chiacchiere

Pagina non trovata

"C'era una volta una pagina...", diranno subito i piccoli lettori di questo blog. Era una pagina graziosa, rifinita in tutti i particolari, davvero adorabile. Poi deve essere successo qualcosa di terribile, qualcosa che non oso neppure immaginare. Un lampo di luce, un suono assordante, l'odore acre del codice HTML che bruciacchia, e quella pagina non c'era più, sparita per sempre nel limbo delle pagine che non sono.

Di chi sia la colpa è difficile a dirsi. Google? Yahoo? I tizi del provider che ospita questo sito? L'autore di duechiacchiere.it? Si, deve essere stato lui, quel rimbambito ha pensato che la pagina stesse solo occupando spazio inutile e deve averla freddata con un colpo secco. Ma come si permette, quell'idiota?

E così eccoci qui. Che si fa adesso? Beh, personalmente ti consiglierei di dare un'occhiata alla navigazione in alto, chissà che non noti qualche indicazione utile a ritrovare la retta via. Se proprio non riesci a scovare quello che stavi cercando, ti consiglio di contattare l'autore del blog tramite l'apposito modulo. Nel frattempo, ti propongo qui di seguito alcuni post che potrebbero stuzzicare la tua curiosità.

La schiavitù del divertimento

Tra i post “a caso” che Google Reader Play mi propone la mattina, l’altro giorno ne è spuntato uno che m’ha fatto riflettere. Un confronto tra 1984 di Orwell e Il Mondo Nuovo di Huxley. Chi ha letto il primo o visto il relativo film, conosce quali siano le paure dell’autore per la nostra società: che un grande Governo imponga il proprio controllo assoluto sulla popolazione censurando le notizie, infliggendo punizioni corporali e spingendo così i cittadini all’obbedienza assoluta. Il Mondo Nuovo non lo conoscevo, ma stando al buon Wikipedia, il libro racconta una storia parallela. In cui il Governo del Mondo rende schiavi i cittadini non per la mancanza di notizie, ma al contrario perché ce ne sono troppe, e quindi il loro valore diminuisce fortemente. Il libro è stato scritto il secolo scorso, eppure pare che la sua profezia si stia avverando proprio ai nostri giorni. Volendo pensare alla guerra in Iraq, quello che dice Huxley è che per “controllare” i terroristi più che carri armati e mine, dovremmo mandare iPhone e televisori.

Black Cat incontra Non Solo Mamma

Seduti nel mio salotto virtuale ho avuto il piacere di far confrontare due promessi sposi, due papà che gestiscono il blog per i loro bebè, due scrittrici, un avvocato ed un filosofo e via dicendo. All’appello mancavano due mamme, e così oggi con Black Cat (indicata con la B nel seguito) e NonSoloMamma (a cui ho associato la N), colmo anche questa lacuna. La prima si definisce “mamma, webmaster e felide bastarda”, mentre l’altra più ironicamente si descrive così: sono elastigirl ma per vivere faccio la giornalista; ho due hobbit, di sesso maschile, uno grande di sei anni e uno piccolo di tre, e un marito part-time perché buona parte del suo tempo sta a londra dove lavora (e dove probabilmente ha una vita parallela con un’altra moglie e altri figli). Ecco cosa hanno risposto alle mie domande.

: Leggi il resto »

Milleduecento mascherine fatte in casa

Anche se si avvicina carnevale, oggi vorrei parlare di un diverso tipo di mascherine: quelle che da oramai due anni indossiamo volenti o nolenti per proteggerci dal Covid. Era la fine di aprile del 2020 quando, superato lo shock iniziale dei lockdown e di quest’atmosfera surreale nella quale ci siamo visti catapultati da un giorno all’altro, ci venne l’idea di farci delle maschere per poter uscire. Ovviamente di quelle commerciali non se ne vedeva neppure l’ombra, ed ognuno si arrangiava in modi fantasiosi pur di poter andare al supermercato a prendere qualcosa da mangiare. Così, sfruttando la macchina da cucire di mia figlia, trovammo dei cartamodelli, un po’ di stoffa su Amazon e cominciammo una produzione artigianale per amici e parenti, usando vecchie magliette di cotone per gli elastici, e gancetti che avevo trovato in garage. Dopo qualche giorno, i nostri amici ci chiesero se potevano averne altre per i loro amici, così decidemmo di lanciare una piccola iniziativa sulla pagina Facebook del nostro comune: le mascherine della speranza. : Leggi il resto »

Qualcuno ha esperienza con la Neos Air?

Non dirlo a nessuno, ma stiamo meditando l’idea di venire per qualche settimana in Italia quest’estate. La decisione non è ancora definitiva, visti i costi spaventosi dei voli per raggiungere il profondo sud dello Stivale, dove vive la mia famiglia. Di solo volo spenderemmo Più di 6.000 dollari in quattro, e senza contare autonoleggio e spese varie durante la nostra permanenza. Insomma, una spesa importante, specialmente di questi tempi in cui si vedono solo vacche magre. Allora ho iniziato a spulciare i vari siti a cui mi rivolgo in genere per scovare qualche promozione: Google Flights e SkyScanner. Cerca che ti ricerca, è venuta fuori una compagnia aerea italiana che sinceramente non conoscevo, la Neos Air. Che sembra proporre voli a prezzi stracciati (considerati i tempi) da New York a Milano, a circa 800 dollari andata e ritorno. Così sono andato a leggere le recensioni in rete, per capire se questa compagnia fosse simile a quella del volo charter che Paolo Villaggio ed i suoi stimati colleghi presero in uno dei suoi memorabili film, Pappa e Ciccia. Ed in effetti ho trovato palate di commenti negativi a tutto spiano, che criticano dal personale di bordo scortese e scorbutico (proprio come nel film!) a ritardi e cancellazioni, e spese aggiuntive comparse dal nulla al momento dell’imbarco. Ora, va bene risparmiare, ma a tutto c’è un limite. Ed eccomi qui a rivolgermi ai miei piccoli lettori: tu hai qualche esperienza con questa compagnia?

Le parole desuete americane

Come spiegavo, da quando lavoro per l’Università della California, mi sono iscritto ad un club per migliorare le mie capacità di oratore pubblico, e per espandere la mia conoscenza della lingua inglese. Siamo una decina di persone, ed durante il nostro incontro settimanale su Zoom, abbiamo la possibilità di far pratica con l’improvvisazione, i discorsi preparati e le tecniche per fornire un giudizio costruttivo a coloro che si cimentano sul podio. Ad alcuni membri sono assegnati ruoli specifici: c’è chi misura il tempo a disposizione di ogni intervento (perché essere concisi è una virtù che bisogna sviluppare), c’è che propone la parola del giorno, che gli altri si sforzeranno di inserire in quello che dicono. L’altra volta, è stata proposta una parola che non avevo mai sentito prima: to palaver. Ad occhio e croce, in italiano si potrebbe tradurre come fuffa, o parlare in modo arzigogolato, da Azzeccagarbugli. : Leggi il resto »

Torna in cima alla pagina