due chiacchiere

Un clima di tensione e malcontento

Non potevo non commentare i fatti che hanno animato il fine settimana americano. La notizia del tentativo maldestro di assassinare un ex presidente è divampata come il fuoco in un pagliaio. I complottisti da entrambe le parti già puntano il dito sugli avversari, ma la vera domanda secondo me è come sia potuto accadere che un tizio qualunque, con in mano un bel fucile, sia riuscito a salire indisturbato sul tetto di un piccolo edificio, abbia avuto tutto il tempo di sistemare l’attrezzatura, e persino sparare ben sette colpi (dicono), prima di essere individuato dai cecchini dei reparti speciali? Ho letto che la gente che stava assistendo al comizio dell’Abbronzato lo aveva segnalato alla polizia, e che questi ultimi hanno sottovalutato l’allarme, supponendo che si trattasse di uno dei cecchini addetti alla protezione dell’evento.

Il presidente Trump con il volto insanguinato protetto dai servizi segreti dopo l'attentato

Dall’assalto al Parlamento del 6 gennaio 2021 alla sparatoria nella scuola di Uvalde nel 2022, in cui morirono 19 studenti e due insegnanti, sembra che le forze dell’ordine siano più abili nell’arrestare piccoli criminali piuttosto che nel prevenire e rispondere a gravi minacce. Le immagini di quest’ennesimo fallimento hanno fatto il giro della rete, sollevando ulteriori domande sulla sicurezza e sulla capacità delle autorità di proteggere sia i cittadini che le figure di spicco affidate nelle loro mani. La gestione di questo episodio, non c’è dubbio, è destinata a diventare un nuovo capitolo nella lunga storia delle inadeguatezze delle forze dell’ordine americane, mettendo ancora una volta in discussione la loro capacità di affrontare situazioni di crisi.

Chiaramente questo gesto non è altro che un nuovo segnale del malessere generale che serpeggia tra la gente nel Paese dell’aquila calva. L’Addormentato, appena l’hanno svegliato dal suo pisolino, pare abbia detto che bisogna smetterla con quest’odio diffuso. Eppure, se non ricordo male, è stato lui il primo a giocare proprio sull’odio e sul rancore, durante il recente dibattito con il suo avversario. D’altro canto, quando non si ha nulla di concreto da dire sulla propria agenda di governo e su come si intende svilupparla in caso di vittoria, è comodo rifugiarsi negli attacchi personali, negli screzi a base di pornostar e figli drogati, ignorando quel malessere e la scomparsa di quel sogno americano che ha spinto, tra l’altro, molti di noi immigrati a trovar fortuna su questi lidi.

Ho anche assistito alla solita melassa vomitevole di dichiarazioni da parte di tutti i leader contro l’odio nella politica. Ne prendo uno a caso, giusto per fare un esempio. Giuseppe Conte sembra aver detto che “gli spari a un comizio sono un segnale inquietante. Non ci può essere spazio per l’odio nel confronto democratico.” Però poi lo vediamo comportarsi in maniera completamente opposta quando si rivolge al suo avversario durante un dibattito in Parlamento (con il beneplacito dei suoi colleghi che applaudono, avallando il suo attacco infuriato):

Sia chiaro, sono ben consapevole che tutti (ma proprio tutti) i partiti fanno lo stesso. Ma invece della politica urlata, che la gente comune finisce per prendere come esempio (se lo fanno loro, perché non posso farlo anch’io?), dovremmo tutti fermarci a riflettere su come costruire un clima di maggiore unità e sicurezza. I politici in primis dovrebbero dare il buon esempio e cambiare registro, invece che peggiorare la situazione puntandosi il dito gli uni contro gli altri, in quella che oramai sembra essere divenuta la lotta perpetua del bene contro il male, mentre continuano a macchinare dietro le quinte, architettando giochi di palazzo incuranti di tutto e tutti. Come i giochi di palazzo di cui leggo in questi giorni riguardo all’ipotesi di un ritiro di Biden dalla corsa alla presidenza. Cose che, a confronto, il regime di Xi Jinping sembra il paradiso. Solo affrontando le cause profonde del malcontento e della divisione sarà possibile superare questo momento difficile e ricostruire un sogno americano che sia davvero alla portata di tutti. Temo comunque che il bello debba ancora venire. Allora saranno pianti e stridore di denti.

 

Commenti

  1. Oramai la politica vuole solo piegare le masse sottomettendole ai suoi scopi Ecco quindi una politica vuota, becera, priva di veri programmi di sviluppo ed aiuto del Paese, commentare in modo stucchevole e polemico anche un evento di una gravità assoluta anche quello accaduto a Trump

    Risposte al commento di DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

    1. camu ha scritto:

      Proprio per questo a volte mi chiedo se la stato attuale delle democrazie occidentali sia davvero meglio dei regimi tipo quello cinese o di Singapore. Viviamo nell’illusione di essere liberi, ma siamo schiavi di un establishment economico che mira soltanto a massimizzare i profitti senza curarsi del benessere delle persone. Un establishment che mette in piedi questi teatrini come armi di distrazione di massa, sventolandoci sotto il naso qualcosa per non farci riflettere sui loro inciuci dietro le quinte.

  2. Trap ha scritto:

    Non so se sono l’unico a credere che Trump trarrà molto vantaggio da questo fattaccio.

    Risposte al commento di Trap

    1. camu ha scritto:

      Ah si, questo è poco ma sicuro. Già girano in rete i meme che confrontano la forza di Trump che affronta con grinta un evento così estremo, con Biden che casca tre volte dalle scale mentre sale sull’aereo. Gli americani vanno matti per l’uomo forte (come la cinematografia a stelle e strisce c’insegna, dai supereroi ai pistoleri del far west) e quest’evento peserà non poco alle urne.

  3. Mondo in Frantumi ha scritto:

    Un altro lato interessante della questione è il fiorire di teorie del complotto un po’ da tutti i lati: Trump vittima di un complotto dei Democratici in difficoltà? Trump che si fa sparare di proposito per promuoversi come martire della lotta per la libertà?

    L’unico punto su cui non mi trovo molto d’accordo con te è sul fatto che la gente prenda esempio dai toni aggressivi dei politici: sul piano individuale accade di sicuro ma a livello generale credo sia semmai il contrario – tanta gente vuole aggredire il sistema e premia alle urne chi ritiene in grado di farlo al suo posto.

    Risposte al commento di Mondo in Frantumi

    1. camu ha scritto:

      Le due cose vanno a braccetto: i politici vedono questa richiesta dalla gente, e li assecondano per accaparrare voti, e la gente vede tutta questa violenza in tv, e pensa di poter far altrettanto sui social e nella vita reale. Oramai siamo così irascibili ed intolleranti verso tutti e tutto 🙁

  4. Risposte al commento di Aldo

    1. camu ha scritto:

      Non ci si capisce più nulla. Immagina se Trump fosse morto. Altro che guerra civile del 6 gennaio, l’intero Paese sarebbe stato messo a ferro e fuoco.

      Risposte al commento di camu

      1. Aldo ha scritto:

        Che poi, ai repubblicani non sarebbe convenuto perché Trump ha la vittoria già quasi in tasca. Ai democratici idem perché avrebbero pensato subito a loro (per eliminare il candidato favorito).

        Quindi o è semplicemente uno squilibrato con relativo problema di sicurezza mostruoso, oppure a qualcuno conveniva gettare gli Stati Uniti nel caos (appunto, come hai detto, paese messo a ferro e fuoco).

        Risposte al commento di Aldo
        1. camu ha scritto:

          Chissà, forse un giorno scopriremo la verità. A qualcuno certamente converrebbe dare la spallata definitiva agli Stati Uniti già zoppicanti e sulla via del tramonto, ma è anche probabile che l’incompetenza dei servizi segreti (sulla quale nessuno si fa domande) sia una possibile spiegazione. Poi guardo i video che spiegano quanto sia sofisticata la logistica per trasportare il presidente, e sorrido pensando che cotanto spiegamento di forze sia in realtà così fragile e fallace.

          Risposte al commento di camu
          1. Trap ha scritto:

            Grazie per il video, molto interessante. A questo tema, ho letto che la logistica per la F1 è veramente molto complicata, per l’incredibile quantità di cose da spostare e da montare.

            Risposte al commento di Trap
            1. camu ha scritto:

              Wow, non ci avevo mai pensato. In effetti è un sistema davvero complesso. Specialmente considerando che molti gran premi sono ravvicinati tra loro, quindi c’è davvero poco margine d’errore. Altro che chiacchierare con il postino al bar!

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