due chiacchiere

Ricordando l’ombra del vento

Accidenti come passa il tempo, mi sembrava di aver finito di leggere L’ombra del Vento solo da pochi mesi, ed invece la lettura risale addirittura al 2007. Se non conosci questo romanzo di Carlos Ruis Zafon, ti consiglio vivamente di inserirlo tra le tue letture per quest’estate. Magari sotto l’ombrellone, mentre il dolce suono delle onde del mare accarezza i tuoi timpani e ti invoglia ad immergerti nella storia tra le avenidas del Tibidabo. Se dovessi scegliere un passaggio per convincerti a leggere quest’opera, ecco quale prenderei:

L’uomo più saggio che io abbia mai conosciuto, Fermin Romero de Torres, un giorno mi aveva spiegato che nella vita non c’è nulla di paragonabile all’emozione che si prova quando si spoglia una donna per la prima volta. Non mi aveva mentito, ma mi aveva taciuto parte della verità. Non mi aveva detto dello strano tremore che trasforma ogni bottone, ogni cerniera in un’impresa da titani. Non mi aveva detto della malia di un corpo palpitante, dell’incantesimo di un bacio né di quel miraggio che sembrava ardere in ogni poro della pelle. Sapeva che il miracolo avviene una sola volta nella vita ed è fatto di trame segrete che, una volta svelate, svaniscono per sempre. Mille volte ho tentato di rivivere l’emozione di quel pomeriggio con Bea nella grande casa dell’avenida del Tibidabo, quando lo scrosciare della pioggia cancellò il mondo. «Fammi quello che vuoi» sussurrò. Avevo diciassette anni e la vita sulle labbra.

Commenti

  1. LaCapa
    ha scritto:

    Ho adorato quel libro, ogni singola parola.
    E, probabilmente, hai scelto uno dei brani più belli. Grazie. 😉

  2. emanuele
    ha scritto:

    Stupendo passaggio. Ecco dovrei tornare ai romanzi in italiano per assaporarlo al meglio. In questi anni mi sto concentrando su romanzin in inglese per arricchire il mio vocabolario.

  3. camu
    ha scritto:

    @emanuele: lo dovrei fare io (leggere i romanzi in inglese) ma la pigrizia al momento ha avuto la meglio. Una via di mezzo a cui sto seriamente pensando è di scaricare gli audiolibri in inglese da Audible.

  4. seferdi
    ha scritto:

    La prima volte che ho letto questo libro risale a tre anni fa… oggi l’ho finito per la terza volta ma non ricordavo quanto potessero emozionarmi le sue patole.
    Ora ho ancora nel cuore quel desiderio febbrile di immergermi nelle strade di Barcellona alla ricerca del passato di Juliàn Carax.
    Fino ad ora questo è il mio libro preferito però c’è da dire che anche i suoi altri due romanzi,”Il gioco dell’angelo” e “Marina” mi hanno rubato il cuore, come poce volte è successo nella mia vita. Mi hanno insegnato a non dimenticare i miei sogni ^^

    un saluto

    Seferdi

  5. Ivan
    ha scritto:

    premetto di non considerarmi un lettore… mi è capitato per caso questo libro, da un passa parola e io senza molti perchè ho accettato di prenderlo e ho iniziato a leggerlo sul treno nel viaggio da casa a lavoro…

    l emozione che mi ha suscitato questo libro ha addirittura interferito con la mia vita reale: rivivere una scena del libro , in una sera qualunque mentre camminavo in un marciapiede nelle zone di milano centro. Un ragazzo cercava davanti ad un cancello un qualche cosa, forse il numero civico, forse il nome sulla casella della posta… non ha importanza! Cio’ che conta che ho rivisto Daniel in quel momento, mentre cercava Nuria! Pura immaginazione, ma… Momento magico, ho trattenuto il respiro per qualche secondo e mi sono chiesto se davvero stavo rivivendo quella scena… Julian aveva catturato anche me pensai! 🙂

    storia nelle storie intrecciate in diversi personaggi…

    magari lo rileggero’…
    a volte mi metto a rileggerlo così a caso, nel mio silenzio, lo apro e rivivo quei momenti con daniel, fermin, …

    mi mancano, ma è anche giusto che finisca, altrimenti la “trappola” della magia non si azionerebbe…

    “..ci sono carceri peggiori delle parole..”

  6. fede
    ha scritto:

    per un’amante di Barcellona come la sottoscritta questo libro è stato , ed è tuttora, un meraviglioso ritorno in quel mondo fatto. Anche io ho avuto il piacere di immergermi in questo racconto sotto l’ombrellone e devo ammettere che forse quell’estate è volata più di quanto potess iimmaginare. [appena finisco il libro del momento corro in libreria per ”Marina”]

  7. camu
    ha scritto:

    @fede: io non sono mai stato a Barcellona, ma tramite questo libro era come se passeggiassi per le vie della periferia e del centro, è davvero sensazionale! La voglia di visitare questa grande città spagnola è sempre più forte, in effetti!

  8. kakaia
    ha scritto:

    fantastico entusiasmante mi chiedo se ci sono altre parole positive per descrivere la scorrevolezza e la libertà nello scrivere le parole contenute in questo libro , apprezzando inoltre l’impegno messo da daniele nello scavare il passato di Julian carax

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