due chiacchiere

Archivio degli articoli in umorismo

E tu ce l’hai il biglietto?

Il fine settimana è oramai alle porte, e noi stiamo ancora digerendo la cena luculliana del Giorno del Ringraziamento, quindi oggi metto qualcosa di leggerino per condividere un pizzico di buonumore. Questa foto l’ho trovata su Reddit qualche settimana fa, e non potevo non conservarla qui sul blog a futura memoria. Buon weekend a tutti!

Un cartello avverte in inglese: please have ticket or ass ready

Due animali di cattivo umore

Il video che ti propongo oggi me l’ha girato un mio amico su WhatsApp qualche settimana fa, ed ogni volta che lo guardo non riesco a fare a meno di ridere. Non tanto per la freddura, che dopo un paio di volte è anche scontata, ma per come la racconta il ragazzo, che deve sforzarsi per non scoppiare a ridere prima del gran finale. In Italiano, la si potrebbe tradurre così: “Cosa ottieni se metti insieme una mucca ed una capra incazzate? Hai due animali di caaaaattivo (mimando il belare della capra) umoooore”. Lo so, non suona bene nella nostra lingua, ma rende l’idea. Per i non anglofoni, il ragazzo dice: “What do you get when you cross an angry sheep and an angry cow? Well, you get two animals that are in a baaaaad mooooood”. Geniale. Leggi il resto : Due animali di cattivo umore

Cos’è che fanno in Kansas?

Ero indeciso se archiviare questo post tra le lezioni d’inglese o come umorismo, ed alla fine ho pensato fosse meglio non rompere i cabbasisi ai miei piccoli lettori con un pippone lungo sulle curiosità della lingua a stelle e strisce. La foto che ti propongo mi è capitata tra le mani mentre scorrevo il mio feed su Reddit. Uno sfortunato refuso che fa sparire un paio di lettere all’equivamente inglese della parola annualmente. Una veloce ricerca indica che si tratta di una bufala, ma pur sempre ben architettata dai buontemponi di turno.

Un cartello in una vetrina con la scritta: Lo sapevi? Kansas City ospita analmente 25 milioni di visitatori

James prende le richieste alla lettera

Qualche anno fa mi è capitato di scoprire il sito di James Fridman, un artista inglese che ha saputo mettere insieme la sua passione per Photoshop con il tipico senso dell’umorisomo che contraddistingue i sudditi della regina, che trascende lingue e culture diverse. A tutti noi è capitato di avere una bellissima foto scattata durante le vacanze o un evento speciale, rovinata da un piccolo dettaglio sullo sfondo, o da una mano fuori posto. Questo è proprio il servizio offerto da James ai suoi clienti: applicare il suo tocco magico per eliminare quelle imperfezioni. Solo che, di tanto in tanto, il dispettoso artista decide di seguire le indicazioni dei suoi clienti alla lettera, o di interpretarle in maniera diversa da quello che aveva in mente chi ha inviato la richiesta. Il risultato finale, come puoi già immaginare, è davvero spassoso e sagace. Leggi il resto : James prende le richieste alla lettera

Buona pasqua con l’uccelletto

Circa 6 anni fa pubblicai questo articolo per fare gli auguri di una serena Pasqua ai miei lettori in maniera divertente ed insolita. Con una poesia recitata da Andrea Bocelli durante una puntata di Viva Radio Due con Baldini e Fiorello (trasmissione radiofonica che mi svegliava la mattina, quand’ero in Italia). Oggi ho deciso di riproporlo a beneficio dei lettori che hanno cominciato a seguire questo piccolo spazio in epoche più recenti. Intanto noi ci prepariamo ad andare al supermercato per comprare tutti gli ingredienti del pranzo luculliano in programma per Domenica. Che sarà a base di focaccie ripiene all’agnello, pastiera napoletana e leccornie varie 😉 Leggi il resto : Buona pasqua con l’uccelletto

Gli adesivi sui paraurti americani

Mancano ancora tre settimane alle vacanze, lo stress per la caccia al regalo perfetto aumenta, domani esce persino il rapporto del Censis sullo stato del Paese: insomma i motivi per essere giù di tono certo non mancano 🙂 Ecco allora il buon camu pronto a sollevarti il morale con un elenco di frasi prese dagli adesivi che la gente attacca sui paraurti qui in America. Questa è una delle poche cose che ancora il Belpaese mi pare non abbia importato dalla Nazione a stelle e strisce, ma che da queste parti è veramente popolare. Un modo simpatico per comunicare il proprio pensiero a chi ci segue mentre si guida. In questi cinque anni di permanenza sul suolo americano ne ho visti di tutti i tipi, e sono la concretizzazione di quella libertà di espressione tanto cara agli americani. Leggi il resto : Gli adesivi sui paraurti americani

Italiano a gesti per stranieri

Forse non tutti sanno che gli italiani nel mondo sono famosi non soltanto per la pizza e per Berlusconi (sulla radio pubblica nazionale americana, ancora adesso, è spesso materia di discussione tra i comici), ma anche per il loro linguaggio dei segni articolato e particolare. Specialmente nei primi tempi in cui mi trovavo qui in America, ricordo che mentre per me era naturale gesticolare durante una discussione, per i miei interlocutori era una cosa curiosa ed evidentemente mai vista. Con il tempo ho imparato a tenere le mie mani sotto controllo, adeguandomi alle usanze locali, ma l’altro giorno ho passato qualche momento piacevole leggendo un post del blog dei Pinguini, scoperto da poco, tramite Dario. Leggi il resto : Italiano a gesti per stranieri

Perché non posso avere schiavi francesi?

Nella navigazione annoiata di mezza estate, mi capita ogni tanto di imbattermi in pagine web dal contenuto curioso. Sul blog di Pietro Ichino, qualche anno fa, venne riportata la traduzione in italiano di una lettera scritta alla giornalista americana di fede ebraica ortodossa Laura Schlesinger, per ironizzare sulla sua posizione in fatto di omosessualità presentata in diverse trasmissioni radiofoniche e televisive. Un po’ come la nostra Binetti, volendo fare un paragone. Una missiva in cui si chiedono chiarimenti su come applicare, nella società contemporanea, i precetti del Libro del Levitico. Questo tomo della Bibbia, come forse saprai, rappresenta l’insieme di regole religiose e civili che Mosè avrebbe dato agli Ebrei durante il soggiorno nel deserto del Sinai. Gli ebrei ortodossi che conosco, ancora oggi rispettano buona parte di quei precetti, tra cui quello di non adoperare macchinari e non usare corrente elettrica tra la sera del venerdì e quella del sabato. E tu come stai messo in quanto a religione?

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