Oramai è evidente che i divieti imposti dagli Stati occidentali alle aziende russe non hanno fatto cessare la guerra in Ucraina. Guerra che fra qualche settimana si accingerà a spegnere la sua terza candelina (o la sua undicesima, a seconda di come si voglia contare questo conflitto). Alcuni dicono che queste sanzioni hanno ridotto drasticamente le entrate a disposizione del Cremlino per finanziare il suo sforzo bellico. Però stando ai dati pubblicati recentemente dalla Banca Mondiale, le cose non stanno proprio così: la Russia è sempre una nazione in cui gli stipendi medi sono ancora oggi paragonabili a quelli di molti Paesi europei. Nel frattempo però si inizia a vedere l’effetto boomerang di quei dazi: l’economia in Germania che scricchiola, le case automobilistiche che arrancano, i sacrifici dei cittadini di tutta Europa ed i mal di pancia degli agricoltori che hanno protestato qualche mese fa. Chi ci ha venduto quella soluzione dei dazi come la bacchetta magica che avrebbe messo in ginocchio la Russia, possiamo dirlo, ci ha soltanto ingannati.
E ci ha ingannati due volte: non solo i dazi non hanno funzionato, ma hanno dato ai parrucconi occidentali la scusa per mettere la testa sotto la sabbia e dimenticarsi di quella parolina chiamata diplomazia. Perché nessuno finora si è preso la briga di andare a citofonare al signor Putin per far due chiacchiere e capire come trovare un compromesso, ed evitare allo stesso tempo che lo spargimento di sangue da entrambe le parti continuasse nel disinteresse generale dell’opinione pubblica. Perché tanto per europei ed americani la guerra è lontana, ed al massimo possiamo indignarci per qualche minuto quando ascoltiamo le ultime notizie in tv.
Ma gli effetti collaterali della mancanza di uno sforzo diplomatico più incisivo (non solo sul fronte ucraino) e la frammentazione delle iniziative europee adesso sono scritti nero su bianco nel rapporto della Banca Mondiale:
- Nel 1987, il 100% dei paesi dell’Asia meridionale e dell’Africa centrale era classificato come a basso reddito, mentre nel 2023 questa quota è scesa al 13%. Eppure in tanti continuano a dire che la Cina è sempre brutta e cattiva, ed il piano di investimenti infrastrutturali della Nuova Via della Seta è dipinto con toni negativi dalle nazioni capeggiate dagli Stati Uniti che invece che in strade, preferiscono continuare a spendere i propri soldi in armi.
- In America Latina e nei Caraibi, la quota di paesi ad alto reddito è salita dal 9% nel 1987 al 44% nel 2023. Non dimentichiamo che anche qui, tramite gli accordi dei BRICS, si sono fatti investimenti sostanziali per ammodernare le infrastrutture e creare opportunità per grandi e piccole aziende di aver successo.
- In Europa e Asia centrale, infine, la quota di paesi ad alto reddito nel 2023 (69%) è leggermente inferiore a quella del 1987 (71%). Che conferma come “si stava meglio quando si stava peggio”. Certo, la moneta unica ha creato uno scudo contro la stagnazione e la speculazione aggressiva, ma l’approccio sonnolento della Merkel ha creato una spaccatura tra Paesi di serie A e Paesi di serie B, ed una frammentazione per la quale oggi tutti gli europei pagano le conseguenze, stando alla Banca Mondiale.
Ora già leggo sui giornali che l’America di Trump si svilupperà sotto il segno di dazi e sanzioni ancora più pesanti nei confronti di Europa e Cina, mettendo l’ultimo chiodo sulla bara della globalizzazione che per quarant’anni sembrava essere la soluzione a tutti i problemi dell’economia mondiale, e che adesso è il male da esorcizzare in tutti i modi possibili. Temo che, ancora una volta, i parrucconi del mondo, scegliendo la strada dello scontro frontale anziché della diplomazia, finiranno per darci la proverbiale zappa sui piedi. Tanto loro ne escono indenni comunque.
Commenti
Trump ha un programma molto semplice. Parte col dire che lui prende un’America molto indebolita in senso generale dunque non è più una super potenza come dovrebbe essere(lui si paragona alla Russia è palesemente fa un plauso a Putin).
Trump per arrivare al suo scopo non vuole guerre tra i piedi.
Ha preso di mira l’Europa ………non vede di buon occhio, ed è inutile che la Meloni gli faccia l’occhiolino. La Meloni deve capire che c’è una sostanziale differenze tra la Destra Americana, che non potrebbe essere mai la destra Mussoliniana
Si deve viaggiare e mangiare americano ……….. consumi prettamente USA
Non può non alzare i vari dazi.
Ho letto da qualche parte che con la Cina in certi prodotti arriverà al 60%.
In pratica la sua politica iniziale è tutta concentrata negli USA di politica estera ne farà ben poco(per quello che capisco io) ………..Tu vivi negli USA, e tu solo pui dire se fa bene o male a pensare che l’America deve diventare molto di più di quello che conta la Russia.
Risposte al commento di Giovanni
Il problema è che le fabbriche sono oramai state spostate in Cina dopo decenni di politiche volte ad incentivare la globalizzazione. Per le aziende non è poi così semplice ri-spostare tutto in America. Non è che una fabbrica possono prenderla da Guangzhou e rimontarla in Arkansas in una settimana. Senza contare l’apporto controproducente di molti sindacati americani, che negli ultimi anni non hanno fatto altro che danneggiare gli stessi lavoratori che dovrebbero proteggere (guarda a cosa succede nel comparto del trasporto su rotaia, e dei negoziati sul rinnovo del contratto). Di queste cose i giornali, ahimé, ne parlano ben poco.
Quindi, come ho scritto nel mio articolo di oggi sul collasso economico che può causare una politica troppo miope, è ancora tutto da vedere. Sulle guerre, non posso che sperare che Trump razzoli bene, dopo tutte le “prediche” che ha fatto.
La Russia non sembra essere indebolita ed impensierita dalle sanzioni, all’inizio del conflitto (o operazione speciale come piace dire a Putin) era girato un articolo che metteva in dubbio la buona riuscita delle sanzioni visto che la Russia aveva accumulato molto denaro partendo per tempo e pianificando le cose. Tutti pensano che un giorno Putin si sia alzato con l’idea di mandare un po’ di soldati in Ucraina, peccato che l’idea è nata molto prima e doveva partire quando c’è stata la pandemia Covid.
Putin è un abile stratega e “vede” in prospettiva e pianifica tutto.
Unica cosa che mi ha lasciato perplesso è stato l’esercito russo, sbandierato (per propaganda) come infallibile e che poi tanto efficace non è, ormai si è arrivati ad un equilibrio (grazie alle armi occidentali fornite agli ucraini) che si sta trasformando in uno stallo alla messicana, nessuno avanza, nessuno arretra. Quello che alcuni ipotizzavano si sta concretizzando, un conflitto in attesa che potrebbe durare molto tempo. Questo potrebbe portare lentamente a trovare un accordo tra le parti.
Per il discorso che si stava meglio prima, trovo che chi stava bene aveva necessità che altri stessero male, quelli che oggi stanno uscendo dai problemi, aiutati da altri o per proprie capacità, pertanto quella ricchezza che c’era ha solo cambiato di portafoglio.
Come sempre a rimetterci sono i poveri diavoli mentre i già immensamente ricchi diventano ancora più ricchi. Loro cadono sempre in piedi.
Risposte al commento di Piero_TM_R
Sottoscrivo le tue parole in pieno. La diplomazia internazionale ha sottostimato la pianificazione russa nell’affrontare questa guerra. Come hai detto tu, chi pensa che si siano svegliati un giorno ed abbiano deciso di attaccare, si sbaglia di grosso. Forse però Putin ha sottostimato il coinvolgimento internazionale e l’invio di armi all’Ucraina, ed è per questo che siamo arrivato ad uno stallo. Stallo che costa centinaia di vite al giorno. Ovviamente ora tutti gli occhi sono puntati su Trump, e spero proprio che l’Arancione non combini qualche pasticcio internazionale. Certo è che Biden, con buona pace di chi pensa che un democratico alla Casa Bianca sarebbe stato meglio, non sta facilitando le cose, mandando MINE ANTIUOMO agli ucraini. Ma porca miseria, come si può accettare nel silenzio generale l’uso di MINE ANTIUOMO ancora nel 2024? Se le avesse mandate Trump, apriti cielo. Ma siccome lo fa Biden, allora è meglio voltarsi dall’altra parte. E non voglio neppure cominciare sulla faccenda della grazia al figlio Hunter, che lui stesso aveva detto che non avrebbe mai concesso. Ma si, tanto la gente ha la memoria corta, ed il cattivone è sempre e solo Trump. La verità è che entrambi i candidati, ed i partiti che li sostengono, fanno schifo. Ed ecco perché ho votato Xi Jinping per protesta.