due chiacchiere

I leoni di Sicilia, la storia della famiglia Florio

Proprio mentre ero in Italia, mi è venuta l’ispirazione per un post in cui ti parlavo di un libro che avevo letto qualche mese prima, Terroni, di Pino Aprile. L’ho anche condiviso su Reddit, dove ha ricevuto un’accoglienza tutt’altro che calorosa. Stando ad alcuni commenti, altri storici hanno dimostrato come le tesi dell’autore fossero infondate, o comunque esagerate rispetto a quanto riportato sui documenti storici dell’epoca. Un utente ha bollato quello che avevo scritto come “il solito piagnisteo napoletano”, con quell’insofferenza che da decenni scorre tra meridionali e gente del nord. Eppure, da quando ho letto quel libro, mi sono reso conto di come la storia che mi era stata raccontata a scuola, di Garibaldi che è venuto a salvarci, e del presidente Giolitti come uno dei più grandi statisti del Belpaese, forse avesse qualche crepa che qualcuno volesse far cadere nel dimenticatoio.

Un dipinto di due ragazzi ed una ragazza seduti in riva al mare

Allora mi è stato consigliato di leggere i romanzi I leoni di Sicilia e L’inverno dei leoni, entrambi di Stefania Auci. In cui si racconta dell’ascesa e del declino della famiglia Florio, emigrata dalle coste calabresi di Bagnara Calabra (l’attuale Reggio Calabria) dopo un terribile terremoto, per cercare fortuna a Palermo. Volendo riposare gli occhi dopo lunghe giornate al computer, ed intento a tinteggiare la nostra camera da letto, sono riuscito a trovare entrambi gli audiolibri su Audible, e mi sono tuffato nell’ascolto delle avventure di Paolo, Ignazio, Vincenzo e tutti gli altri protagonisti del romanzo. Ti confesso che, per qualche settimana, mi è sembrato proprio di vivere la storia d’Italia attraverso gli occhi di quei personaggi realmente esistiti, tanto era avvincente la narrazione.

Ma riassumiamo un po’ i fatti. Il terremoto di Bagnara Calabra del 1799 fa da palcoscenico d’apertura, sul quale si rincorrono Ignazio, Paolo e sua moglie Giuseppina. Il primogenito, visti gli ingenti danni causati dal sisma, sfrutta l’occasione per mettere in atto quello che sognava da tempo: trasferirsi a Palermo per ricominciare una nuova vita aprendo un negozio di spezie. Giuseppina non è entusiasta di questa scelta, e si porterà nel cuore questo sentimento per il resto della sua vita, accusando il marito di averla trascinata in un posto in cui lei si sentirà sempre un’estranea. Ma Paolo aveva visto giusto: la Palermo dei primi dell’Ottocento offre loro le opportunità che non avrebbero potuto avere in Calabria.

Ascoltando i capitoli uno dopo l’altro, ho iniziato ad avvertire una certa empatia per i vari personaggi. Non di rado mi ritrovavo a paragonare quelle vicende con quelle della mia famiglia, e di identificare questo o quel personaggio quasi come fossero miei parenti lontani. Entrambi i libri (il secondo un po’ meno, forse) si leggono in maniera leggera e scorrevole, e sin dall’inizio si apprezza l’intreccio tra realtà e finzione, tra il palcoscenico dei fatti ed i sentimenti romanzati. Il loro successo è stato talmente grande che persino Disney+ ha deciso di farne una mini serie televisiva, che andrà in onda fra qualche settimana.

A tal proposito, ho deciso che non svelerò nessun dettaglio della trama, perché vale davvero la pena lasciarsi trasportare tra le strade di Palermo e dell’Olivuzza, e vivere per qualche giorno in quel mondo magico. Un mondo che, nel secondo volume, lascia intravedere le macchinazioni messe in piedi dopo l’Unità d’Italia ai danni della Sicilia e del meridione in generale. Non metto in dubbio che anche i siciliani dell’epoca abbiano avuto le loro colpe, ma il declino dei Florio è e rimane una testimonianza viva di come siano veramente andate le cose tra nord e sud.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Grazie per i libri e anche per il link su reddit dove ne consigliano altri 2 🙂

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Mi piacerebbe sapere la tua opinione, quando li leggi.

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