due chiacchiere

La vera storia di Babbo Natale

Oggi il vecchio signore dalla barba bianca e dal vestito rosso ha fatto visita a tutti i bimbi (e non più bimbi) che ci credono ancora. Ma chi è quest’uomo grassottello che solo da mezzo secolo ha le sembianze con cui lo conosciamo oggi? Il vestito rosso e l’aria bonacciona da nonno di tutti noi, per esempio, gliel’ha data Haddon Sundblom che nel 1931 venne incaricato dalla Coca Cola di fare una campagna pubblicitaria natalizia. Ma non è questa l’unica rivelazione che scoprirai continuando la lettura di questa mia storia. Che relazione c’è tra lui ed il Natale, inteso come nascità di Cristo?

Le radici di questa tradizionale figura affondano addirittura nei primi tempi dell’era cristiana. Era San Nicola di Mira, fra gli anni 243 e 366 dopo Cristo, a regalare ai bimbi buoni i dolcetti delle feste. Molte storie vengono raccontate sulla sua generosità: si dice che usasse gettare nella strada sacchi pieni di monete d’oro, ma la leggenda più interessante è quella delle tre giovani ragazze destinate alla prostituzione. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decide di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta del vecchio castello, tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze.

La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte Nicola trova la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio si arrampica sul tetto e getta il sacchetto di monete attraverso il camino, dov’erano appese le calze ad asciugare.

La storia ha attraversato i secoli, spargendosi per tutta Europa. Fino a giungere al Medioevo, dove Sinterklaas era la trasfigurazione olandese di questo santo buono con i bambini. Tant’è che ancora oggi il 6 Dicembre nei Paesi Bassi si festeggia questa ricorrenza molto apprezzata dai più giovani. Ma è soltanto quando il personaggio approda negli Stati Uniti che acquista una valenza più commerciale.

Nelle colonie britanniche del Nord America, i portatori di doni della tradizione olandese e di quella britannica hanno finito per identificarsi l’uno con l’altro. Nel libro “Storia di New York” , di Washington Irving, si trova un Sinterklaas americanizzato in Santa Claus, privo degli attributi vescovili, rappresentato come corpulento marinaio olandese avvolto in un mantello verde e con la pipa in bocca.

L’immagine di Santa Claus come personaggio positivo si è rafforzata nel tempo grazie alla sua stretta associazione con attività caritatevoli e filantropiche, in particolare con organizzazioni quali l’Esercito della Salvezza. I volontari vestiti da Babbo Natale sono diventati un elemento irrinunciabile in tutte le raccolte di fondi per l’aiuto alle famiglie bisognose nel periodo di Natale. Tutto il resto… è storia.

Riferimenti

Commenti

  1. Davide Salerno
    ha scritto:

    Come al solito l’americanizzazione di qualcosa/qualcuno riesce a commercializzare e a rovinare pure le pietre… vabbè la colpa è anche un pò nostra che ci lasciamo abbindolare dalle trovate commerciali più disparate.

    E poi ci si lamenta che c’è crisi…

    Vabbè, anche se un pò in ritardo, auguri di buone feste,
    Davide

    😉

  2. camu
    ha scritto:

    Beh, a dire la verità a me Babbo Natale vestito di rosso, invece che con i paramenti da vescovo, piace di più 😉 Più adatto alle varie religioni del mondo eh eh…

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