due chiacchiere

Le parolacce americane

Nello scrivere questi articoli sulle curiosità della lingua inglese, finora non avevo voluto toccare l’argomento parolacce. Ma è pur vero che tutti, quando incontriamo uno straniero, prima o poi gli chiediamo come si traducono le “principali” parole sporche o imprecazioni. Se l’argomento può urtare la tua sensibilità, ti consiglio di non proseguire la lettura ๐Ÿ™‚ Gli americani, bisogna dirlo, sono sempre molto puritani: in pubblico e negli articoli di giornali, leggerai sempre the f- word quando ci si riferisce a fuck, vaffanculo. Molto raramente è pronunciata in maniera esplicita, ed è considerata molto volgare. Può essere usata da sola, oppure accompagnata, assumendo diversi significati.

La parolaccia flessibile

  • what the fuck (molto spesso usata nella forma di acronimo WTF?!), che esprime lo stupore eccessivo di chi la pronuncia nei confronti di qualcosa di molto strano; non saprei come tradurre il senso in maniera fedele, perché non mi pare che esista il corrispondente in Italiano
  • fuck it, al diavolo
  • fuck you, vaffanculo
  • fuck that, per intendere che non si ha proprio la benché minima intenzione di avere a che fare con quella cosa
  • fuckin’ idiot; accoppiato con un aggettivo ne rafforza il significato, anche in senso positivo: fuckin’ awesome
  • fucked-up, gravemente danneggiato: I’m sorry, but your computer is completely fucked-up

Gli epiteti per etichettare una persona variano da bitch, letteralmente donna di facili costumi, ma comunemente usato con l’accezione di stronza, a jackass, più innocuo. Il corrispondente maschile di stronza è asshole, letteralmente “buco di culo”, anche questo molto volgare. Se invece qualcuno risponde bullshit ad una tua affermazione, ti sta facendo gentilmente notare che hai detto una cazzata. Mentre fai molta attenzione a non confondere due espressioni simili, ma dal significato completamente diverso: she was laid off è un modo formale per dire che quella persona è stata licenziata. Ma se dici she got laid, stai affermando che la ragazza in questione ha passato piacevoli momenti tra le lenzuola con qualcuno; in italiano è un verbo che può anche indicare “fare le pulizie con la scopa” ๐Ÿ™‚ Dici che ora Google mi cancella dai risultati di ricerca per l’alta densità di parolacce?

Commenti

  1. Andrea Pinti ha scritto:

    Finalmente un po’ di chiarezza ๐Ÿ˜€

  2. Tommy David ha scritto:

    “What the fuck” = “ma che caz…?!”.

  3. LG ha scritto:

    grazie, mi si è aperto il vocabolario mentale sulle volgarità anglofone. Aggiungerei tra i tabù assoluti almeno due insulti al femminile. Che sono davvero sconvolgenti per gli americani e per gli inglesi. li metto in forma di link a wordnik: http://tinyurl.com/m94gth & http://tinyurl.com/mxbz95

    (mi rendo conto di commentare per la prima volta e dare una pessima immagine di me…hehe, tant’è.)

  4. camu ha scritto:

    @Tommy David: si, credo che la traduzione sia all’incirca quella.
    @LG: beh, meglio tardi che mai! Comunque hai ragione, quelle due parole vanno sicuramente segnalate. Per l’esattezza, mio cognato, quando deve dire che una cosa è veramente sottile, dice che è thin like a cunt hair. Lascio libera interpretazione ai lettori ๐Ÿ™‚

  5. Tommy David ha scritto:

    Ah, ma sul cunt hair ce ne sarebbero da dire…
    Quaggiù, ad esempio, si dice che sia il miglior traino navale. ๐Ÿ˜†

  6. camu ha scritto:

    @Tommy David: io avevo sempre sentito dire che sia miglior trattore di un carro di buoi ๐Ÿ™‚

  7. Tommy David ha scritto:

    Toh, vero, ho sentito anch’io pure quella versione. ๐Ÿ˜€

  8. Barbara ha scritto:

    Che post … educativo ๐Ÿ˜›

  9. camu ha scritto:

    @Barbara: però ha funzionato, sono persino (vedi sopra) riuscito a far uscire allo scoperto un anonimo lettore eheh E poi diciamola tutta, è estate, non posso certo stare a spiegare come coniugare il participio passato o il present perfect a quest’ora ๐Ÿ˜‰

  10. Piero_TM_R ha scritto:

    Bella questa, ora impariamo gli insulti! ๐Ÿ˜†
    Sinceramente non me l’aspettavo proprio! ๐Ÿ˜†

  11. camu ha scritto:

    @Piero_TM_R: fidati, possono sempre tornare utili!

    Risposte al commento di camu

    1. andy ha scritto:

      @camu: grazie! ๐Ÿ˜‰

  12. Nemuriko ha scritto:

    Fa sempre comodo sapere come ti stanno insultando! XD

  13. CyberAngel ha scritto:

    Va bene, allora visto che l’argomento è interessante ๐Ÿ˜› esco allo scoperto pure io.

    Mi sembra che tra le ingiurie comuni inglesi manchino, e.g.:

    – son of the bitch, figlio di una buona donna
    – motherfucker, idem come sopra
    – fuck off, fanculo
    – cunt, pussy
    – slut, sgualdrina
    – cocksucker, letteralmente “sciuscia manubri” come si direbbe a Milano ๐Ÿ˜‰ oppure stronzo, bastardo

    Inoltre il mio prof. svizzero-canadese dice “what a fuck”, che dovrebbe essere lo stesso di WTF.

    PS: scusate le parolacce ma sono a fini educativi :D:D:D

  14. vendett ha scritto:

    Ciao, grazie a tutti per le informazioni. Sono una traduttrice a “digiuno” di parolacce e sto traducendo da italiano ad Americano un romanzo che ne è pieno e sono in serie difficoltà, almeno adesso mi sento meno avvilita.

  15. vendett ha scritto:

    @LG:
    @LG: scusami,la parola è quella pra doppio slash e il .com
    scusa l’ignoranza, ma non neconosco nemmeno una e ho un enorme bisogno a fine letterario di parolacce in americano.
    Grazie

  16. lalala ha scritto:

    scusate…che vuol dire “awesomoe as fuck” ? Cioè, awesome dovrebbe voler dire “meraviglioso, incredibile, ecc” ma come viene tradotta la frase in questo caso?xD

    Risposte al commento di lalala

    1. CyberAngel ha scritto:

      @lalala: uhm… sarà tipo “fantastico come ciulare”?

  17. antonino ha scritto:

    cocksucker tutti quanti andate da google traduttore e vedete cocksucker che significa fate ctrl+c evidenziando cocksucker poi lo incollate da goggle traduttore inglese-italiano

  18. Boh ha scritto:

    Vorrei sapere esattamente l’espressione “fuck off you cunt” in italiano, se è possibile..! Che richieste assurde.. Credo di aver capito il significato, solo vorrei sapere come si traduce correttamente, thank you ๐Ÿ˜‰

    Risposte al commento di Boh

    1. camu ha scritto:

      @Boh: direi che potrebbe essere tradotto con “fanculo, troia” ๐Ÿ™‚

  19. francesca25v ha scritto:

    qualcuno mi sa dire come potrei tradurre “checking my shit”

    Risposte al commento di francesca25v

    1. camu ha scritto:

      Dipende dal contesto… In genere penso si riferisca alle “proprie stronzate” ๐Ÿ™‚

  20. alberto ha scritto:

    comunque io che sono americano le so meglio di voi tutti

    Risposte al commento di alberto

    1. CyberAngel ha scritto:

      @alberto: Allora insegnacene qualcuna, professore!

    2. camu ha scritto:

      Albè, sarai pure americano, ma ti colleghi da un computer italiano ed il tuo browser parla italiano, quindi ne sai meno di me che con gli americani ci vivo ogni giorno ๐Ÿ˜‰

      Risposte al commento di camu

      1. Trap ha scritto:

        @camu: può darsi che sia emigrato in Italia ๐Ÿ˜€

  21. alberto ha scritto:

    bitch shit if I get them and you butt-fuck you cool cum inside the ass of your mother you know you son of a bitch you know your mother had licked her pussy shit you should see when I knocked up that slutty shit

  22. alberto ha scritto:

    vediamo se sapete tradure

    Risposte al commento di alberto

    1. camu ha scritto:

      E tu saresti americano? “the ass of your mother”, SERIOUSLY!?! Ma va, va…

  23. alberto ha scritto:

    comunque quella parola significa il culo di tua madre e sul serio comunque sei andato nel google tradutore a vedere questo e inglese non e’ lingua americana

    Risposte al commento di alberto

    1. camu ha scritto:

      @alberto: non mi hai capito. Non mi riferivo al SIGNIFICATO, ma alla forma grammaticale. Hai mai sentito parlare di genitivo sassone? (o possessive form, in inglese) Un vero americano, come tu proclami di essere, avrebbe detto “your mom’s ass”, non come hai scritto tu ๐Ÿ™‚ Mi sa che ti tocca gettare la maschera, caro il mio impostore!

      Risposte al commento di camu

      1. CyberAngel ha scritto:

        @camu: Suggerimento per la prossima puntata di inglese: una spiegazione facile facile su quando usare o meno il genitivo sassone. Ne avevi mai parlato, non ricordo?

        Risposte al commento di CyberAngel
        1. camu ha scritto:

          Magari la lezione ce la può scrivere Alberto ๐Ÿ˜‰

      2. Linguandre ha scritto:

        @camu: Scusa ma il genitivo sassone non è l’unico modo per esprimere il possessivo. C’è pure la forma analitica con «of», e le due forme s’usano a seconda di ciò che vogliamo sottolineare…

        Risposte al commento di Linguandre
        1. CyberAngel ha scritto:

          @Linguandre: quindi quando useresti una o l’altra per sottolineare cosa?

          Risposte al commento di CyberAngel
          1. Linguandre ha scritto:

            @CyberAngel: Se vuoi dare maggiore importanza all’oggetto posseduto allora userai il genitivo, perché l’oggetto posseduto in questo modo si trova alla fine del sintagma, acquistando maggior rilevanza (è il principio dell’«end focus»); se invece vuoi dare maggior risalto al possessore userai il sintagma preposizionale con «of». In pratica: «Andrew’s room» se vuoi dare prominenza a «room» (l’oggetto posseduto); «the room of Andrew» se è più importante il possessore.

            Risposte al commento di Linguandre
            1. CyberAngel ha scritto:

              @Linguandre: Perfetto! Grazie per l’ottima spiegazione.
              Utilizzavo già questo metodo senza saperlo e andando ad intuito. ๐Ÿ˜›

              Per caso hai fatto lingue o insegni?

              Risposte al commento di CyberAngel
              1. Linguandre ha scritto:

                @CyberAngel: Di nulla! Sono laureato in lingue e mi sto specializzando in traduzione.

                Ah, dimenticavo: mi garba assai questo spazio! ๐Ÿ™‚

            2. Fiordicactus ha scritto:

              @Linguandre: Oh no . . . l’unica certezza maturata in anni e anni di studio dell’inglese, con pochissimi risultati, era il genitivo sassone …e adesso, scopro che mi hanno sempre e solo insegnato metà del “possessivo”! ๐Ÿ™‚

              Basta, mi rassegno, l’inglese non fa per me! ๐Ÿ™‚

              Ciao, Fior

              Risposte al commento di Fiordicactus
              1. CyberAngel ha scritto:

                Ecco! E ora visto che abbiamo uno istruito fra noi, non è che può rinfrescarmi la memoria su quando mettere o meno il “the”? Me l’avevano spiegato anni or sono ma ora la mia mente vacilla…

                Risposte al commento di CyberAngel
              2. Linguandre ha scritto:

                @CyberAngel: In che senso? Ci sono moltissimi casi, eccezioni, ecc. purtroppo. Ma in generale direi che s’usa come il determinativo in italiano, quindi per riferirsi a qualcosa di già noto (cioè ch’è già stato mezionato).

                Risposte al commento di Linguandre
              3. CyberAngel ha scritto:

                @Linguandre: Allora diciamo quando non si usa, che invece in italiano ti verrebbe da metterlo. C’erano alcuni casi…

                Risposte al commento di CyberAngel
              4. Linguandre ha scritto:

                @CyberAngel: Per esempio coi possessivi: noi diciamo «il mio amico» e loro «my friend». Oppure con le parti del corpo: «Tom s’è rotto il braccio», ma «Tom broke his leg». Coi nomi indefiniti: «Il tè fa molto Gran Bretagna», ma «Tea is very British».
                Un caso interessante è l’uso dell’articolo con gli edifici: a seconda della «funzione» dell’edificio in questione in quel determinato momento, l’articolo determinativo si deve o non si deve usare. Ad esempio: se tuo figlio sta andando a scuola (a lezione) dirai «He’s going to school», senz’articolo, perché si parla della funzione per cui la scuola è stata creata. Ma se tuo figlio si deve incontrare lì per qualsiasi altro motivo dirai: «He’s going to the school», perché in quel momento la scuola, diciamo, non sta svolgendo la sua funzione primaria.

                Questi sono un po’ di casi che mi sono venuti in mente. Se me ne vengono altri l’inserisco volentieri. E se hai domande specifiche, don’t hold back! ๐Ÿ˜€

                Risposte al commento di Linguandre
              5. CyberAngel ha scritto:

                @Linguandre: Grazie mille! Grazie per avermi rinfrescato la memoria ๐Ÿ˜‰

                Risposte al commento di CyberAngel
              6. Linguandre ha scritto:

                @CyberAngel: Di nulla! ๐Ÿ™‚

              7. Linguandre ha scritto:

                @Fiordicactus: Purtroppo se ci si ferma allo studio diciamo “scolastico” non si va molto lontano; ci sono molte cose che c’insegnano solo a metà: ma questo anche per non creare troppe confusione nello studente.
                Anche se è un caso diverso, mi ricordo quando alle superiori scoprii che le canzoni americane son piene di «he don’t»! Visto che siamo in tema direi: «What the fuck?!».

                Risposte al commento di Linguandre
              8. Fiordicactus ha scritto:

                @Linguandre: Quando sarò libera da impegni di casa, marito, figli e nipotino, partirò per andare a trovare Camu e (chiacchierona come sono) mi immergerò nella lingua parlata! Per ora mi accontento di imparare le parole inglesi(o americane) con Manny Tuttofare! ๐Ÿ˜‰

                Grazie, Fior

                Risposte al commento di Fiordicactus
              9. Linguandre ha scritto:

                @Fiordicactus: Non era un’accusa nei suoi confronti (ci mancherebbe!), ma una semplice constatazione: la scuola non dà (e non può dare) una conoscenza «reale» della lingua.

                Risposte al commento di Linguandre
              10. Fiordicactus ha scritto:

                @Linguandre: Non me la sono presa, ma sono lontana dagli anni di scuola … ho giusto ricominciato l’asilo col PiccoloLord! ๐Ÿ™‚
                Tranquillo, riesco a cavarmela per le parole che mi servono e con le lezioni di Camu! ๐Ÿ˜€

                Ciao, Fior

                Risposte al commento di Fiordicactus
              11. Linguandre ha scritto:

                @Fiordicactus: Benissimo, così mantieni vivo il tuo inglese! ๐Ÿ™‚

  24. CyberAngel ha scritto:

    Dove sono i bei tempi con i commenti taglienti di Isacco ๐Ÿ™

    Risposte al commento di CyberAngel

    1. camu ha scritto:

      @CyberAngel: già, questo alberto trollerello mi ha proprio stufato…

  25. alberto ha scritto:

    hoo che paura facciamo una gara di parolacce se hai il coraggio se on hai il coraggio sei un fifone camu

    Risposte al commento di alberto

    1. camu ha scritto:

      Ti avverto, Alberto: non scrivere altri commenti inutili su questo blog, altrimenti te li cancello e ti metto in lista nera. Grazie.

  26. alberto ha scritto:

    ok calmati

    Risposte al commento di alberto

    1. camu ha scritto:

      Tornatene su Facebook, dove trovi gente lobotomizzata come te ๐Ÿ™‚

    2. Trap ha scritto:

      @alberto: ti ricordo solo che camu è siciliano. Uomo avvisato, uomo mezzo salvato.

  27. Jack ha scritto:

    camu siamo curiosi di sapere chi sono veramente questi che non sanno mettere neanche due parole di inglese in fila ๐Ÿ˜€

    Risposte al commento di Jack

    1. camu ha scritto:

      @Jack: era sempre Alberto. La scuola media che lui frequenta ha chiuso, e quindi è a casa e non sa come spendere il suo preziosissimo tempo.

      Risposte al commento di camu

      1. Jack ha scritto:

        @camu: piuttosto, come va? E’ tanto dall’ultimo post, impegnato in qualche mirabolante attivita’ o semplice impegno dal lavoro? ciao ciao

        Risposte al commento di Jack
        1. camu ha scritto:

          @Jack: il mio plugin per le statistiche mi ha assorbito al 100%. Aggiungi una montagna di lavoro (che non guasta, di questi tempi), piscina 3 volte alla settimana, famiglia e quant’altro ๐Ÿ™

  28. alessandra ha scritto:

    Ciao a tutti…sono per un certo periodo qui a Chicago..e sento spesso dire anche un’imprecazione che non è proprio una parolaccia, ma vuol dire dannazione accidenti….”damn it” !!

    Risposte al commento di alessandra

    1. camu ha scritto:

      @alessandra: si vede che a Chicago ci abitano persone molto arrabbiate ๐Ÿ˜€

  29. Lauricki ha scritto:

    Siete forti, ragazzi (a parte @alberto che dev’essere un bambino da come scrive…)

  30. Linguandre ha scritto:

    Il corrispondente di «what the fuck» esiste eccome: «e che cazzo!».

  31. Stella ha scritto:

    Im in fuxking vegas with my best friends
    Cosa intende?? Grazie

    Risposte al commento di Stella

    1. camu ha scritto:

      Direi che Fuxking è semplicemente un modo per storpiare la parolaccia, in modo da non dirla pur facendola intuire ๐Ÿ˜‰ un po’ come se in italiano dicessi “ho visto quello stronxo del tuo amico”

  32. maria ha scritto:

    Non direi proprio c”he what the fuck” si traduca con “ma che ca**o!”. Lo tradurrei in modo molto più appropriato con “sti ca**i!”

  33. maria ha scritto:

    Mi riferisco all’interpretazione data dal primo che ha scritto… Cmq what the fuck é che cazzo…

  34. lorenzo ha scritto:

    io è più o meno da febbraio che ogni sera partecipo ad un gioco online con degli americani e parliamo sempre..e posso dire quasi per certo che “what the fuck” in italiano sarebbe “ma che cazzo”..poi può anche assumere significati diversi a seconda della frase ma perlopiù molto simili..
    dopo tutto questo tempo però non ho ancora capito il significato dell’acronimo STFU..so che vuol dire tipo “taci”, ma il vero significato letterale qualcuno sa qual’è?

    Risposte al commento di lorenzo

    1. Linguandre ha scritto:

      @lorenzo: Sta per Shut The Fuck Up. È un semplicissimo rafforzativo di “shut up”.

      Risposte al commento di Linguandre

      1. lorenzo ha scritto:

        @Linguandre: ok grazie mille!e il significato è giust’appunto “taci”, right?

      2. lorenzo ha scritto:

        altro termine che usano spesso ma che non ho ancora capito molto bene..”whatever”?

  35. Linguandre ha scritto:

    Sì, più o meno (anche se «taci» è un po’ troppo formale, quindi in questo caso inadeguato al contesto, a meno che non si usi in senso ironico). Dipende dalla frase, ma vale «chetati», «ma smettila!», ecc. Ovviamente è da considerarsi volgare, quindi da evitare il piú possibile.
    La versione non volgare di STFU è «shut the front door».

    «Whatever» da solo è difficile da tradurre, ma in generale direi che equivale a «come ti pare», «non importa», «chi se ne frega», ecc. Per esempio se tu mi dici che quella macchina costa 20.000€, e io ti correggo e dico 25.000€, tu puoi rispondere «Yeah, whatever», come a dire: «Vabbè, la cifra che ti pare, non è cosí rilevante, ecc.». Ha diverse sfumature, quindi si dovrebbe vedere il contesto (sembra una frase fatta, ma è cosí).

    Se hai altri dubbi chiedi pure, ma ti consiglio di consultare anche l’Urban Dictionary che trovi in Rete: tutte queste espressioni informali (piú, e soprattutto, quelle gergali) ci son tutte, con tanto di esempi.

  36. lorenzo ha scritto:

    @Linguandre: l’espressione “whatever” l’ho sentita spesso con un tono tipo scocciato..comunque ok, ho capito ๐Ÿ˜‰ altri dubbi me ne verranno sicuro, in inglese vado più o meno bene ma, nonostante questi mesi passati ad ascoltare questi americani, non ho ancora molta esperienza diciamo..anche perché molte volte parlano a razzo ed essendo abituato ad una velocità “scolastica” ogni tanto faccio fatica..comunque grazie mille delle risposte e del consiglio, a presto ๐Ÿ˜‰

  37. Linguandre ha scritto:

    Di niente, figurati, se posso aiutare lo faccio volentieri.
    Tanto per chiarire ancora meglio il concetto (visto che ci siamo), riporto quanto dice il caro vecchio Oxford Dictionary:
    «informal
    said as a response indicating a reluctance to discuss something, often implying indifference:
    ‘I’ll call you later.’ I shrugged. ‘Whatever.’»

    L’Urban Dictionary invece:
    1) Used in an argument to admit that you are wrong without admitting it so the argument is over.
    “Man, whatever”.

    2) Indifference to what a person is saying: “Who cares!”;”Get a Life!”
    Sam: I am the best in Math because I keep getting straight A’s!
    Greg: Whatever!

    Ce ne sono molti altri, se hai voglia dacci un’occhiata.

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