due chiacchiere

Preparo la legna per l’anno prossimo

Una delle amenità di cui è dotata la casa in cui abitiamo dal 2016 è il caminetto in salotto. Da uomo nato e cresciuto nella costa meridionale della Sicilia, che ha abitato per anni in un monolocale che a stento aveva porte e finestre a Pisa, il camino era una di quelle cose a cui non ero proprio abituato. Per un paio d’anni, ad essere sincero, l’abbiamo praticamente ignorato, accendendolo soltanto a Natale per arrostire i famosi S’Mores americani, che si preparano riscaldando un marshmallow nel fuoco (in modo che diventi cremoso) e poi mettendolo tra due biscotti insieme ad un quadretto di cioccolata, un dolcetto sfizioso che fa schizzare la glicemia alle stelle già al solo guardarlo. Anche perché la legna che vendono al negozio non è mai stata proprio economica. Poi un giorno, un cugino di Sunshine m’ha detto che sui siti di annunci è pieno di gente che dà via cataste di legna gratis, specialmente nella nostra zona in collina, dove ci sono tanti alberi nei giardini dietro casa, che a volte vengono abbattuti perché malati (c’è una specie di afide parassita che fa strage di frassini) o troppo vicini alle abitazioni.

Così per curiosità, circa tre anni fa ho contattato uno di questi inserzionisti per vedere cosa dava via. Quando mi sono presentato a casa sua in campagna, il giovane proprietario era ancora intento a segare tronchi d’alberi appena abbattuti. Mi ha fatto vedere una carriola che aveva vicino casa e mi ha detto “serviti pure”. Dopo circa venti minuti, avevo caricato fino all’orlo il bagagliaio della mia fedele Rav4. Arrivato a casa, mi sono messo al lavoro per spaccare quella legna in pezzi più maneggiabili, ma mi sono presto reso conto che se non sei muscoloso come gli attori dei telefilm, si tratta di un lavoro faticoso e difficile (mirare al centro del ciocco non è così facile come fanno vedere in TV 😅). Allora ho ordinato uno spaccalegna idraulico, che rende questo compito molto più semplice e veloce, e nel giro di un pomeriggio avevo accumulato una bella catasta di legna da far asciugare per la stagione successiva. Già, perché il legno non lo puoi mica bruciare subito, devi farlo stagionare almeno 6 mesi (con il frassino meglio un anno), così da togliere l’umidità e renderlo anche più leggero.

Una rastrelliera piena di legna con alberi sullo sfondo

Per un anno ho tenuto la legna accatastata alla rinfusa in un angolo del giardino dietro casa. Ma figurati se l’omino talebano non avesse qualcosa da ridire anche lì. Così nel 2020, approfittando dell’inaspettato tempo libero a disposizione quando ci hanno consentito di lavorare da casa, mi sono costruito un doppio rack (rastrelliera?) dove organizzare tutta la legna e farla asciugare durante l’anno. Ho preso spunto da alcuni video su YouTube, che ho poi personalizzato aggiungendo una tettoia di plastica ed il telo traspirante che protegge la legna da acqua e neve. I due scomparti sono larghi circa 2 metri e mezzo (otto piedi) ciascuno, con un’altezza di un metro e mezzo (quattro piedi), e ci durano un inverno, accendendo il camino quasi ogni fine settimana. Visto che uno degli scomparti era quasi vuoto, lo scorso fine settimana ho contattato un signore che regalava ciocchi di frassino, tra l’altro già parzialmente spaccati, sono andato a fare il pieno con la macchina, ed ho passato la giornata a spaccare legna. Un ottimo modo per fare un po’ di attività dopo una settimana passata davanti al computer, non trovi? Intanto questo post lo sto scrivendo sul portatile in salotto davanti al caminetto acceso 🔥.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Ecco un bell’articolo su una delle mie attività “preferite” (anzi di tutti quelli che abitano qui).

    1) Dunque, nella prima foto sembra legna di faggio; la stagionatura è meglio farla addirittura per 2 anni, per far uscire completamente l’umidità che influisce sul 20% del peso della legna, infatti essa riduce il potere calorifico del legno, perché parte dell’energia viene sprecata dall’evaporazione dell’acqua in esso contenuta e non disponibile per l’uso termico. Esistono degli strumenti che “leggono” l’umidità contenuta nel legno. Magari ripassando Fisica 2 si possono anche fare a meno.

    2) Vedo che hai anche abbastanza spazio per mettere altre cataste, quindi puoi aggiungerne altre, se vuoi, per cadenzarle negli anni.

    3) Riguardo allo spaccalegna, non capisco quale hai preso, io ho questo.

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Si, immaginavo che al nord questa fosse un’attività abbastanza diffusa, anche considerando le enormi quantità di alberi a disposizione. Grazie per il consiglio sulla stagionatura, i due pancali che si vedono nella foto mi servono proprio per rotare la legna. Quest’anno abbiamo consumato tutto quello di sinistra, che ho appena riempito, poi quest’inverno useremo la legna in quello di destra, ed il prossimo inverno quella di sinistra, quindi circa un anno e mezzo di stagionatura. Lo spaccalegna idraulico che ho preso io è questo.

  2. ha scritto:

    Io sono venditore di camini e stufe a legna. E ho avuto il camino a legna (per riscaldamento, cioè collegato ai termosifoni) in casa. Ok, è il sistema più economico per riscaldare. Ma anche il più faticoso e quello che sporca maggiormente: dopo un inverno a legna con il caminetto dovrai dare il bianco almeno alla stanza in cui si trova il camino senza contare la pulizia della canna fumaria. Poi c’è la legna da raccogliere, portare in casa, mettere nel camino a intervalli regolari. Anche di notte. E poi c’è da pulire il camino, almeno una volta a settimana. Vale la pena?

    Risposte al commento di Samuele

    1. Trap
      ha scritto:

      Infatti per quello ci siamo indirizzati subito sulla stufa ad olle. Quando è abbastanza freddo la carichiamo 2 volte al giorno, altrimenti una sola volta.
      Non sporca la casa. Ha un rendimento elevato (85%, ma si arriva anche al 95).Ok, costa molto, ma è fatta per durare in eterno (qui ce ne sono del 700 ancora in funzione).

      Risposte al commento di Trap

      1. Trap
        ha scritto:

        Poi anche le altre fonti hanno i loro vantaggi così come i loro svantaggi, uno tra i quali dipendere dal caro zio Putin 😅

        Risposte al commento di Trap
        1. ha scritto:

          Si, vero. Qui ad esempio in molti decidono di trasformare il proprio camino a legna in un camino a gas naturale: zero fuliggine, minima manutenzione della canna fumaria, si accende con un click, e con un piccolo ventilatore alla base, riscalda l’ambiente ed è piacevole da vedere, con i finti ciocchi di legno che pure cambiano colore.

    2. ha scritto:

      Samuele, concordo sul fatto che il camino a legna che abbiamo qui è in effetti faticoso da mantenere ed il rendimento in termini di calore non si può paragonare ad altri sistemi. Quando avremo qualche soldo da spendere, vorremmo trasformarlo installando uno di quelli che credo si chiamino stufe ventilate, per riscaldare l’ambiente. Per ora è più per creare un’atmosfera rilassante, sedersi vicino al camino sorseggiando qualcosa e facendo due chiacchiere (ti pareva), o guardando la tv mentre la legna scoppietta. Ed accendendolo soltanto nei fine settimana invernali, il lavoro di pulizia si riduce notevolmente rispetto al tenerlo accesso ogni giorno.

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