Qualche giorno fa, Giuseppe Marino ha invitato sul suo blog i lettori a partecipare ad una simpatica iniziativa di scrittura creativa a più mani. “Vi invito a partecipare ad [..] un gioco che trasformerà semplici parole in storie straordinarie, ognuna con una voce unica e originale. In questo spazio, il punto di partenza sarà una frase, una parola, o una breve suggestione, e da lì prenderanno vita racconti dai toni, dalle atmosfere e dai temi più diversi.” Un’idea simile mi era venuta tanti tanti anni fa, quando iniziai a pubblicare le varie puntate del mio racconto distopico, e ricordo che qualcuno mi mandò un paio di capitoli che esploravano ancora meglio le avventure di Enrico, poi sostituito da Eva nella versione che l’intelligenza artificiale ha riscritto di quella storia. Così ho deciso di partecipare anch’io, interpretando la traccia di Giuseppe in chiave ovviamente distopica. Leggi il resto di La resistenza vive, e tu sei la chiave
Archivio degli articoli in biblioteca
Progetto Hail Mary
L’ultimo audiolibro che mi ha accompagnato nelle scorse settimane mentre sistemavo le cianfrusaglie in garage e pulivo le erbacce dalle aiuole intorno alla casa per la fine della stagione, si intitola Project Hail Mary. A quanto pare in Italia doveva essere pubblicato da Mondadori, ma hanno cambiato idea all’ultimo minuto, con grande disappunto degli appassionati italiani del genere fantascientifico spaziale. Credo mi sia stato consigliato dall’algoritmo di Audible in base ad altri libri che ho acquistato sulla piattaforma, come ad esempio La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo oppure L’uomo di Marte (scritto, tra l’altro, dallo stesso autore del libro di cui parlo oggi). In effetti ci sono tante similitudini con la storia dell’astronauta abbandonato per sbaglio su Marte, poi raccontata anche in un film del 2015 con Matt Damon. E si parla già di un remake cinematografico pure per questa nuova opera di Andy Weir, che dovrebbe uscire fra un paio d’anni. Leggi il resto di Progetto Hail Mary
I meme ci insegnano l’inglese in modo divertente
Ho sempre sostenuto che un pizzico di umorismo rende l’apprendimento di un concetto più facile ed efficace, a lungo andare. Questo è particolarmente vero quando si studia una lingua straniera, specialmente una che non ha radici latine, e quindi utilizza una struttura ed una grammatica completamente diversa dall’italiano. La scorsa volta ti parlavo della parola hot, che a seconda del contesto può assumere significati molto diversi tra loro. Oggi ho pensato di pescare alcuni meme dalla rete per fare un piccolo ripasso su altri concetti spesso causa di confusione, non solo per gli stranieri, ma anche per gli americani stessi. Leggi il resto di I meme ci insegnano l’inglese in modo divertente
Tua moglie è una gran gnocca
Dato che nel mio post precedente ricordavo la nostra vacanza in Florida, mi è venuto in mente che un giorno, guidando sulla Interstate 95 che attraversa verticalmente tutta la penisola, ho visto un cartellone pubblicitario che diceva Your wife is hot. A prima occhiata, questa frase potrebbe tradursi in Tua moglie è una gnocca, nel senso di molto attraente. I geni del marketing di questa compagnia, in realtà, hanno fatto leva sulla versatilità della parola hot, che assume una lunga lista di significati a seconda del contesto. Già, perché leggendo poi il sottotitolo sul cartellone, che invitava gli automobilisti a farsi controllare l’aria condizionata a casa, si capiva che quella frase andava intesa nel significato letterale del termine: tua moglie sente caldo. Così mi è venuta l’ispirazione per un post in proposito. Ne avevo già parlato nel lontano 2008, ma oggi vorrei approfondire l’argomento ulteriormente. Leggi il resto di Tua moglie è una gran gnocca
L’isola di Arturo
In tutti questi anni di onorata carriera blogosferica, ho sempre cercato di evitare di parlare della mia vita privata, principalmente perché penso che non importi molto a nessuno dei fatti miei, anzi metta la gente in una posizione d’imbarazzo e di non saper cosa dire. Preferisco piuttosto impiegare il mio tempo scrivendo di cose che possano tornare utili o innescare un dibattito con chi legge queste pagine. Così non ho mai detto nulla del rapporto contorto che c’è sempre stato tra me ed i miei genitori, del fatto che ancora alla soglia dei cinquant’anni suonati, io venga trattato come un adolescente, e del fatto che in cuor loro non mi abbiano mai perdonato di essere emigrato così lontano dalla loro Sicilia. Per anni non ci siamo parlati per questo motivo, finché per intercessione di alcuni parenti, all’epoca del mio matrimonio, non decidemmo di darci tutti un’altra possibilità. Da allora abbiamo instaurato un rapporto cordiale, pur rimanendo sempre guardinghi gli uni verso gli altri. Leggi il resto di L’isola di Arturo
I miei giorni alla libreria Morisaki
In questi giorni sto riascoltando un libro che mi aveva intrigato moltissimo quando lo lessi per la prima volta tanti anni fa, L’ombra del vento, di Carlos Ruis Zafon. In cui si racconta di un mistero tra le vie della Barcellona degli anni 50. Uno dei personaggi inanimati di quel racconto è la biblioteca dove il protagonista trova il libro che lo accompagnerà in quest’avventura così imprevedibile. A questo pensavo dopo aver finito di ascoltare un altro libro, consigliatomi dall’intelligenza artificiale di Audible: I miei giorni alla libreria Morisaki, di Satoshi Yagisawa. Un romanzo che si immerge nel cuore della Tokyo letteraria, ed il punto di forza del libro è nella sua ambientazione: la libreria che fa da sfondo alla vicenda, diventa quasi un personaggio a sé stante, un luogo carico di storia e di vita, che avvolge i visitatori e li trasporta in mondi diversi attraverso i libri. Il tutto raccontato con quella delicatezza che solo i giapponesi sanno mettere in campo. Leggi il resto di I miei giorni alla libreria Morisaki
Lo sapevi che l’asinello di Shrek…
Spero vorrai perdonare il titolo clickbait di oggi, forse influenzato dal fatto che ne vedo sempre di più durante le mie scorribande quotidiane in giro per la rete. Per l’angolo dell’inglese, ho pensato che ogni tanto sia bene allenare la comprensione della lingua a stelle e strisce parlata, perché quando verrai in vacanza nel Paese dell’aquila calva, potrai pure avere una padronanza impeccabile della grammatica e del vocabolario, ma se appena entrerai in un bar non riuscirai a decifrare le poche parole che ti rivolgerà il commesso, tutto il resto sarà inutile. Il video qui di seguito, che ho trovato su un canale Facebook in cui l’autore si diverte a scovare piccole curiosità all’interno dei film Disney e Pixar, unisce l’utile al dilettevole: ti consente di allenare l’ascolto ed allo stesso tempo ti rivela un dettaglio della storia di Shrek a cui in effetti non avevo mai fatto caso prima 🤯. Leggi il resto di Lo sapevi che l’asinello di Shrek…
La coppia quasi perfetta
Avevo un paio di crediti extra nel mio account Audible, e visto che la stagione della manutenzione del prato inglese è già cominciata da un po’, cerco sempre qualcosa da ascoltare mentre taglio l’erba, strappo le gramigne dalle aiuole e concimo i fiori vicino alla cassetta delle lettere. Gli algoritmi intelligenti del servizio di Amazon hanno oramai capito che sono un appassionato del genere scientifico distopico, e così tra le letture consigliate c’era The One, ovvero La coppia quasi perfetta, per chi volesse leggerlo in italiano. Il solito avviso ai naviganti: nel seguito parlerò della trama del libro, quindi non proseguire la lettura se non vuoi rovinarti la sorpresa. Trama imperniata sulla fantastica scoperta di una scienziata inglese, in base alla quale, tramite l’analisi del nostro DNA, potremmo finalmente scoprire chi sia la nostra vera anima gemella, la persona con cui vivere come nelle favole, felici e contenti per il resto della nostra esistenza. Leggi il resto di La coppia quasi perfetta