due chiacchiere

Tipi d’amare tra realtà e fantasia

A volte la gente mi chiede come faccio ad inventarmi le domande strampalate che pongo ai miei ospiti virtuali. In realtà non esiste un “unico” modo: alcune mi vengono in mente la mattina sull’autobus mentre vado al lavoro, altre le copio spudoratamente da altri intervistatori, altre ancora le leggo sui giornali e mi rimangono impresse. Questo è il caso, ad esempio, della prima domanda che ho posto alle tenutarie dei blog Tra realtà e fantasia (RF nel seguito) e Tipi d’aMare (che ho indicato con TA). Che non si sono certo lasciate sorprendere, ed hanno dato il meglio di sé. Brave, entrambe.

Se ti dico “ingurgitare”, che scena ti viene in mente?

TAUna scena di un libro che lessi da adolescente, in cui c’era questa splendida trentenne in carriera che non aveva tempo per farsi un bel bagno fumante ma solo «docce veloci», che non camminava ma «macinava strada» sui tacchi alti, non mangiava ma «ingurgitava» verdure crude. Quel libro “sicuramente una porcheria, di cui non ricordo nemmeno il titolo” mi ha alimentato l’insana (ma non del tutto errata) idea che crescere sia una folle corsa verso l’inafferrabile.

RFLa scena degli spaghetti di Miseria e Nobiltà. Forse perché ultimamente sono ossessionata da questo paese: da una classe dirigente che ingurgita come un buco nero risorse, potenzialità e speranze e una popolazione sempre più povera in termini di cultura e valori che si riduce a fare debiti per accumulare roba.

Se il tuo blog chiudesse domani, per cosa verresti ricordata?

TANon credo ci sarebbe qualcosa in particolare per cui verrei ricordata. Credo piuttosto che sarei io a non dimenticare tanto in fretta l’esperienza-blog. Sono un’introversa con la vocazione alla socialità spinta. Ecco, il blog mi ha aiutato a far venire fuori il mio lato più “social”: in questo senso è stato terapeutico. E mi ha permesso di conoscere la persona splendida con cui ora mi accompagno.

RFPer il mio senso dell’umorismo e la mia ironia. Invece vedo che spesso vengono travisati i miei post, mi arrivano secchiate di acidità e frustrazioni. Lo scopo del mio blog è proprio quello di ridere delle assurdità di questo mondo. La rete è già anche troppo piena di cose tristi e lugubri, io vorrei dare una prospettiva più ottimista e assolutamente ironica, il che non significa che io non tratti argomenti seri. Chi mi legge oramai avrà capito che sono una femminista combattiva e il mio blog è un modo per capire il mio essere donna e prenderne in giro le debolezze.

Raccontaci il tuo odore preferito

TAGli odori che, all’improvviso, mi proiettano nel passato. Quel profumo di casa di campagna, ad esempio, quando in estate raggiungevo i miei nonni al paese. O l’odore della pelle di un uomo, quando l’uomo ha un buon odore. Il profumo dei capelli appena lavati. Ma anche quel particolare odore che hanno i libri, nuovi e vecchi, le riviste, la carta e i regali appena spacchettati. Degli odori amo la loro scintilla erotica, capace di accendere fantasie passioni e ricordi.

RFL’odore della natura. L’odore della neve in inverno, dell’erba appena tagliata, della terra bagnata dopo tanto tempo dalla pioggia. Gli odori sono un fatto emotivo più che olfattivo, non so mi piace l’odore del Natale, quello che mescola aghi di pino a focacce appena sfornate per intenderci; oppure l’odore del mio compagno rassicurante, e persino quello del pelo dei miei gatti quando li sbaciucchio. Poiché sono anche molto femmina adoro i profumi dei cosmetici e delle essenze: passerei l’intera giornata a spalmarmi lozioni profumate. Possiedo infatti parecchi tra olii, creme e chi più ne ha più ne metta. Il Windsurfista spesso vaga tra flaconcini e barattoli lussuosissimi smarrito e stupefatto.

Come nasce il titolo del tuo blog?

TAOk, adesso racconterò una storia che non ho mai ancora detto a nessuno.  Il titolo del mio blog nasce una notte di qualche anno fa a Milano. Era estate ed io ero in giro con il mio allora fidanzato e un suo amico. Verso la fine della serata, salendo in macchina, l’amico mi disse: «Sei proprio un tipo d’amare, tu», e io, riferendomi alle mie origini rivierasche, risposi: «Sì. Da mare. Hai ragione». Il gioco di parole ci piacque, e da allora l’ho conservato in un angolino della mia mente fino a quando ho deciso di aprire un blog.

RFVedi seconda domanda. Ho la fortuna di viaggiare spesso e di conoscere gente da tutto il mondo. Ti assicuro che la realtà supera di gran lunga la fantasia. Conosco segreti di persone intorno a me tali da scrivere un romanzo ( oltretutto comico) ma non voglio mettere nei guai nessuno e quindi cerco di limitarmi. Nonostante io mi definisca una cinica e aspiri a guardare il mondo con il discanto tipicamente weberiano, spesso vago come un’ Alice nel paese delle Meraviglie. Il giorno che vedrò un Bianconiglio in ritardo credo che non mi stupirò più di tanto.

Commenti

  1. ondalunga
    ha scritto:

    🙂

  2. editoria indipendente
    ha scritto:

    […] Guarda Articolo Originale: tipi d'amare tra realtà e fantasia […]

  3. ha scritto:

    Cara Francesca, a noi toscani ‘un ci ‘apisce nessuno…
    Evidentemente quando è stata distribuita l’ironia gli altri italiani erano in fila per qualcos’altro…
    Qualche volta penso che sia una maledizione 😉

    —Alex

  4. camu
    ha scritto:

    @adblues: essendoci vissuto per 15 anni, in Toscana, posso capire benissimo la vostra frustrazione 🙂

Rispondi a adblues

Torna in cima alla pagina