due chiacchiere

L’arancia petulante c’insegna l’inglese

Da qualche tempo sono diventato un grande appassionato di una serie che va in onda solo su YouTube ed ha come protagonista un’arancia parlante. Una annoying orange, il cui passatempo preferito è quello di prendere in giro il legume o la frutta di turno sul ripiano della cucina. Una serie che certamente non propone nulla di culturalmente valido, ma interessante dal punto di vista di chi vuole spingersi nei meandri dell’inglese che i libri di scuola non insegneranno mai: i vicoli oscuri delle frasi gergali, dello slang spesso copiato persino in Italia. L’ispirazione per l’intervento di oggi mi è venuta dai commenti a margine della precedente lezione, in cui Francesco evidenziava alcuni strafalcioni di chi l’inglese lo mastica appena eppure pretende di sentirsi un madrelingua (Volunia, anyone?).

Si parte dal titolo del filmato: a cheesy episode. Letteralmente potrebbe sembrare che sia un episodio al formaggio, ma l’aggettivo ha anche un altro significato: di poco valore, di bassa qualità o contraffatto. L’ironia del doppiosenso è evidente. La prima domanda dell’arancia ridanciana al formaggio già spazientito è Who cut the cheese? Che in Italiano potremmo tradurre non letteralmente con chi l’ha sganciata? (riferendosi evidentemente ad una flatulenza). Poco più avanti, quando il formaggio è al limite della sopportazione, lei rincara la dose con How about a little more cheese with your whine? che si riferisce a persone che si lamentano un po’ troppo, e che sarebbe il caso di stare un po’ zitti. E quando il formaggio non ce la fa proprio più, l’arancia gli dice Don’t get angry, you are turning into a muenster (notare la sillabazione di questa parola, diversa da monster). Qui si gioca sulla similitudine di pronuncia tra mostro ed il nome di una categoria di formaggi americani. Insomma, quest’arancia è proprio… annoying.

Commenti

  1. Francesco carzedda
    ha scritto:

    E’ vero, e ha anche un’espressione antipatica.
    Presto incapperai nel video che riporta – nei commenti – la genesi della serie (la seguivo anch’io): un giovane padre con il figlio si sono sbizzarriti nell’elaborazione l’animazione e ne hanno tratto tantissimo divertimento.
    Mi sembra la cornice migliore.

    Risposte al commento di Francesco carzedda

    1. camu
      ha scritto:

      Ma pensa. Non si finisce mai d’imparare 🙂

      Risposte al commento di camu

      1. Francesco carzedda
        ha scritto:

        @camu: “Non si finisce mai d’imparare”… per questo c’è duechiacchiere.it .

        Risposte al commento di Francesco carzedda
        1. camu
          ha scritto:

          @Francesco carzedda: assolutamente vero, nel senso che da questo blog e dalle persone che lo visitano e lo mantengono attivo con i propri commenti, ho davvero imparato tantissime cose!

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