due chiacchiere

Archivio degli articoli in corso d'inglese

Piovono cani e gatti

Come ho già avuto modo di notare in passato, le frasi idiomatiche, i proverbi e i modi di dire sono molto frequenti nel parlare comune del Paese a stelle e strisce. Il problema per uno straniero è che il significato di queste espressioni non è sempre letteralmente comprensibile: si pensi ad esempio al nostro acqua in bocca, che ad un anglofono potrebbe sembrare semplicemente un’incitazione alquanto curiosa ad idratarsi un po’ di più. Oppure alla disgustosa (sempre dal punto di vista di uno straniero) non avere peli sulla lingua, che solo noi possiamo interpretare correttamente in base al contesto in cui è usata. Beh, anche gli americani non scherzano, e ti confesso che in più di un’occasione mi sono trovato spiazzato nel cercare di comprendere quello che il mio interlocutore volesse dirmi. Leggi il resto : Piovono cani e gatti

L’inglese è una lingua strana

Così capita che, varcata la soglia dei diciotto anni di onorato servizio di questo blog, abbia l’onore di pubblicare su queste pagine il primo post ispirato dalla figlia piccola. Sono quelle impercettibili soddisfazioni della vita. In realtà è da quando siamo tornati dall’Italia che le ho raccontato di avere un piccolo diario online dove farnetico del più e del meno, per la gioia di una manciata di lettori che per motivi inspiegabili continuano a seguire le avventure del signor Camu. L’altra sera, mentre con la sua pazienza serafica, la figlia piccola correggeva uno dei miei errori di pronuncia, ha deciso di mostrarmi un video che aveva visto su TikTok credo, in cui il protagonista condivide la sua immaginaria irritazione per come si pronunciano certe parole in inglese. Tutti sappiamo che read può essere pronunciato sia riid che rèd a seconda del contesto. Ma ti sei mai trovato a cercare di decifrare la differenza tra flour (farina) e flower (fiore)? Leggi il resto : L’inglese è una lingua strana

In America i pignoli sono anali

Torno di tanto in tanto a parlare su queste pagine dei modi di dire americani, inspirato da una frase che sento durante una conversazione, o da qualcosa che leggo su qualche forum. L’altro giorno, ad esempio, con un amico si parlava dei nostri rispettivi responsabili in ufficio, e lui ad un certo punto dice my boss is really anal when it comes to forms. No, non stava alludendo a qualche eccentrica fantasia sessuale del suo capufficio, ma capisco come un non-madrelingua possa sentirsi confuso ed a disagio dopo aver sentito questa frase. Ecco allora il buon Camu venire in tuo soccorso per spiegarti che in questo contesto la parola anal, come ci ricorda il Merriam-Webster (una specie della nostra Treccani), si usa to describe someone as extremely or excessively neat, careful, or precise. Quindi occhio a non metterti strane idee in testa, almeno non subito. Leggi il resto : In America i pignoli sono anali

Ancora sui nomi inglesi divertenti

Durante il periodo di Halloween, la figlia undicenne, che gioca a calcetto da quando aveva 4 anni, ha partecipato ad un torneo provinciale a tema. Alla fine della prima partita, ci siamo fatti due passi tra i vari campetti decorati per la ricorrenza. In un angolo a bordo campo c’erano alcune lapidi divertenti con nomi di improbabili deceduti, come Rustin Peece (rest in peace, riposa in pace), Will B. Back (will be back, torno subito), M. T. Box (empty box, scatola vuota) e Ricky D. Bones (rickety bones, ossa traballanti). E così mi è venuta l’idea per la curiosità a stelle e strisce di oggi. Per i più distratti, ne avevo già parlato undici anni fa. Quindi mi sembrava giusto fare un piccolo ripasso, e magari aggiornare la lista. Leggi il resto : Ancora sui nomi inglesi divertenti

La sirenetta e le stelle marine

Un filone di meme sulla rete è quello della ragazza che sta cercando di prendere sonno, ma il cervello le pone una domanda curiosa che finisce per scaturire nella poveretta una valanga di pensieri che non la faranno più addormentare. D’altro canto, a chi non è capitato di essere ben avvolti tra le coltri al calduccio, e di avere tutte le intenzioni di cadere tra le braccia di Morfeo, mentre la mente continua imperterrita a pensare le cose più assurde? Beh, per finire questa settimana con un po’ di allegria, ho deciso di conservare sul blog una delle vignette che mi sono capitate tra le mani sui social, e di usarla per la lezione d’inglese di oggi. Se hai bisogno di qualche chiarimento, non esitare a battere un colpo nei commenti qui sotto 😅. Leggi il resto : La sirenetta e le stelle marine

Si fa presto a criticare gli altri

Per la lezione d’inglese di oggi alleneremo la nostra capacità di comprendere un interlocutore che ci racconta una storia. Per unire l’utile al dilettevole, ho scelto un video motivazionale: un professore che, facendo finta di sbagliare una delle equazioni che scrive alla lavagna, usa quell’espediente per insegnare ai suoi studenti come il mondo intorno a loro faccia presto a puntare il dito contro gli errori che di sicuro faranno nella vita, ma sarà meno solerte nel lodare le cose positive. D’altro canto è una delle caratteristiche tipiche di tantissimi forum in rete, ed ovviamente dei social: dal sarcasmo velato all’odio gridato, la negatività ha oramai preso il sopravvento un po’ dappertutto. Ognuno di noi, nel nostro piccolo, può ancora far qualcosa per cambiare questo sentimento che pervade la rete. Seguendo, appunto, i consigli del professore. Ah, per aiutarti, il video è fornito di sottotitoli sia in inglese che in italiano. Leggi il resto : Si fa presto a criticare gli altri

Le parole desuete americane

Come spiegavo, da quando lavoro per l’Università della California, mi sono iscritto ad un club per migliorare le mie capacità di oratore pubblico, e per espandere la mia conoscenza della lingua inglese. Siamo una decina di persone, ed durante il nostro incontro settimanale su Zoom, abbiamo la possibilità di far pratica con l’improvvisazione, i discorsi preparati e le tecniche per fornire un giudizio costruttivo a coloro che si cimentano sul podio. Ad alcuni membri sono assegnati ruoli specifici: c’è chi misura il tempo a disposizione di ogni intervento (perché essere concisi è una virtù che bisogna sviluppare), c’è che propone la parola del giorno, che gli altri si sforzeranno di inserire in quello che dicono. L’altra volta, è stata proposta una parola che non avevo mai sentito prima: to palaver. Ad occhio e croce, in italiano si potrebbe tradurre come fuffa, o parlare in modo arzigogolato, da Azzeccagarbugli. Leggi il resto : Le parole desuete americane

Una parola inglese davvero versatile

Oramai le scuole sono finite da qualche settimana, i maturandi sono diventati più maturi, e la gente ha attivato la modalità estate, e si gode le meritate ferie e la bella stagione. Ed allora, per rimanere con un argomento leggero, adatto ad essere consumato tra una fetta d’anguria ed un bagno nelle acque cristalline delle spiagge d’Italia, ho pescato fuori il video qui sotto dalla lista di argomenti sulla lingua inglese. In cui Osho Rajneesh, un famoso filosofo indiano, ci racconta della versatilità di una ben precisa parola inglese, che ha un qualcosa di magico. Non ti anticipo nulla per non rovinarti la sorpresa. Dico solo che guarda caso, ne avevo già parlato quasi lo stesso giorno del lontano 2009. Ho pensato che fosse un modo divertente per allenare uno dei quattro componenti di una lingua straniera, l’ascolto. Ovviamente, se hai domande o idee specifiche, non esitare a farti vivo nei commenti. Leggi il resto : Una parola inglese davvero versatile

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