due chiacchiere

Archivio degli articoli in politica, pagina 3

Il capolavoro diplomatico di Giorgia

Visto che persino miei amici che generalmente non hanno molta simpatia per Giorgia Meloni hanno ammesso che il nostro Presidente del Consiglio ha fatto un buon lavoro riguardo alla rapida liberazione di Cecilia Sala, non potevo non spendere due parole in merito su questi schermi. Le tempistiche davvero lampo del suo rilascio, ed il coordinamento di Giorgia Meloni con la controparte americana per non autorizzare l’estrazione del prigioniero iraniano Abedini, sono state una dimostrazione straordinaria di abilità diplomatica e leadership da parte del governo italiano. Si, gli americani in questi giorni hanno mugugnato un po’, ma è giusto una sceneggiata per salvare la faccia. Quest’episodio, non c’è alcun dubbio, ha messo in luce non solo l’efficacia di far parlare i fatti, ma anche la capacità di Giorgia di navigare complesse situazioni internazionali con la determinazione e la competenza che non mi pare di vedere in altri capi di stato europei ultimamente. Leggi il resto di Il capolavoro diplomatico di Giorgia

Presidenzialismo o premierato?

Sebbene i giornali ne parlino poco, forse a voler celare l’imbarazzo per quello che sta succedendo ad una sinistra completamente allo sbando, sono convinto che la situazione francese riassuma perfettamente il motivo per cui la gente stia votando sempre più a destra in giro per il mondo. Diceva l’avvocato Bianconi qualche mese fa: “Non è una svolta a destra [..]. E’ una svolta nel rispetto di quelle forze che hanno sempre difeso l’identità, il Paese, la famiglia, il piccolo artigiano, la media industria, gli agricoltori. E che, impropriamente, viene chiamata destra o destra reazionaria. E’ la gente comune.” Da tutto questo caos francese (dai gilet gialli in poi, oserei dire) emerge perdente la figura più importante del sistema istituzionale d’oltralpe, il Presidente. Nell’assetto costituzionale di quel Paese, il Presidente ha poteri esecutivi molto forti che, se usati male, possono rivelarsi dannosi per la stabilità nazionale. Visto che uno dei punti del programma del governo Meloni è stato il presidenzialismo “alla francese”, ho voluto fare alcune ricerche per capire un po’ come questo cambiamento potrebbe essere applicato nel Belpaese. Leggi il resto di Presidenzialismo o premierato?

Le sanzioni alla Russia sono state inutili

Oramai è evidente che i divieti imposti dagli Stati occidentali alle aziende russe non hanno fatto cessare la guerra in Ucraina. Guerra che fra qualche settimana si accingerà a spegnere la sua terza candelina (o la sua undicesima, a seconda di come si voglia contare questo conflitto). Alcuni dicono che queste sanzioni hanno ridotto drasticamente le entrate a disposizione del Cremlino per finanziare il suo sforzo bellico. Però stando ai dati pubblicati recentemente dalla Banca Mondiale, le cose non stanno proprio così: la Russia è sempre una nazione in cui gli stipendi medi sono ancora oggi paragonabili a quelli di molti Paesi europei. Nel frattempo però si inizia a vedere l’effetto boomerang di quei dazi: l’economia in Germania che scricchiola, le case automobilistiche che arrancano, i sacrifici dei cittadini di tutta Europa ed i mal di pancia degli agricoltori che hanno protestato qualche mese fa. Chi ci ha venduto quella soluzione dei dazi come la bacchetta magica che avrebbe messo in ginocchio la Russia, possiamo dirlo, ci ha soltanto ingannati. Leggi il resto di Le sanzioni alla Russia sono state inutili

I numeri dopo due anni di Giorgia

Ho fatto un po’ di ricerche in questi giorni, per mettere insieme qualche numero sulla performance dell’attuale esecutivo dal suo insediamento. Chiaramente non abitando in Italia, la mia percezione di come vanno le cose è quella che leggo tramite i giornali e le trasmissioni televisive, quindi ci sta che sia un po’ diversa dalla realtà quotidiana di chi deve “combattere contro il sistema”. Per cui mi atterrò soltanto ad una fredda analisi dei numeri ufficiali, senza alcun editoriale. Il governo Meloni si è ufficialmente insediato il 22 ottobre 2022. Da quel momento, la somma dei consensi dei partiti che lo sostengono è aumentata, un fenomeno che non s’era mai visto prima nell’Italia dei mal di pancia per qualsiasi potere costituito. Un’analisi condotta da Pagella Politica, basata su circa 4.100 sondaggi effettuati dal 2008, rivela che l’esecutivo Meloni rappresenta in effetti una novità su questo fronte, escludendo i governi tecnici di Monti e Draghi. Leggi il resto di I numeri dopo due anni di Giorgia

Voterò per Xi Jinping

Mancano ancora due mesi al giorno fatidico in cui gli americani si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Comandante in capo che governerà questa nazione per i prossimi quattro anni, e personalmente sono disgustato da entrambi i candidati che saranno sulla scheda elettorale. Disgustato per come il sistema delle corporazioni private che tirano le fila dei due principali partiti, abbia fatto e continui a fare quello che gli pare, con buona pace della democrazia di cui si vantano tanto di essere paladini. Ma fatemi il piacere! Dopo mesi di elezioni primarie in cui il candidato democratico era Biden, ci siamo ritrovati nottetempo con la Harris, schierata a tavolino dagli oligarchi del partito, senza alcuna consultazione popolare. A dimostrazione del fatto che tutta la sceneggiata delle primarie, alla fin dei conti, è solo una presa in giro per farci credere che la volontà popolare sia sacrosanta. Sacrosanta un accidenti. Leggi il resto di Voterò per Xi Jinping

I trattori sotto l’arco di Brandeburgo

L’ho già scritto in passato: tra i vari podcast che ascolto la mattina mentre faccio una passeggiata intorno al campetto di calcio qui vicino, ce n’è uno dove di tanto in tanto invitano l’avvocato Maurizio Bianconi, un uomo che apprezzo per la sua schiettezza. Un toscano genuino, uno di quelli che non fanno giri di parole quando devono criticare qualcosa, che non indorano la proverbiale pillola. Di recente parlavano della situazione in Europa, a seguito della rielezione della Von der Leyen (spero di averlo scritto giusto, stavolta), e sono d’accordo con quello che dice Bianconi: le ultime elezioni non hanno segnato una “svolta a destra”, ma semplicemente una svolta verso valori più ragionevoli. Venendo a mancare i tre pilastri su cui questi parrucconi hanno costruito l’Europa degli ultimi 40 anni (difesa americana, gas russo e mercati cinesi), gli equilibri del Vecchio Continente nei prossimi decenni sono destinati a cambiare profondamente, e la gente ha voluto mandare un segnale. Peccato che sia rimasto inascoltato. Ha fatto bene la Meloni a votare contro, perché è rimasta coerente con la sua linea politica, al contrario di tanti altri. Leggi il resto di I trattori sotto l’arco di Brandeburgo

Un clima di tensione e malcontento

Non potevo non commentare i fatti che hanno animato il fine settimana americano. La notizia del tentativo maldestro di assassinare un ex presidente è divampata come il fuoco in un pagliaio. I complottisti da entrambe le parti già puntano il dito sugli avversari, ma la vera domanda secondo me è come sia potuto accadere che un tizio qualunque, con in mano un bel fucile, sia riuscito a salire indisturbato sul tetto di un piccolo edificio, abbia avuto tutto il tempo di sistemare l’attrezzatura, e persino sparare ben sette colpi (dicono), prima di essere individuato dai cecchini dei reparti speciali? Ho letto che la gente che stava assistendo al comizio dell’Abbronzato lo aveva segnalato alla polizia, e che questi ultimi hanno sottovalutato l’allarme, supponendo che si trattasse di uno dei cecchini addetti alla protezione dell’evento. Leggi il resto di Un clima di tensione e malcontento

Un dibattito davvero deprimente

Da qualche giorno anche i più distratti hanno finalmente capito in che situazione si trovano gli Stati Uniti, dopo aver guardato il primo dibattito presidenziale tra i due candidati meno graditi della storia recente della repubblica. Lontanissimi sembrano i tempi in cui Obama e Romney discutevano più o meno amichevolmente del loro programma di governo, mentre oggi i due pretendenti si insultano a colpi di pornostar e ruberie varie, senza dirci nulla di concreto su cosa ci aspetta nei prossimi quattro anni se verranno eletti alla più alta carica del governo a stelle e strisce. Nel fine settimana ho assistito ad un corri corri tra le fila dei democratici, apparentemente scioccati da una performance così deludente e sottotono da parte del loro Addormentato. Ma dove hanno vissuto fino ad oggi, mi chiedo, su Marte? Se la gente è preoccupata da mesi per lo stato di salute mentale del Presidente, un fondo di verità ci sarà pure, no? Eppure continuano a rifilarci questo siparietto patetico noncuranti dei mugugni popolari. Un po’ come in Europa, dove le elezioni della Vonderlien o come caspita si chiama, sono la prova del distacco che esiste tra noi e l’establishment dietro alle istituzioni che ci governano. Leggi il resto di Un dibattito davvero deprimente

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