Mancano ancora due mesi al giorno fatidico in cui gli americani si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Comandante in capo che governerà questa nazione per i prossimi quattro anni, e personalmente sono disgustato da entrambi i candidati che saranno sulla scheda elettorale. Disgustato per come il sistema delle corporazioni private che tirano le fila dei due principali partiti, abbia fatto e continui a fare quello che gli pare, con buona pace della democrazia di cui si vantano tanto di essere paladini. Ma fatemi il piacere! Dopo mesi di elezioni primarie in cui il candidato democratico era Biden, ci siamo ritrovati nottetempo con la Harris, schierata a tavolino dagli oligarchi del partito, senza alcuna consultazione popolare. A dimostrazione del fatto che tutta la sceneggiata delle primarie, alla fin dei conti, è solo una presa in giro per farci credere che la volontà popolare sia sacrosanta. Sacrosanta un accidenti. Leggi il resto di Voterò per Xi Jinping
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I trattori sotto l’arco di Brandeburgo
L’ho già scritto in passato: tra i vari podcast che ascolto la mattina mentre faccio una passeggiata intorno al campetto di calcio qui vicino, ce n’è uno dove di tanto in tanto invitano l’avvocato Maurizio Bianconi, un uomo che apprezzo per la sua schiettezza. Un toscano genuino, uno di quelli che non fanno giri di parole quando devono criticare qualcosa, che non indorano la proverbiale pillola. Di recente parlavano della situazione in Europa, a seguito della rielezione della Von der Leyen (spero di averlo scritto giusto, stavolta), e sono d’accordo con quello che dice Bianconi: le ultime elezioni non hanno segnato una “svolta a destra”, ma semplicemente una svolta verso valori più ragionevoli. Venendo a mancare i tre pilastri su cui questi parrucconi hanno costruito l’Europa degli ultimi 40 anni (difesa americana, gas russo e mercati cinesi), gli equilibri del Vecchio Continente nei prossimi decenni sono destinati a cambiare profondamente, e la gente ha voluto mandare un segnale. Peccato che sia rimasto inascoltato. Ha fatto bene la Meloni a votare contro, perché è rimasta coerente con la sua linea politica, al contrario di tanti altri. Leggi il resto di I trattori sotto l’arco di Brandeburgo
Microplastiche? Ne abbiamo piene le… scatole
Il titolo velatamente volgare del post di oggi è in realtà un riferimento ad un recente studio pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences, che ha testato 23 testicoli umani e 47 testicoli di cani da compagnia, trovando un’elevata presenza di microplastiche in ogni campione analizzato. Eh già, la quantità di minuscoli frammenti (da pochi micron fino a 5 millimetri) nei testicoli umani è pericolosamente in crescita, e questo sta avendo un impatto innegabile sulle capacità riproduttive dell’uomo: lo studio riesce infatti a dimostrare una correlazione tra le due cose, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per avere una certezza oltre ogni ragionevole dubbio. Recentemente sono state scoperte microplastiche anche nel sangue, nella placenta e nel latte materno, indicando una contaminazione diffusa del corpo umano. L’impatto sulla salute è ancora sconosciuto, ma non penso facciano proprio benissimo. Leggi il resto di Microplastiche? Ne abbiamo piene le… scatole
La fine della stazione spaziale internazionale
Dall’ormai lontanissimo 1969, quando l’umanità riuscì a mettere piede sulla Luna (checché ne dicano i complottisti), siamo arrivati in un’epoca dove lo spazio ha perso quel fascino e quella patina di mistero che fu l’ispirazione di tanti film e serie televisive dell’epoca. Specialmente per gli Stati Uniti, che prima si sono dovuti affidare ai sovietici e poi hanno dato in mano ai privati il controllo dei vettori per portare in orbita i loro strumenti, dopo aver tirato la spina sul programma Shuttle che tanto ci ha fatto sognare da bambini. L’ultima notizia in questa direzione è di qualche mese fa, ed annuncia il definitivo smantellamento della stazione spaziale internazionale. D’altro canto, impegnati come siamo a combatterci gli uni con gli altri sulla Terra, nessuno dei Paesi occidentali sembra più prestare attenzione all’esplorazione del cosmo in maniera seria ed organizzata. Leggi il resto di La fine della stazione spaziale internazionale
Un clima di tensione e malcontento
Non potevo non commentare i fatti che hanno animato il fine settimana americano. La notizia del tentativo maldestro di assassinare un ex presidente è divampata come il fuoco in un pagliaio. I complottisti da entrambe le parti già puntano il dito sugli avversari, ma la vera domanda secondo me è come sia potuto accadere che un tizio qualunque, con in mano un bel fucile, sia riuscito a salire indisturbato sul tetto di un piccolo edificio, abbia avuto tutto il tempo di sistemare l’attrezzatura, e persino sparare ben sette colpi (dicono), prima di essere individuato dai cecchini dei reparti speciali? Ho letto che la gente che stava assistendo al comizio dell’Abbronzato lo aveva segnalato alla polizia, e che questi ultimi hanno sottovalutato l’allarme, supponendo che si trattasse di uno dei cecchini addetti alla protezione dell’evento. Leggi il resto di Un clima di tensione e malcontento
La finale dei mondiali ed il trasporto pubblico
La notizia è finalmente stata resa ufficiale alcune settimane fa: la finale dei mondiali di calcio, che si terranno nel continente nordamericano fra un paio d’anni, sarà giocata a due passi da casa nostra, allo stadio Metlife del New Jersey, dove gioca la squadra di football americano Giants. Al momento non si hanno ancora notizie ufficiali sui biglietti, a parte un modulo da compilare sul sito della Fifa per mettersi in lista, ma c’è una mezza intenzione nella camufamiglia di andare a guardare se non la finale (alcuni dicono che i biglietti costeranno dai 500 dollari in su), almeno una delle altre partite. Pensavamo che sarebbe bello andarci in treno, per non doversi impelagare nel traffico infernale intorno allo stadio. Peccato che lo stato del sistema di trasporto pubblico del New Jersey sia da terzo mondo. Specialmente per quanto riguarda il sistema ferroviario, che per quasi quattordici anni ho usato ogni santa mattina per recarmi dall’interland in pieno centro a Manhattan. Una struttura martoriata da ritardi cronici, infrastrutture fatiscenti (molte stazioni minori non hanno neppure un impiegato a presidiarle) e treni che hanno visto il presidente Kennedy ancora in vita. Leggi il resto di La finale dei mondiali ed il trasporto pubblico
Siamo precipitati in un tempo malvagio
“La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, si burla dell’autorità, non ha alcun rispetto degli anziani. I bambini di oggi sono dei tiranni, non si alzano quando un vecchio entra in una stanza, rispondono male ai genitori. In una parola sono cattivi.” Questa frase sembra essere stata attribuita a Socrate, ma potrebbe benissimo appartenere a qualche nostro contemporaneo. Eh già, periodo storico che vai, lamentela che trovi, si potrebbe dire. In questo fine settimana in cui l’America celebra la propria indipendenza, vorrei fare alcune considerazioni sulla mia esperienza diretta con due figlie adolescenti in questi ultimi due anni. Lasciamo per un attimo da parte la maleducazione, in alcune occasioni persino violenta, che non riesco a capire da dove nasca: chi mi conosce, sa quanto io sia anzi uno che esagera con le buone maniere ed il rispetto di certe norme sociali. Parlo dell’apatia. Leggi il resto di Siamo precipitati in un tempo malvagio
Un dibattito davvero deprimente
Da qualche giorno anche i più distratti hanno finalmente capito in che situazione si trovano gli Stati Uniti, dopo aver guardato il primo dibattito presidenziale tra i due candidati meno graditi della storia recente della repubblica. Lontanissimi sembrano i tempi in cui Obama e Romney discutevano più o meno amichevolmente del loro programma di governo, mentre oggi i due pretendenti si insultano a colpi di pornostar e ruberie varie, senza dirci nulla di concreto su cosa ci aspetta nei prossimi quattro anni se verranno eletti alla più alta carica del governo a stelle e strisce. Nel fine settimana ho assistito ad un corri corri tra le fila dei democratici, apparentemente scioccati da una performance così deludente e sottotono da parte del loro Addormentato. Ma dove hanno vissuto fino ad oggi, mi chiedo, su Marte? Se la gente è preoccupata da mesi per lo stato di salute mentale del Presidente, un fondo di verità ci sarà pure, no? Eppure continuano a rifilarci questo siparietto patetico noncuranti dei mugugni popolari. Un po’ come in Europa, dove le elezioni della Vonderlien o come caspita si chiama, sono la prova del distacco che esiste tra noi e l’establishment dietro alle istituzioni che ci governano. Leggi il resto di Un dibattito davvero deprimente