due chiacchiere

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L’intelligenza artificiale può curare il cancro

Come ho già detto in passato, lavorando dal New Jersey per l’Università della California, timbro il cartellino virtuale intorno a mezzogiorno. Questo vuol dire che, dopo aver accompagnato le figlie a scuola, ho tutta la mattina per sbrigare faccende di casa, cucinare la cena (quando il resto della famiglia decide di fidarsi delle mie scarse doti culinarie), fare un salto alla posta a spedire qualche pacco, e via dicendo. La colonna sonora delle mie mattine è generalmente rappresentata da podcast italiani ed americani, che mi consentono di tenermi aggiornato su quello che succede in giro per il mondo. Tra questi c’è Uno, Nessuno, 100Milan, in cui il conduttore Alessandro Milan, spesso accompagnato dalla sua spalla Leonardo Manera, chiacchiera con vari personaggi delle notizie di attualità. L’altro giorno, ad esempio, l’ospite era Roberto Burioni, autore del libro Match Point. In cui si fa il punto sui progressi della ricerca medica grazie agli impulsi post-pandemici.

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In America i pignoli sono anali

Torno di tanto in tanto a parlare su queste pagine dei modi di dire americani, inspirato da una frase che sento durante una conversazione, o da qualcosa che leggo su qualche forum. L’altro giorno, ad esempio, con un amico si parlava dei nostri rispettivi responsabili in ufficio, e lui ad un certo punto dice my boss is really anal when it comes to forms. No, non stava alludendo a qualche eccentrica fantasia sessuale del suo capufficio, ma capisco come un non-madrelingua possa sentirsi confuso ed a disagio dopo aver sentito questa frase. Ecco allora il buon Camu venire in tuo soccorso per spiegarti che in questo contesto la parola anal, come ci ricorda il Merriam-Webster (una specie della nostra Treccani), si usa to describe someone as extremely or excessively neat, careful, or precise. Quindi occhio a non metterti strane idee in testa, almeno non subito. Leggi il resto : In America i pignoli sono anali

Ancora sui nomi inglesi divertenti

Durante il periodo di Halloween, la figlia undicenne, che gioca a calcetto da quando aveva 4 anni, ha partecipato ad un torneo provinciale a tema. Alla fine della prima partita, ci siamo fatti due passi tra i vari campetti decorati per la ricorrenza. In un angolo a bordo campo c’erano alcune lapidi divertenti con nomi di improbabili deceduti, come Rustin Peece (rest in peace, riposa in pace), Will B. Back (will be back, torno subito), M. T. Box (empty box, scatola vuota) e Ricky D. Bones (rickety bones, ossa traballanti). E così mi è venuta l’idea per la curiosità a stelle e strisce di oggi. Per i più distratti, ne avevo già parlato undici anni fa. Quindi mi sembrava giusto fare un piccolo ripasso, e magari aggiornare la lista. Leggi il resto : Ancora sui nomi inglesi divertenti

La sirenetta e le stelle marine

Un filone di meme sulla rete è quello della ragazza che sta cercando di prendere sonno, ma il cervello le pone una domanda curiosa che finisce per scaturire nella poveretta una valanga di pensieri che non la faranno più addormentare. D’altro canto, a chi non è capitato di essere ben avvolti tra le coltri al calduccio, e di avere tutte le intenzioni di cadere tra le braccia di Morfeo, mentre la mente continua imperterrita a pensare le cose più assurde? Beh, per finire questa settimana con un po’ di allegria, ho deciso di conservare sul blog una delle vignette che mi sono capitate tra le mani sui social, e di usarla per la lezione d’inglese di oggi. Se hai bisogno di qualche chiarimento, non esitare a battere un colpo nei commenti qui sotto 😅. Leggi il resto : La sirenetta e le stelle marine

Si fa presto a criticare gli altri

Per la lezione d’inglese di oggi alleneremo la nostra capacità di comprendere un interlocutore che ci racconta una storia. Per unire l’utile al dilettevole, ho scelto un video motivazionale: un professore che, facendo finta di sbagliare una delle equazioni che scrive alla lavagna, usa quell’espediente per insegnare ai suoi studenti come il mondo intorno a loro faccia presto a puntare il dito contro gli errori che di sicuro faranno nella vita, ma sarà meno solerte nel lodare le cose positive. D’altro canto è una delle caratteristiche tipiche di tantissimi forum in rete, ed ovviamente dei social: dal sarcasmo velato all’odio gridato, la negatività ha oramai preso il sopravvento un po’ dappertutto. Ognuno di noi, nel nostro piccolo, può ancora far qualcosa per cambiare questo sentimento che pervade la rete. Seguendo, appunto, i consigli del professore. Ah, per aiutarti, il video è fornito di sottotitoli sia in inglese che in italiano. Leggi il resto : Si fa presto a criticare gli altri

I leoni di Sicilia, la storia della famiglia Florio

Proprio mentre ero in Italia, mi è venuta l’ispirazione per un post in cui ti parlavo di un libro che avevo letto qualche mese prima, Terroni, di Pino Aprile. L’ho anche condiviso su Reddit, dove ha ricevuto un’accoglienza tutt’altro che calorosa. Stando ad alcuni commenti, altri storici hanno dimostrato come le tesi dell’autore fossero infondate, o comunque esagerate rispetto a quanto riportato sui documenti storici dell’epoca. Un utente ha bollato quello che avevo scritto come “il solito piagnisteo napoletano”, con quell’insofferenza che da decenni scorre tra meridionali e gente del nord. Eppure, da quando ho letto quel libro, mi sono reso conto di come la storia che mi era stata raccontata a scuola, di Garibaldi che è venuto a salvarci, e del presidente Giolitti come uno dei più grandi statisti del Belpaese, forse avesse qualche crepa che qualcuno volesse far cadere nel dimenticatoio. Leggi il resto : I leoni di Sicilia, la storia della famiglia Florio

Le parole desuete americane

Come spiegavo, da quando lavoro per l’Università della California, mi sono iscritto ad un club per migliorare le mie capacità di oratore pubblico, e per espandere la mia conoscenza della lingua inglese. Siamo una decina di persone, ed durante il nostro incontro settimanale su Zoom, abbiamo la possibilità di far pratica con l’improvvisazione, i discorsi preparati e le tecniche per fornire un giudizio costruttivo a coloro che si cimentano sul podio. Ad alcuni membri sono assegnati ruoli specifici: c’è chi misura il tempo a disposizione di ogni intervento (perché essere concisi è una virtù che bisogna sviluppare), c’è che propone la parola del giorno, che gli altri si sforzeranno di inserire in quello che dicono. L’altra volta, è stata proposta una parola che non avevo mai sentito prima: to palaver. Ad occhio e croce, in italiano si potrebbe tradurre come fuffa, o parlare in modo arzigogolato, da Azzeccagarbugli. Leggi il resto : Le parole desuete americane

Pino Aprile ci spiega la questione meridionale

Se stai cercando un libro da leggere sotto l’ombrellone, permettimi di consigliarti Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali», di Pino Aprile. Sono passati più di 160 anni dalla proclamazione dell’unità d’Italia (piccolo quiz veloce, ti ricordi almeno l’anno, senza andarlo a cercare su Google?), eppure il conflitto tra nord ed il sud, fomentato per anni da forze politiche che lo utilizzavano come una leva per catturare voti, è oramai diventato parte della nostra cultura. Non molto tempo fa, in una trasmissione radiofonica, un ascoltatore è intervenuto al telefono per tessere le lodi degli abitanti dell’Emilia Romagna che si sono rimboccati le maniche dopo l’alluvione e di come, se una cosa simile fosse capitata al meridione, sarebbero stati tutti solo a piangere ed aspettare che qualcuno andasse a salvarli. Rendersi conto che, ancora nel 2023, ci sia gente che ragioni per stereotipi preconfezionati, è davvero triste.
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