Qualcuno dei miei lettori probabilmente si sarà stupito della mancanza di post politici in questi giorni in cui mi trovo in Italia. Confesso che in effetti la mia permanenza romana, e la vicinanza fisica al nostro Presidente del Consiglio, mi avevano ispirato a scrivere due righe in merito. Lo spunto, in realtà, mi è venuto da un articolo apparso un paio di settimane fa non sul giornale di partito della Meloni, ma nientepopodimeno che sul Financial Times (il link aggira il paywall, ma non dirlo a nessuno 🤫). In cui si dice proprio quello che ho scritto nel titolo del post qui sopra, ovvero che l’Europa dovrebbe prendere esempio dall’Italia. Leggi il resto di L’Europa dovrebbe imparare dall’Italia
Archivio degli articoli in politica
E poi ci chiediamo perché la gente non vota
Con tutto quello che ho passato in questi ultimi mesi, tra salute, casa, relazioni sentimentali e lutti in famiglia, ammetto di aver prestato poca attenzione agli accadimenti della madrepatria. Ma visto che fra poco camminerò ancora una volta sul suolo italico, sto cercando di recuperare terreno, dando un’occhiata ai giornali per vedere che aria tira nel Belpaese. Così mi capita di leggere quest’articolo, in cui la Boldrini difende Landini sull’aver chiamato la Meloni “cortigiana”. Lo so, una minchiata, direbbero in Sicilia. Ma non era proprio la Boldrini ad indignarsi, nove anni fa, quando Salvini la paragonava ad una bambola gonfiabile? Leggi il resto di E poi ci chiediamo perché la gente non vota
Sembra solo questione di tempo oramai
L’incapacità della politica di trovare soluzioni per il conflitto in Ucraina è di una tristezza disarmante. Da un lato c’è Trump che prima prende per il culo Zelensky, e poi dice che il poveretto ha bisogno di una mano contro la Russia, per agitare lo spauracchio del comunismo e del socialismo che avanzano, e fare affari d’oro per mettere le sue mani unte sulle terre rare ucraine prima che ci arrivino i russi. Dall’altro c’è sempre Trump che propone un piano di pace tra Israele e Palestina, al quale però secondo me non crede neanche lui, che pensa soltanto a costruire resort di lusso a Gaza. Nel mezzo si intravede l’Europa, con la sua incapacità di fare valere le proprie ragioni. Leggi il resto di Sembra solo questione di tempo oramai
Davide è diventato Golia
L’accordo in medioriente campeggia a caratteri cubitali su tutte le prime pagine. Ma vogliamo parlare delle peripezie della Flottila? Un manipolo di navi che hanno sfidato i grandi capoccioni del mondo per far un gesto dimostrativo e portare l’attenzione della gente sul genocidio che si sta verificando a Gaza. In Italia avete persino fatto uno sciopero generale, che specialmente se piazzato di venerdì, non guasta mai. Ora, premesso che io sono assolutamente a favore di queste manifestazioni, e premesso anche che in questo frangente non sono d’accordo con la posizione leccaculista della Meloni nei confronti del Paese a stelle e striscie, ma mi chiedo: cui prodest? Dopo settimane di martellamento mediatico, ora i riflettori si sono spenti sulla Flottila, ed è già diventata notizia di ieri. Si, c’è un accordo sul tavolo, ma siamo sinceri: gli americani non smetteranno mai di supportare Israele, la loro posizione nel Medioriente è troppo strategica per lasciarsela sfuggire di mano. Leggi il resto di Davide è diventato Golia
Non c’è nessun grande piano
Leggo spesso di persone che articolano possibili complotti per spiegare in maniera logica e razionale quello che succede intorno a noi. Forse per la necessità di dare, come cantava una volta qualcuno, un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha. Sono convinto che, in realtà, dietro a ciò che accade nel mondo non c’è alcuna strategia segreta, nessun “piano” ben congegnato. Si, forse il Progetto 2025 di cui avevo parlato c’entra, ma gli avvenimenti messi in moto da certe azioni scellerate del presidente Arancione, sono ben più grandi di quello che CIA e Casa Bianca possono aver immaginato. Leggi il resto di Non c’è nessun grande piano
Il decreto sicurezza e la cannabis light
Sin dai tempi del liceo, devo ammetterlo, non sono mai stato un assiduo consumatore di spinelli e roba simile. Qualche canna ci potrà anche essere scappata, più per vedere l’effetto che fa, come cantava una volta Jannacci, ma nulla di serio. Il fumo non mi ha mai attratto più di tanto, e poi visti i costi delle sigarette, almeno qui in America, non proverei gusto a mandare letteralmente in fumo 15 dollari a pacchetto. Ma questo non vuol dire che io abbia il diritto di giudicare le scelte altrui in quest’ambito. Perché quando ci si infila nel tunnel delle critiche a questo o a quel vizio, non se ne esce mai vincitori. Ed è per questo che sono rimasto sorpreso dalla scelta del governo Meloni di inasprire le pene per la produzione e vendita della cosiddetta cannabis light, ovvero la canapa a basso contenuto di THC, l’ingrediente che fa “sballare” chi lo consuma. Leggi il resto di Il decreto sicurezza e la cannabis light
Il riarmo mi fa venire il voltastomaco
L’altro giorno ero in macchina, andando in giro a sbrigare delle faccende, ed Alessandro Milan e Leonardo Manera mi tenevano compagnia con una puntata della loro trasmissione Uno, Nessuno, 100Milan. Messi da parte i toni evidentemente filo-americani del conduttore (sottolineati dalla selezione musicale spesso a stelle e strisce), a me piacciono i monologhi che il buon Manera prepara di tanto in tanto. Monologhi che portano gli ascoltatori a riflettere, a volte con un sorriso amaro, sui fatti a cui assistiamo in questi mesi. Quello che ho deciso di conservare oggi sul blog è stato particolarmente bello e profondo, e rispecchia esattamente quello che penso sulla questione del riarmo. Perché se da un lato si dice “si vis pacem, para bellum” per giustificare le ingenti spese occidentali in materia, poi non si può andare a bombardare l’Iran perché starebbe lavorando ad una presunta (ma mai verificata) bomba atomica da decenni. Ipocrisia a quintali. Leggi il resto di Il riarmo mi fa venire il voltastomaco
Il patto economico regionale asiatico
Mentre il mondo guarda TikTok, l’Asia riscrive le regole del commercio globale. Questo poteva essere il titolo del post che avevo in mente di scrivere da qualche settimana, ma per brevità ho deciso di usare quello che hai letto qui sopra. Tutti parlano di navi da guerra, intelligenza artificiale, bombe gettate a destra e manca come fossero caramelle, e soprattutto dazi. E mentre Trump getta il panico “daziando” l’occidente, dall’altra parte del mondo, senza che i nostri giornali dicessero molto a riguardo, nel 2022 è avvenuto il più grande riallineamento commerciale della storia moderna. Con buona pace di Trump, che è sempre convinto che qualsiasi cosa esca dalla sua mente sia più grande e più fantastica (big beautiful bill, sul serio?), e che tutto il resto, come cantava qualcuno una volta, sia noia. Leggi il resto di Il patto economico regionale asiatico