due chiacchiere

Le focaccine di mais spagnole

Il Bronx, il quartiere di New York dove lavoro, è noto nell’immaginario italiano come un quartieraccio americano dove bande di ragazzi senza scrupoli ti rapinano per qualche spicciolo. Certo, non è il luogo più sicuro del mondo, ma può sorprendere per il miscuglio di culture e tradizioni che convivono pacificamente integrate. Se fino a 30 anni fa c’era una grande presenza italiana (la cui eredità è ancora oggi visibile nella zona di Arthur Avenue), adesso molti abitanti sono di origine ispanica: portoricani, dominicani, colombiani e messicani hanno ricreato un ambiente molto simile a quello d’origine. Anche nelle usanze culinarie: se a Manhattan c’è il chioschetto che vende hot dog all’angolo della quinta strada, qui c’è quello che vende empanadas ๐Ÿ˜‰

Ingredienti per circa 4 persone

Per il ripieno: 1 uovo, 250 grammi di carne macinata, 1 cipolla bianca, 2 bicchieri d’acqua, 100 grammi di olive verdi ripiene, 1 cucchiaio di uva passa, 1 cucchiaio di paprika, sale ed olio extravergine d’oliva quanto basta.
Per la pasta: 200 grammi di farina di granturco, una noce di burro, mezzo cucchiaio di sale, un bicchiere d’acqua. In alternativa puoi acquistare la pasta brisèe già pronta, al supermercato.

Tempi e strumenti

La preparazione richiede un paio d’ore, tra impasto e cottura. Nulla di particolarmente difficile: ti basterà avere a disposizione un piatto del diametro di circa 15 centimetri, un coltello, una terrina, due pentole, un mattarello, una forchetta ed ovviamente il forno.

Se hai deciso di preparare la pasta per conto tuo, mescola nella terrina gli ingredienti necessari: la farina, il sale e l’acqua. Incorpora il burro, e continua ad amalgamare con le mani per una decina di minuti, fino a formare una palla compatta e non appiccicosa. Volendo puoi aggiungere un cucchiaio di lievito fatto in casa, per ammorbidire l’impasto. Se hai usato il lievito, avvolgi la palla in un telo (una tovaglia da tavola o una coperta, come usava mia nonna) altrimenti lasciala riposare in frigo.

Nel frattempo prepara il ripieno mettendo a cuocere a fuoco lento l’olio, l’acqua e la cipolla tritata. In un altro pentolino metti a bollire l’uovo, finché non diventa sodo. Quando l’acqua della cipolla sarà asciugata quasi del tutto, aggiungi la carne, l’uvetta, la paprika, le olive tagliate a pezzetti ed il sale. Fai rosolare a fuoco lento per altri 15 minuti almeno.

Accendi il forno a 200 gradi, e mentre riscalda, stendi la pasta con il mattarello su di un piano infarinato. Lo spessore ideale è di circa 4 millimetri. Aiutandoti con il piatto e con il coltello, taglia dei dischi di pasta (uno per persona). Adagia nel centro di ciascuno un abbondante cucchiaio del ripieno di carne lasciando libero, tutt’intorno, un bordo di pasta di un paio di centimetri.

Aggiungi 1 pezzo d’uovo al centro e bagna con un po’ d’acqua il bordo del disco. Ripiega a metà, in modo da formare una mezzaluna, che puoi sigillare aiutandoti con una forchetta, schiacciando i bordi. Adagia le empanadas su una teglia e falle cuocere per 15 minuti nel compartimento centrale del forno.

Commenti

  1. Baol
    ha scritto:

    Concordo sull’acquolina!!!

  2. CyberAngel
    ha scritto:

    Va bene dai stemperiamo gli animi con una bella ricetta! Rigrazie camu per averla riproposta! ๐Ÿ˜€

    Risposte al commento di CyberAngel

    1. camu
      ha scritto:

      @CyberAngel: esatto, this is the season to be jolly ๐Ÿ™‚ fa la la la la, la la la la…

  3. Fiordicactus
    ha scritto:

    Questa la faccio vedere alla FigliaGrande, lei è la Cuoca di casa e mi pare che questa sia un po’ elaborata! ๐Ÿ™‚

    E adesso, anzi, tra un po’, vado a rimettermni in pari con i post e i commenti . . . ๐Ÿ˜‰

    Ciao, Fior

    Risposte al commento di Fiordicactus

    1. camu
      ha scritto:

      @Fiordicactus: stavo iniziando a temere che WordPress t’avesse fagocitata per sempre ๐Ÿ™‚ Ben ritrovata!

  4. Fiordicactus
    ha scritto:

    ๐Ÿ™‚
    Sono fagocitata dal PiccoloLord . . . che sta scoprendo l’uso delle sedie come “scala” per arrivare dappertutto.;-)
    Sono avvilita dall’aria che tira tra politici, tecnici e manovre! ๐Ÿ™‚
    E sono presa dal preparare liste per preparare la casa e la dispensa (oltre al frigor) alle feste di Natale. ๐Ÿ™‚
    Mi sono messa in pari con post e commenti, ma non ho scritto! Mi sa che chiederò consigli a Emanuele, ho un tetto a terrazzo di 100 mq e qua ci sono ancora giornate di sole magnifiche (senza essere in Sicilia, anzi pur essendo così bassi come meridiano, ci considerano Padania . . . che assurdità, pensare che “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”!)
    Ciao, Fior

    Risposte al commento di Fiordicactus

    1. camu
      ha scritto:

      Eh il Natale… Dovrebbe essere il periodo della serenità, ma si trasforma nella corsa frenetica fra negozi ๐Ÿ™‚

  5. Caigo
    ha scritto:

    Che il Bronx non sia brutto come lo dipingono l’ho constatato quando sono venuto a trovarti ed un signore del posto (d’importazione Montenegrina) ci ha accompagnati da te dopo che avevano sbagliato uscita della metro! ๐Ÿ™„
    Interessanti queste empanadas, soprattutto perché (immagino) si prestano a libere interpretazioni nell’uso degli ingredienti.

    Risposte al commento di Caigo

    1. camu
      ha scritto:

      Eheh proprio per questo vi ho fatto venire fin quassù ๐Ÿ™‚ Riguardo al ripieno, certo ognuno può metterci quello che vuole, ma la ricetta originale prevede esclusivamente tre varianti: solo formaggio (sofficini?), pollo (con e eventuale formaggio) o carne. Poi se il chioschetto è portoricano cambia anche l’involucro esterno…

  6. […] alcune specialità tipiche del luogo: la arepa, la hallaca e le immancabili empanadas, di cui ti avevo parlato non molto tempo fa. La arepa è il pane venezuelano, fatto con una massa di farina di mais. Una […]

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