due chiacchiere

Predicare bene e razzolare… bene

In questi ultimi mesi mi sono proprio divertito ad aggeggiare sotto il cofano del blog: dall’introduzione di SASS per gestire i fogli di stile in maniera modulare all’importazione dei font di Google all’interno del tema, dal sistema di caching casalingo delle pagine agli script che tengono un occhio sulle cartelle, non mi sono proprio fatto mancare nulla. Ora che queste novità hanno passato la fase di rodaggio e stanno funzionando a pieno regime, ero curioso di sapere se avessero contribuito nell’insieme a migliorare l’impronta ecologica di questa casetta virtuale. Lo scorso marzo avevo trovato un sito che calcola questo valore, secondo cui il mio blog era più ecologico del 94% dei siti vagliati dal loro servizio. Ebbene, dopo aver ripetuto quel test, pare che adesso questo sitarello scalcagnato si aggiudichi un rispettabile 97%, consumando in un anno l’equivalente energetico che consentirebbe ad un’auto elettrica di percorrere 58 chilometri.

Ottenere il giusto equilibrio tra estetica e prestazioni è una sfida sempre aperta, ed è quello che tutto sommato spinge le tecnologie del web a rinnovarsi continuamente. Dai fogli di stile che oggi consentono di fare operazioni matematiche al volo (cosa impensabile fino a qualche anno fa), al lento abbandono di pesantissime librerie come jQuery in favore di funzionalità native di Javascript (persino Bootstrap s’è mosso in questa direzione), stiamo assistendo ad un lento svecchiamento del web per come lo abbiamo conosciuto finora. Peccato che non tutti abbiano a cuore quest’aspetto, specialmente le grandi aziende che continuano a farcire i propri siti di ogni diavoleria possibile ed immaginabile.

Una modifica su cui io e l’omino talebano non riusciamo a trovare il giusto equilibrio è stata quella di infilare i fogli di stile, il (poco) codice Javascript, le icone SVG e l’immagine di camu direttamente in linea nel codice sorgente della pagina, invece che avere riferimenti a file da caricare separatamente. L’idea mi è venuta guardando le statistiche d’accesso, in base alle quali molti visitatori (escludendo i motori di ricerca) accedono una singola pagina del sito e poi spariscono nell’interweb da dove sono arrivati. Quindi ho pensato che avesse senso minimizzare il numero di richieste al server per prelevare tutti i pezzi che compongono quella singola pagina, impacchettando tutto insieme. Ovviamente l’aspetto negativo è che i visitatori di ritorno che hanno già quei file nella propria cache, ricevevano prima una pagina più piccola (circa 30kb in meno) rispetto ad ora. Abbiamo deciso di tenere d’occhio le statistiche sulla banda consumata, e fare una sorta di test A/B, in cui per alcuni mesi i fogli di stile saranno in linea, e poi li metterò come riferimenti esterni. Vediamo quale soluzione usa meno banda.

Nel mio piccolo, per concludere, vorrei poter dare il buon esempio e fornire l’ispirazione giusta a qualche navigante smarrito che capitasse per caso su queste pagine. Per questo, ad esempio, ho aggiunto il mio blog al Club dei 512kb, un’iniziativa di un gruppetto che mira a promuovere un web più snello e leggero. Molti dei siti elencati in quella directory sono spartani ed alquanto ostici da un punto di vista meramente estetico. Con un po’ d’impegno, sono convinto che si possa trovare il giusto compromesso. Intanto io continuo a sognare un mondo in cui si produca meno spazzatura digitale.

Commenti

  1. ha scritto:

    Nessunissima ottimizzazione, e sono al 97%. 😛

    Risposte al commento di Davide

  2. ha scritto:

    Consuma di più un sito da 2kb che gira su un 16-core o un sito da 1MB che gira su un raspberry? 🙂
    Ciao,
    Emanuele

    Risposte al commento di Emanuele

    1. ha scritto:

      Lo so che la tua era solo una domanda provocatoria, ma mi sono informato e sembra che il 16-core consumi più del raspberry in generale.

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