due chiacchiere

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Ho mantenuto la mia promessa

Il grande giorno è finalmente arrivato: domani si vota per eleggere la nuova presidentessa degli Stati Uniti. Il mio pronostico, visto il martellamento mediatico che abbiamo subìto in queste settimane su questa sponda dell’Atlantico, è che vincerà la Harris, con conseguenti giorni di mal di pancia da parte dei repubblicani. Che si chiederanno se sia il caso di mettere Trump in frigo e scongelare qualche altro candidato. Not so fast, direbbe qualcuno. Il popolo dei suoi seguaci sarà ancora più infervorato, ancora più elettrizzato, ed ancora pronto a combattere per la libertà e per conservare la gloria di quest’impero in declino. Io intanto un paio di settimane fa ho ricevuto la mia scheda elettorale per posta, e l’ho rispedita subito con il nome che avevo promesso di scrivervi sopra. Voto per posta perché domani mi sarei dovuto svegliare alle 4 del mattino per passare tutto il giorno come presidente di seggio in una sezione vicino casa mia (non quella dove voto). Mi dispiace di aver dovuto lasciare i miei colleghi di seggio da soli, essendo io ancora in Italia. So già che sarà una giornata molto lunga per loro. Che Dio gliela mandi buona. Leggi il resto di Ho mantenuto la mia promessa

Progetto Hail Mary

L’ultimo audiolibro che mi ha accompagnato nelle scorse settimane mentre sistemavo le cianfrusaglie in garage e pulivo le erbacce dalle aiuole intorno alla casa per la fine della stagione, si intitola Project Hail Mary. A quanto pare in Italia doveva essere pubblicato da Mondadori, ma hanno cambiato idea all’ultimo minuto, con grande disappunto degli appassionati italiani del genere fantascientifico spaziale. Credo mi sia stato consigliato dall’algoritmo di Audible in base ad altri libri che ho acquistato sulla piattaforma, come ad esempio La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo oppure L’uomo di Marte (scritto, tra l’altro, dallo stesso autore del libro di cui parlo oggi). In effetti ci sono tante similitudini con la storia dell’astronauta abbandonato per sbaglio su Marte, poi raccontata anche in un film del 2015 con Matt Damon. E si parla già di un remake cinematografico pure per questa nuova opera di Andy Weir, che dovrebbe uscire fra un paio d’anni. Leggi il resto di Progetto Hail Mary

Mission Impossible: Dead Reckoning

La serie di film Mission Impossible mi è sempre piaciuta sin dai tempi dell’università, quando andai a vedere la prima puntata al cinema (chissà se c’è ancora il cinema a Pisa dietro la Superal a due passi da Corso Italia). L’iconica scena di Tom Cruise che si cala appeso ad un filo per rubare i dati da un computer supersicuro mentre sullo sfondo suona l’arcinota colonna sonora, fa oramai parte della cultura di massa. Così negli anni mi sono appassionato sempre di più alle avventure di Ethan Hunt, uno dei membri di quest’organizzazione parastatale chiamata ad impelagarsi in avventure proibitive che neppure gli agenti segreti più scafati sanno risolvere. Da poco è uscito l’ultimo episodio della saga, Dead Reckoning, prima parte. Che ho particolarmente apprezzato per due motivi (spoiler!): le scene girate in Italia, e la scelta del nemico di turno, l’intelligenza artificiale e la tecnologia che si rivolta contro l’umanità. Leggi il resto di Mission Impossible: Dead Reckoning

Il fondo sanitario integrativo per le spese mediche

Trovandomi in questi giorni nel profondo sud d’Italia a combattere (quasi letteralmente) con le storture della sanità pubblica di queste terre dimenticate da Dio, non potevo che affrontare l’argomento su queste pagine. Ma non voglio annoiarti con i dettagli di una burocrazia sanitaria che probabilmente conosci molto meglio di me. Piuttosto, vorrei suggerire un’idea per migliorare le cose. Chissà che il governo non sia all’ascolto 🙂 Qualche mese fa ti parlavo di come funziona l’assicurazione sanitaria nel Paese a stelle e strisce. E spiegavo come la deducibilità di certi importi qui è applicata direttamente in busta paga, e non a fine anno quando si compilano le tasse.

Nel mio caso, ad esempio, ho chiesto al mio datore di lavoro di versare in una carta di credito sanitaria circa 200 dollari al mese, decurtati dallo stipendio prima di calcolare le tasse, così che alla fine dell’anno l’importo imponibile sia più facile da calcolare. Quei soldi non devono però necessariamente sedere in quel conto a non far nulla: si possono spostare su un fondo sanitario d’investimento, gestito dalla stessa compagnia che fornisce la carta di credito, che si preoccuperà di investirli e farli crescere secondo le mie indicazioni. Potrò scegliere se usare un approccio aggressivo, investendo in mercati ad alto rischio (ed alto beneficio) oppure uno più conservatore, acquistando titoli di stato e strumenti analoghi. Leggi il resto di Il fondo sanitario integrativo per le spese mediche

Mamma, ho preso l’aereo

Breve nota di servizio. Non c’è nessun refuso nel titolo del post di oggi, che andrà in onda mentre io mi accingo ad atterrare in Italia per un viaggio del tutto inatteso. Mia madre ha avuto un malore ed è stata ricoverata in ospedale, dove al momento la situazione clinica non è chiara e stanno facendo dei test. E così ho deciso di fare un salto in Sicilia per andare a stare con i miei per qualche settimana, ed aiutare mia sorella nelle faccende quotidiane. Grazie al cielo con lo smart working (ma se è davvero così intelligente, perché non lo si incentiva di più?) potrò continuare a lavorare la sera da casa. La differenza di fuso orario con la California è di 9 ore, quindi ho chiesto di essere in ufficio dalle 7.30 alle 16.30 ora californiana, ovvero dalle 16.30 all’1.30 del mattino ora italiana 🥱😴. Poi recupererò un po’ di sonno nel weekend, immagino. Leggi il resto di Mamma, ho preso l’aereo

Falafel, la cultura mediorientale in cucina

L’attuale guerra in Medioriente fa riempire paginate intere di notizie ogni giorno, ma oggi ho pensato di guardare a quelle culture sotto un altro punto di vista, quello culinario. I falafel sono una specialità mediorientale molto popolare, nata probabilmente in Egitto ma diffusa in tutto il mondo, soprattutto in paesi come Israele, Palestina, Libano e Siria. Io li scoprii per la prima volta grazie al mio capufficio Dan, che era ebreo. Noi lavoravamo all’amministrazione centrale dell’università (il rettorato?), ed a lui l’ufficio stava stretto, così spesso organizzava riunioni a casa degli altri, ovvero negli uffici delle varie facoltà di chi voleva chiederci qualcosa in merito al sito d’ateneo. Ricordo ancora questa riunione a qualche isolato dal nostro ufficio: eravamo in anticipo, e c’era un ristorante israeliano self-service nei paraggi, così decise di prendere qualcosa visto che era quasi ora di pranzo. E mi consigliò di provare, appunto, i falafel. Leggi il resto di Falafel, la cultura mediorientale in cucina

Le targhe personalizzate americane

L’altro giorno mentre tornavo dal supermercato ho visto una macchina con una targa personalizzata, e così mi è venuta in mente l’idea per il post di oggi. Non so come mai in Italia questa cosa non sia mai stata lanciata A quanto pare, anche in Italia si può fare, ma in pochi ne approfittano: in fondo è un’idea carina che sostanzialmente porta qualche soldo extra nelle casse della motorizzazione civile. Già, perché qui nel Paese a stelle e strisce, è legale richiedere, dietro un compenso che si aggira intorno ai 50 dollari, una targa con lettere e numeri a propria scelta. Ovviamente ci sono regole che evitano l’uso di parolacce o allusioni a volgarità offensive (non si può richiedere una targa con scritto l’equivalente americano di vaffa…), ma per il resto tutto è lecito, sperando che qualcuno non abbia già avuto la stessa idea. In genere, come nelle foto qui sotto, si sfruttano le abbreviazioni e la pronuncia di lettere e numeri per esprimere i concetti più fantasiosi. Una nota di colore che non avevo mai condiviso prima. Leggi il resto di Le targhe personalizzate americane

I numeri dopo due anni di Giorgia

Ho fatto un po’ di ricerche in questi giorni, per mettere insieme qualche numero sulla performance dell’attuale esecutivo dal suo insediamento. Chiaramente non abitando in Italia, la mia percezione di come vanno le cose è quella che leggo tramite i giornali e le trasmissioni televisive, quindi ci sta che sia un po’ diversa dalla realtà quotidiana di chi deve “combattere contro il sistema”. Per cui mi atterrò soltanto ad una fredda analisi dei numeri ufficiali, senza alcun editoriale. Il governo Meloni si è ufficialmente insediato il 22 ottobre 2022. Da quel momento, la somma dei consensi dei partiti che lo sostengono è aumentata, un fenomeno che non s’era mai visto prima nell’Italia dei mal di pancia per qualsiasi potere costituito. Un’analisi condotta da Pagella Politica, basata su circa 4.100 sondaggi effettuati dal 2008, rivela che l’esecutivo Meloni rappresenta in effetti una novità su questo fronte, escludendo i governi tecnici di Monti e Draghi. Leggi il resto di I numeri dopo due anni di Giorgia

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