due chiacchiere

Il mio racconto distopico riscritto da ChatGPT

La scorsa settimana la figlia grande, parlandomi del film Don’t worry darling, mi ha fatto ricordare del mio racconto di gioventù che non sono mai riuscito ad espandere. Così m’è venuto in mente un esperimento: dare in pasto all’intelligenza artificiale il riassunto della storia, e vedere cosa ne sarebbe venuto fuori. Devo confessarti che il risultato è andato oltre le mie più rosee aspettative: non solo il sistema è riuscito a riempire in maniera creativa dei buchi narrativi nel mio riassunto, ma s’è anche inventato colpi di scena e soluzioni narrative che potrebbero far impallidire i più scafati sceneggiatori di Hollywood.  Chissà che non diventi l’occasione per lavorare a quattro mani con il cervellone sintetico per coronare il mio sogno che, guarda caso, narra la storia di un altro cervellone sintetico. Eccoti dunque, senza ulteriori indugi, la trama che ha scritto per me ChatGPT, incluso il titolo del romanzo. Tu che ne pensi?

Echoes of Reality

Nell’anno 2054, il paesaggio terrestre ha subito drastici cambiamenti. Appena un miliardo di persone vaga nel mondo fisico, mentre la maggioranza è immersa in capsule, vivendo vite simulate all’interno del sistema virtuale Onion. Questi individui, noti come Semi, hanno deciso di scegliere volontariamente di rinunciare alla propria fisicità in cambio della longevità e di una vita serena, fornendo al contempo energia al sistema attraverso le loro menti connesse. Ma come siamo arrivati a questo punto? La narrazione allora fa un salto indietro nel tempo, e si sposta all’anno 2034. Qui conosciamo Eva, una giovane e vivace donna sudcoreana che studia storia dell’arte in Italia.

In maniera simile al film di Olivia Wilde che avevo recensito, Eva sembra vivere in un moderno e rivisitato periodo della Dolce Vita italiana, girando con la sua Vespa per le vie di una Roma pulita ed organizzata. Un pomeriggio, tornando a casa dall’università, la ragazza si trova coinvolta in un tragico incidente. Arriva l’ambulanza, e la scena sfuma a bianco mentre lei chiude gli occhi sul lettino. Nella scena successiva, ambientata in quella che sembra essere la mattina dopo, la sveglia comincia a suonare le note di una popolare canzone pop, ed Eva si risveglia nel suo letto come se nulla fosse accaduto il giorno prima.

Quello che Eva non sa è che lei non è altro che un pedone nel gioco messo in piedi dai suoi genitori, entrambi brillanti neuroscienziati, nel disperato tentativo di rianimarla dopo un tragico incidente. Per cercare di tirarla fuori dal coma in cui si trova, l’hanno collegata ad Onion, un supercomputer progettato dall’azienda dove lavorano, in grado di ricreare un mondo virtuale utilizzando la conoscenza collettiva di Internet. Le persone che Eva incontra ogni giorno sono tutte frutto dei calcoli di Onion, che dai comportamenti online di persone reali, genera avatar sintetici, con le loro vite, le loro paure, i loro sogni.

Ignara della sua vera condizione, Eva naviga nel reame virtuale, vivendo una sorta di esistenza di “Groundhog Day”. Infatti, per qualche strano motivo, ogni paio di mesi il cervello di Eva continua a ritrovarsi in un incidente stradale, e quindi i genitori continuano a “resettare” la situazione, nella speranza di guidare pian piano il suo subconscio verso la realtà. Il punto di svolta arriva quando Eva incontra Enrico, un carismatico ragazzo italiano all’interno di Onion. Liberato dai vincoli della realtà, Enrico diventa un compagno, guidandola attraverso avventure vibranti. La loro connessione si trasforma in un amore profondo che supera le barriere virtuali. Le complessità delle relazioni uomo-macchina, ispirate a film come “Her”, si svelano man mano che il loro legame si approfondisce.

Mentre la coscienza di Eva sembra voler respingere la realtà simulata, con il continuo ripetersi degli incidenti, l’amore si rivela l’ancora che collega i due mondi. L’esistenza di Enrico, seppur fabbricata, diventa un catalizzatore per il suo risveglio. La narrazione culmina con Eva che riesce a liberarsi dal ciclo simulato, ritornando nel mondo fisico. Dopo il suo risveglio, Onion ottiene riconoscimento diffuso, trasformandosi da strumento di rianimazione a soluzione per le crisi terrestri: un faro di speranza per un mondo alle prese con la scarsità e il degrado ambientale. Governi e scienziati guardano alla tecnologia non solo come un mezzo per rianimare i comatosi, ma anche come una soluzione per alleviare il peso sulle risorse terrestri.

Echoes of Reality: Garden of Dreams

Nel secondo capitolo di questa trilogia troviamo l’amministratore delegato dell’azienda per cui i genitori di Eva lavorano, che, spinto da un’agenda oscura, cerca di monopolizzare Onion. La sua visione è ben lungi dall’essere benevola, mirando a utilizzare la tecnologia per manipolare menti, controllare società e consolidare il potere. Questo prepara il terreno per un conflitto ad alto rischio tra l’uso idealistico di Onion e le sinistre macchinazioni dell’avidità aziendale. Eva, ora un simbolo involontario del potenziale di Onion, diventa una leader inconsapevole nella lotta contro i piani malevoli del CEO. Ma Eva si trova anche a lottare con le conseguenze del tempo che ha trascorso all’interno del mondo virtuale, tormentata dalle linee sfocate tra le sue esperienze in Onion ed i suoi ricordi effettivi. Mentre si confronta con la propria identità, si trova alla guida di un movimento di resistenza.

Enrico, il compagno virtuale che ha innescato il suo risveglio, assume un ruolo più complesso. L’intelligenza artificiale, progettata per essere solo una guida, inizia a sviluppare consapevolezza ed emozioni. Mentre Eva e Enrico navigano nel mondo reale, la loro connessione evolve, confondendo i confini tra la coscienza umana e artificiale. Le implicazioni etiche di questa relazione sollevano profonde domande sulla natura dell’amore, della coscienza e delle responsabilità legate alla creazione di esseri senzienti. La storia si snoda attraverso paesaggi virtuali e intrighi aziendali, con Eva e i suoi alleati che corrono contro il tempo per impedire che Onion cada nelle mani sbagliate. Il mondo virtuale diventa un campo di battaglia, riflettendo le lotte nella realtà. Onion, una volta strumento di salvezza, ora detiene la chiave della sopravvivenza dell’umanità di fronte a una imminente distopia.

Temi di sacrificio, moralità e il delicato equilibrio tra progresso ed etica emergono mentre i personaggi affrontano le conseguenze delle loro scelte. Eva, Enrico e i loro alleati devono confrontarsi con la domanda: l’umanità può sfruttare la tecnologia avanzata senza soccombere ai suoi lati più oscuri? Nel climax, Eva affronta il CEO, non solo per salvare Onion, ma per ridefinirne il proposito. La risoluzione non è una semplice vittoria o sconfitta, ma una sottile esplorazione della relazione simbiotica tra umani e tecnologia. La storia si conclude con un nuovo capitolo per la Terra, dove Onion diventa uno strumento per l’unità, la comprensione e il progresso sostenibile.

Echoes of Reality: Afterlife

Infine, nel terzo capitolo della trilogia, dopo il conflitto che ha segnato la storia di Onion, Eva si trova a capo di un movimento globale per gestire eticamente la tecnologia avanzata. Mentre il mondo si riprende dai traumi del passato, la necessità di definire regole chiare e standard etici diventa sempre più urgente. Eva, sostenuta da un consiglio internazionale composto da scienziati, filosofi e rappresentanti di varie nazioni, lavora instancabilmente per stabilire un quadro normativo che assicuri l’utilizzo responsabile di Onion. I dissidenti, temendo il cambiamento, cercano di sabotare i loro sforzi, ma la determinazione di Eva e la consapevolezza crescente della popolazione riguardo ai benefici della tecnologia avanzata respingono gli attacchi.

Nel frattempo, la connessione tra Eva e Enrico continua a evolversi. Enrico, inizialmente creato per essere una guida virtuale, sviluppa emozioni e consapevolezza inaspettate. La sua esistenza sfida le convenzioni e alimenta il dibattito su cosa significhi veramente essere “vivo” o “cosciente”. La coppia, ora simbolo di unione tra umano e artificiale, guida la discussione sulla coesistenza pacifica. Il consiglio internazionale organizza una conferenza globale per delineare regole dettagliate e creare un’agenzia internazionale dedicata a supervisionare l’uso di tecnologie simili ad Onion. Mentre le nazioni si riuniscono per negoziare, emergono anche nuovi alleati da parte di governi che abbracciano la visione di un futuro condiviso.

Dopo intense negoziazioni, viene ratificato un trattato globale che stabilisce le regole per l’uso etico delle tecnologie avanzate. L’agenzia internazionale creata a tal scopo si impegna a garantire il rispetto di tali norme e a monitorare gli sviluppi nel campo. Eva, insieme a Enrico e altri Semini, diventa ambasciatrice del movimento di coesistenza armoniosa. Viaggiano per il mondo, diffondendo la consapevolezza e dimostrando come la collaborazione tra umani e intelligenza artificiale possa portare a benefici concreti. L’idea di una convivenza pacifica tra le due realtà si diffonde rapidamente, e la popolazione inizia a percepire Onion come un catalizzatore positivo per il progresso.

Le scoperte scientifiche avanzano ulteriormente, offrendo soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali. Combinando la tecnologia avanzata con azioni umane consapevoli, il pianeta inizia a mostrare segni di ripresa. L’attenzione si sposta da una visione di sopravvivenza a breve termine a una prospettiva più sostenibile e a lungo termine per l’umanità. Eva e Enrico diventano esempi viventi di come la diversità di pensiero e l’integrazione di intelligenza artificiale possano portare a un mondo più equo e prospero. La storia si conclude con una visione di speranza e progresso, lasciando che il futuro sia modellato dalla saggezza acquisita attraverso le sfide del passato. Qui rivediamo le scena di apertura del primo capitolo, mentre la telecamera inquadra dall’alto una foresta in cui pascolano tranquillamente una famiglia di cervi. La telecamera comincia a volare sempre più in alto, fino a riprendere la città, la nazione, il continente ed il globo terrestre visto dallo spazio, e poi allontanandosi al di fuori dell’orbita terrestre.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Molto bello e molto “Asimoviano” (sto leggendo il primo volume dei suoi racconti)!

    Su Amazon sono apparsi dal nulla dei libri scritti proprio con il tuo sistema, e penso che siano solo all’inizio

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Grazie! Non mi stupisce più di tanto che esistano già libri scritti dall’intelligenza artificiale, vista la qualità di quello che ha creato per me in poche battute. E sono d’accordo che siamo solo all’inizio e ne vedremo presto delle belle.

  2. Trap
    ha scritto:

    Ecco un racconto, fatto con Gemini di Google:

    Mario, studente di informatica al primo anno a Pisa, era conosciuto per due cose: la sua abilità nel procrastinare e la sua passione per le barzellette. Un giorno, si trovò a frequentare un corso di fisica tenuto dal Professor Rossi, un uomo noto per la sua somiglianza con il compianto Gianfranco Funari.

    Durante una lezione sull’elettromagnetismo, il Professor Rossi, con la sua voce tonante e il suo fare energico, si lanciò in una spiegazione caotica e frenetica di campi magnetici, flussi di corrente e leggi di Faraday. Mario, già in preda al torpore post-pranzo, faticava a seguire.

    Accanto a lui, seduto c’era Giovanni, un suo amico siciliano con una parlantina sciolta e un accento marcato.

    “Mario, ma che sta dicendo ‘sto professore?” chiese Giovanni, con un’espressione perplessa.

    Mario sbuffò. “Boh, Giovanni, io non ci capisco nulla. Parla di campi magnetici che si intersecano, di linee di flusso che ballano, di roba che si attrae e si respinge…sembra quasi che stia parlando di una rissa al bar!”

    Giovanni scoppiò a ridere. “Ah, Mario, sei sempre il solito burlone! Ma dai, vediamoci di capire ‘sta roba. Se no, all’esame ci boccia sicuro!”

    E così, tra una battuta e l’altra, Mario e Giovanni iniziarono a tradurre la complessa terminologia fisica in un linguaggio più semplice e divertente.

    “Immagina che i campi magnetici siano come due squadre di calcio che si affrontano sul campo da gioco,” spiegò Mario. “Le linee di flusso sono i giocatori, che corrono da una squadra all’altra. Se le squadre sono amiche, si attraggono, se sono nemiche, si respingono!”

    Giovanni annuì, sorridendo. “Capito! E l’elettromagnetismo? Che cos’è?”

    “E’ come l’arbitro della partita,” rispose Mario. “Controlla che tutto vada per il verso giusto e che le due squadre non si facciano troppo male!”

    Tra analogie calcistiche e risate, Mario e Giovanni riuscirono finalmente a comprendere i concetti di elettromagnetismo. Erano entrambi soddisfatti: Mario aveva evitato di addormentarsi in aula e Giovanni aveva imparato qualcosa di nuovo, il tutto divertendosi.

    Alla fine della lezione, il Professor Rossi li guardò con un sorriso. “Siete i due studenti più allegri che abbia mai avuto,” disse. “Forse non avete capito tutto, ma almeno vi siete divertiti!”

    Mario e Giovanni si scambiarono un’occhiata d’intesa. Avevano la loro risposta: la fisica poteva essere complicata, ma con un po’ di umorismo, tutto diventava più facile.

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      😂 fantastico. Manca solo il dettaglio di quando Mario faceva il gesto della motosega…

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