due chiacchiere

Impressioni dopo un anno con SupportHost

Mi ero segnato questa data sul calendario con l’intento di scrivere due righe quando sarebbe arrivato il momento, ed eccomi qui. Incredibile ma vero, è già passato un anno da quando decisi di abbandonare il provider che aveva ospitato questo sito sin dai suoi primi vagiti, e di spostare tutto su SupportHost. Un anno in cui ho avuto modo di mettere alla prova i loro vari servizi e strumenti, e di farmi un’idea sul rapporto tra qualità e prezzo, sulle prestazioni e soprattutto sulla bontà del loro servizio assistenza clienti. Già, perché un’azienda, qualsiasi cosa venda, può mettere sul mercato il prodotto più allettante del mondo, ma se poi non aiuta i propri clienti nel momento del bisogno, perde tutta la mia stima.

Con SupportHost, in questi 365 giorni ho inviato una quindicina di richieste ai loro tecnici, e sono sempre state lavorate nel giro di 24 ore. Inclusa una abbastanza complessa, in cui bisognava sbrogliare una matassa di record DNS che avevo messo in piedi quando ho attivato CloudFlare per qualche mese, e che richiedeva il loro intervento per resettare un parametro dietro le quinte. La ciliegina sulla torta, poi, è il fatto che si tratta di un’azienda gestita da personale italiano, a partire dall’amministratore delegato Ivan Messina, che sulla qualità del suo servizio ha deciso di metterci la faccia. Un novello Giovanni Rana tecnologico con la passione per i viaggi, e con l’affabilità di un amico con cui berresti volentieri una birra al bar sotto casa.

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“Si, ma quanto costa?”, si chiederanno i miei piccoli lettori, assumendo che tutto questo ben di Dio abbia un prezzo alquanto salato. E invece i prezzi per i loro piani sono più che ragionevoli, e spesso (quando fanno una promozione) più abbordabili di concorrenti blasonati come Bluehost o GoDaddy. Tant’è che ho finito per traslocare anche i siti di alcuni miei amici da questi provider a SupportHost, e loro stessi si sono meravigliati del risparmio economico: dai 150 dollari all’anno che pagavano su GoDaddy sono passati a 100 dollari per tre anni, senza alcun compromesso sulla qualità del servizio e sulle prestazioni. E senza nessuna differenza in superficie: in fondo, loro entrano nel pannello di controllo di WordPress e scrivono articoli, quindi poco importa se fisicamente il sito si trovi su questo o su quell’altro server.

D’altro canto quest’azienda ha anche server qui negli Stati Uniti, il che aiuta in termini di performance, quando la maggior parte dei tuoi visitatori si trovano da questa parte dell’oceano Atlantico. Ovviamente il costo finale dipende dal tipo di pacchetto che acquisterai, ma questo vale per qualsiasi cosa: rispolverando una vecchia frase che usavo per prendere in giro i pezzenti che si lamentavano di Tophost ma poi avevano in garage il Porsche Cayenne, non puoi pretendere di acquistare una di quelle automobiline che si guidano senza patente, se poi ti servono le prestazioni di una Ferrari.

Quindi, per concludere, se stai cercando un servizio affidabile ed economico che ti aiuti ad organizzare la tua presenza sul web, non avere dubbi: SupportHost è quello che ti serve. Io dal canto mio non posso che rinnovare il mio grazie al buon Nicola per avermi dato la dritta giusta 🙂

Commenti

  1. Sembrano veramente ottimi sia per i prezzi che per la qualità da standard molto alti.

    Risposte al commento di DANIELE VERZETTI ROCKPOETA ®

    1. ha scritto:

      Si, la qualità italiana in questo caso non è seconda a nessuno. Non ho parlato nel post di tutto quello che offrono nei pacchetti per non annoiare i lettori con dettagli troppo tecnici, ma offrono davvero le più avanzate funzioni per hosting professionali.

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