Ho avuto l’onore di incontrare Daniele soltanto virtualmente tramite il suo blog, e ben presto ho imparato ad apprezzare il suo format poetico, con i video in cui leggeva le sue piccole opere ed i commenti sullo stato della società in cui viviamo. Lo avevo persino avuto come ospite su questi schermi quando proposi ai miei lettori di fare gli scambisti della blogosfera e lui decise di partecipare a quest’iniziativa. Ora Daniele non c’è più. Ho ricevuto la notizia (grazie, Giovanni) come un fulmine a ciel sereno, ed ho sentito quella pesantezza nel cuore che si prova quando succedono queste cose inaspettate. Ho già scritto in passato del mio rapporto conflittuale con la morte, che penso sia comune un po’ a tutti in fondo. Specialmente quando ti ricorda che non bisogna mai dare per scontata un’amicizia o una relazione, pensando che tanto durerà per sempre. Al contrario, ogni giorno va assaporato come un qualcosa di speciale, perché alla fine ciò che rimane è, appunto, quello che gli altri ricorderanno di noi. Fai buon viaggio, Daniele, e se puoi, apri un blog da lassù per condividere le tue poesie anche in paradiso.
Articoli recenti
Oggi l’America volta pagina
Il grande giorno dell’inaugurazione di Donald Trump è finalmente arrivato, ed a dirla tutta non vedo l’ora che questi quattro anni passino in fretta, sempre che si arrivi alla fine del suo mandato. In queste ultime settimane in cui i riflettori hanno definitivamente abbandonato sia Biden che Harris, il duo Trump – Musk (ma il vice presidente non era Vance?) ha catturato l’attenzione del mondo con le loro uscite sempre più fantasiose e prive di un apparente filo logico, di un’agenda di base. In Italia i partiti che si presentano alle elezioni presentano un programma agli elettori, un programma che rappresenta anche un punto di partenza dal quale costruire le alleanze con altri partiti. In America, con Donald Trump, il programma si chiama “come mi son svegliato stamattina”: proprio questa imprevedibilità è la grande incognita del suo mandato, eppure gli elettori lo hanno votato lo stesso, dandogli carta bianca a partire dal momento in cui poggerà la mano su quella Bibbia che suggellerà il suo ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America. Leggi il resto di Oggi l’America volta pagina
Il capolavoro diplomatico di Giorgia
Visto che persino miei amici che generalmente non hanno molta simpatia per Giorgia Meloni hanno ammesso che il nostro Presidente del Consiglio ha fatto un buon lavoro riguardo alla rapida liberazione di Cecilia Sala, non potevo non spendere due parole in merito su questi schermi. Le tempistiche davvero lampo del suo rilascio, ed il coordinamento di Giorgia Meloni con la controparte americana per non autorizzare l’estrazione del prigioniero iraniano Abedini, sono state una dimostrazione straordinaria di abilità diplomatica e leadership da parte del governo italiano. Si, gli americani in questi giorni hanno mugugnato un po’, ma è giusto una sceneggiata per salvare la faccia. Quest’episodio, non c’è alcun dubbio, ha messo in luce non solo l’efficacia di far parlare i fatti, ma anche la capacità di Giorgia di navigare complesse situazioni internazionali con la determinazione e la competenza che non mi pare di vedere in altri capi di stato europei ultimamente. Leggi il resto di Il capolavoro diplomatico di Giorgia
Che futuro stiamo lasciando ai nostri figli?
“Gli scienziati vi hanno avvertito per decenni, perché non avete fatto nulla? Perché le persone sono così egoiste? La mia vita è inutile. Perché dovrei andare a scuola e risparmiare se tanto morirò comunque?” Queste sono le domande che i giovani di oggi si pongono, tra una partita a Fortnite ed una sbirciatina agli ultimi trend su TikTok. Già, perché per loro tanto vale passare la giornata a carpire quella gratificazione immediata, piuttosto che pensare ad un futuro che probabilmente non potranno mai realizzare. Come dici? Pensi che io sia un catastrofista troppo pessimista, e che invece le cose prima o poi volgeranno per il meglio? In realtà, queste considerazioni non sono mie, ma dell’autore di un recente articolo apparso su Collapse 2050, da cui ho tratto le domande di apertura. Sempre più adolescenti, ce lo dicono i giornali, considerano il suicidio per uscire da una situazione che precipita, continua l’editoriale. E l’unica cosa che riusciamo a fare è dispiacerci per loro. Ma non basta. Leggi il resto di Che futuro stiamo lasciando ai nostri figli?
Quante volte posso pescare un pesce rosso?
Era il lontano maggio del 2024 quando decisi di lanciare l’idea (non certo originale) di scambiare post con i vicini di casa virtuali. Il concetto era abbastanza semplice: tu pubblichi qualcosa di mio sul tuo blog, ed io pubblico qualcosa su questi schermi. Qualche settimana dopo, Daniele ed io ci abbiamo provato, ed è stato simpatico vedere la reazione dei lettori e leggere i vari commenti. Ora è il turno di Piero: dopo un lungo lavoro diplomatico dietro le quinte, siamo finalmente riusciti a siglare un accordo, e mentre il mio post va in onda sul suo blog, eccoti qui di seguito quello che lui ha deciso di proporre ai miei lettori. Ovviamente a lui va un ringraziamento particolare per aver aderito a quest’iniziativa. Se anche tu vuoi partecipare, lascia un commento con la tua email, così ti contatto. Leggi il resto di Quante volte posso pescare un pesce rosso?
La resistenza vive, e tu sei la chiave
Qualche giorno fa, Giuseppe Marino ha invitato sul suo blog i lettori a partecipare ad una simpatica iniziativa di scrittura creativa a più mani. “Vi invito a partecipare ad [..] un gioco che trasformerà semplici parole in storie straordinarie, ognuna con una voce unica e originale. In questo spazio, il punto di partenza sarà una frase, una parola, o una breve suggestione, e da lì prenderanno vita racconti dai toni, dalle atmosfere e dai temi più diversi.” Un’idea simile mi era venuta tanti tanti anni fa, quando iniziai a pubblicare le varie puntate del mio racconto distopico, e ricordo che qualcuno mi mandò un paio di capitoli che esploravano ancora meglio le avventure di Enrico, poi sostituito da Eva nella versione che l’intelligenza artificiale ha riscritto di quella storia. Così ho deciso di partecipare anch’io, interpretando la traccia di Giuseppe in chiave ovviamente distopica. Leggi il resto di La resistenza vive, e tu sei la chiave
Cuba è in ginocchio, ma pochissimi ne parlano
Qualche mese fa, l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione di condanna del durissimo embargo imposto dal Paese a stelle e strisce nei confronti dell’isola di Cuba. Un embargo che oramai non fa più notizia, del quale i giornali non parlano più da anni, ma che ha finito per mettere in ginocchio l’isola caraibica. Indovina un po’ chi sono stati gli unici due voti contrari tra i 189 membri? Quelli di Stati Uniti ed Israele. Non c’è dubbio che l’obiettivo di soffocare l’economia cubana limitando i viaggi e vietando alle imprese americane di commerciare con Cuba è davvero anacronistico. Visto il peso specifico dei due paesi non è difficile capire quanto possa essere micidiale per l’Avana l’imposizione a tutto il mondo di un embargo da parte di Washington e nello specifico da parte dell’amministrazione Biden. Amministrazione che ipocritamente poi si vanta di accogliere ed aiutare quei poveri disperati che salgono su un barcone per scappare da quella miseria. E poi ci stupiamo perché la gente non ha votato per la Harris. Leggi il resto di Cuba è in ginocchio, ma pochissimi ne parlano
Jessica Lyschik vince la sfida su Gutenberg
Se usi WordPress per sviluppare i tuoi siti web, forse avrai letto la notizia circolata nelle scorse settimane, secondo cui Jessica Lyschik, una sviluppatrice che lavora per GREYD, ha vinto l’attesissima WordPress Speed Build Challenge, sconfiggendo nientepopodimeno che il co-fondatore di WordPress Matt Mullenweg. E fin qua, non sembrerebbe poi una notizia così sensazionale. La sfida, ospitata da Jamie Marsland (capo del gruppo che si occupa di gestire la presenza su YouTube dei contenuti ufficiali legati a WordPress stesso), richiedeva ad entrambi i partecipanti di replicare il sito web di Bob Dylan entro 30 minuti utilizzando qualsiasi strumento o tecnica che i contendenti volessero usare. Jessica ha utilizzato il tema e il plugin GREYD, mentre Matt ha optato per il tema Twenty Twenty-Five e l’intelligenza artificiale. Requisito per entrambi: usare l’editor a blocchi disponibile in WordPress, Gutenberg. Leggi il resto di Jessica Lyschik vince la sfida su Gutenberg