due chiacchiere

Sarde a beccaficu

La ricetta regionale che ti propongo oggi affonda le radici nella mia infanzia: le sarde cosiddette “a beccaficu”, chiamate così in onore all’uccelletto noto per i gusti sopraffini. Non l’ho mai saputa preparare così bene come ci riusciva mia nonna: gli ingredienti sono gli stessi, le dosi presumibilmente anche, ma a quanto pare non sono le stesse mani a comporre i piccoli pesciolini. La ricetta non è complessa da realizzare, ma ci vuole pazienza a pulire le sardine, che devono essere rigorosamente fresche, praticamente appena pescate. La versione che ti propongo è la più semplice, ma ne esistono varianti che aggiungono all’impasto pinoli o uvetta.

Ingredienti per 4 persone

1 Kg di sarde fresche non molto piccole, 100 gr di pangrattato, 100 g di pecorino grattugiato, 4 spicchi d’aglio, un mazzetto di prezzemolo, 5 uova, 100 g di farina bianca, 1 scodellina d’aceto forte, olio d’oliva, sale e pepe.

Tempi e strumenti

Ci vorranno circa tre ore, di cui due per la macerazione del pesce, per gustare questa prelibatezza. Tieni a portata di mano una padella, una forchetta, un tagliere, un coltello e due piatti.

Pulisci le sardine aprendole a metà (ma lasciando il dorso unito) e rimuovendo la lisca centrale e le interiora, aiutandoti con una leggera pressione delle dita. Lavale per bene e rimuovi le squame esterne con un coltello o con l’apposito attrezzo. A questo punto puoi immergerle nell’aceto, lasciandole macerare per un paio d’ore. Siccome a me piace molto il sapore d’aceto, ce le tengo anche di più, tu puoi regolarti in base ai tuoi gusti.

Nel frattempo prepara un trito con gli spicchi d’aglio ed il prezzemolo, a cui unirai il pangrattato, il formaggio grattugiato, 3 uova sbattute ed un pizzico di sale e pepe. Amalgama il composto per bene, fino ad ottenere un impasto compatto e non appiccicoso, aggiungendo all’occorrenza altro pangrattato. A questo punto puoi formare delle polpette lunghe circa cinque centimetri, disponendole su uno dei due piatti. Per dare più sapore alla ricetta, il pangrattato può essere tostato in una padella per una decina di minuti.

Quando le sarde saranno marinate al punto giusto, dagli una veloce sciacquatina sotto l’acqua corrente. I bocconcini si preparano disponendo una sardina sul tagliere (con la parte interna rivolta verso l’alto) e poggiandovi sopra una polpetta, e richiudendo con un’altra sardina, disposta stavolta con l’interno verso il basso. Appena le hai preparate tutte, sbatti le rimanenti due uova ed inizia a panare queste polpette con uova e farina. Passale nell’olio bollente per qualche minuto, e lasciale raffreddare un po’ prima di servirle in tavola.

Commenti

  1. Matteo
    ha scritto:

    No, guarda, funziona così: prima tu devi convincere le sarde ad aprire una scuola (anche una scuola dove si parla solo il sardo…va bene) poi, dopo che queste insegnanti sarde sono tutte in classe, tu convinci i ragazzi a non presentarsi a scuola! Solo così ottieni le vere (scuole) sarde marinate 😉

  2. camu
    ha scritto:

    beh, oppure comprare ad un gruppo di ragazze sarde una maglietta con sopra scritto “marina” e fargliela indossare…

  3. Eva
    ha scritto:

    Ho messo il tuo link! Poi vederlo sul blog di porcaeva! Ciao e a presto! Gaia

  4. Eva
    ha scritto:

    uuuhh… ma vedo che hai già risolto! Aggiungo subito il tuo banner, è sicuramente meglio del semplice link come preventivato! 🙂 a dopo e grazie! Gaia

Rispondi a Matteo

Torna in cima alla pagina