due chiacchiere

Niente male questi… Amici

Qui in America la televisione italiana si può ricevere, dietro esborso del modico compenso di 15 euro al mese, come pacchetto aggiuntivo al proprio abbonamento con il servizio via cavo che porta a casa il doppino telefonico o la fibra. A differenza dell’Italia, infatti, le antenne non sono mai state particolarmente diffuse nel Paese a stelle e strisce, spesso per la scarsa qualità del segnale nei sobborghi pieni di alberi, colli e valli varie, e così sono quasi sempre le compagnie telefoniche a portare a casa anche il segnale televisivo, sfruttando il filo che portano a casa per combinare entrambi i servizi. Piccola curiosità tecnica a parte, una volta scelto un pacchetto con una compagnia, è possibile pagare qualcosina in più per sbloccare canali aggiuntivi, come suppongo si faceva in Italia con Mediaset Premium ed i pacchetti Sky per guardare la Serie A o altri canali sportivi. Per gli emigrati che volessero guardare qualche trasmissione in Italiano, esistono due canali, Rai International e Mediaset International, che di fatto sono un collage dei programmi che le rispettive reti trasmettono, messo insieme da una redazione ad hoc, che decide per noi cosa vale la pena guardare, senza possibilità di fare zapping.

Tutto questo lungo preambolo per dire che l’altro giorno eravamo a far visita al papà di Sunshine, ed in TV stavano trasmettendo il programma Amici con Maria De Filippi, e così ci siamo messi a guardare i vari ragazzi gareggiare e sfidarsi sfoggiando le loro doti artistiche. Devo ammettere che ricordavo questo programma da quando ero ancora in Italia, più di 15 anni fa, e così ero curioso di vedere come si era evoluto il format dopo tutto questo tempo. Il format del talent show rimane sempre originale, se paragonato alle trasmissioni fotocopia come Got Talent, The Voice of Italy e via dicendo. La struttura di mescolare talento dei ragazzi e strategia dei professori lo rende, a mio parere, più accattivante ed intrigante. Avrei qualcosa da ridire su Cristiano Malgioglio come membro della giuria, perché secondo me sminuisce la credibilità e l’imparzialità dei giudizi e dei voti, con il suo carattere eccessivo e vistosamente caricaturato.

Alcuni dei protagonisti dell'edizione 2023 della trasmissione

Per il resto però sono stato contento di vedere un programma che fornisce, in maniera semplice e senza pretese di grandiosità, un’occasione vera ai giovani per poter mostrare il proprio talento, e dar loro un’opportunità di inseguire il desiderio di inserirsi nel mondo dello spettacolo. Al contrario di palcoscenici blasonati come Sanremo, dove a tutto si presta attenzione tranne che alla competizione canora in corso. Non dimentichiamo che un tempo da Sanremo uscivano voci del calibro di Claudio Villa e Domenico Modugno, passando per Lucio Battisti, fino a Laura Pausini e Jovanotti. Oggi invece non mi sembra si più così. Ed allora ben vengano trasmissioni come Amici, che sopperiscono a questa mancanza in maniera piacevole e pacata. In particolare, i concorrenti che ho avuto modo di vedere l’altro giorno, mi son tutti sembrati pieni di entusiasmo, un bel ritratto dei tanti ragazzi italiani di oggi pieni di speranze e sogni per cui vale la pena lottare.

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