“C’è nessunooooo?” si chiedeva la povera particella di sodio sospesa all’interno di una bottiglia di una famosa marca d’acqua. Quella pubblicità mi è venuta in mente quando alcuni lettori, vedi Emanuele, sono approdati su questi lidi per assicurarsi che la repentina interruzione delle trasmissioni non fosse dovuta a nulla di preoccupante. No, non sono caduto dalla moto (e lì, taaaaac, gesto scaramantico alla Artemio ne Il ragazzo di campagna). Si è trattato piuttosto della cosiddetta tempesta perfetta che ha prosciugato tutto il mio tempo libero. A partire dallo sprint finale per vendere la nostra casa: come spiegavo in quel post, una volta che acquirente e venditore si sono accordati sul prezzo, comincia una danza di periti e tecnici vari che, per conto del compratore, passano al setaccio tutti gli impianti, il tetto, la struttura e… le formiche, per assicurarsi che non vi siano sorprese dopo aver firmato gli atti. Così abbiamo dovuto sistemare un paio di cosette che sono venute fuori dalle relazioni che ci sono state consegnate. Con conseguente spola del sottoscritto per andare a visionare i lavori.
Poi è uscito fuori che quando abbiamo rifinanziato il mutuo qualche anno fa, la banca s’è scordata di registrare l’estinzione presso la provincia. E così risulta al notaio che abbiamo due mutui attivi, e puoi immaginare la corsa a cercare qualche pio impiegato della banca che potesse aiutarci a sbrogliare quella matassa burocratica. Ma per fortuna ora è tutto passato: le porte sono state tinteggiate, le carte sono state firmate, le chiavi sono state consegnate, ed i nuovi proprietari ci hanno persino scritto una bella lettera per ringraziarci di non essere stati, in pratica, dei rompiscatole.
Poi c’è stata una questione sanitaria che ha contribuito a prosciugare il mio tempo libero: da tempo avevo un problema di setto nasale deviato, regalino di un paio di incidenti durante l’adolescenza: uno in cui sbandai con la fida Fiat 500 di mia madre (quella degli anni 70, non la nuova) e feci un paio di capriole in mezzo alla strada, rimanendo grazie al cielo praticamente incolume. L’altro quando non vidi una porta finestra chiusa, e vi andai a sbattere con la faccia, procurandomi anche un bel taglio al naso.
Questa situazione si trascinava da anni, ma ora che ho ripreso a fare attività sportiva (grazie alla palestra nel complesso residenziale dove mi sono trasferito) causava la chiusura quasi totale di una delle due narici quando respiravo velocemente. E così, approfittando del fatto che per quest’anno ho già pagato la franchigia della mia assicurazione sanitaria, e che quindi tutte le spese mediche (necessarie) sono coperte al 100%, sono andato a parlare con un chirurgo estetico per vedere cosa si potesse fare.
Il buon dottor Lam ha ispezionato il mio naso in lungo e largo, ed alla fine ha decretato che… si… può… fareeee! 😅 Senza entrare in particolari che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, ha fatto un taglia e cuci della cartilagine per allargare la narice “collassata”, ridandomi la possibilità di respirare come Dio comanda. Il 9 settembre mattina mi sono presentato in ospedale, dove mi hanno cominciato a preparare per l’intervento (farò un post a parte, don’t worry) e qualche ora dopo mi sono risvegliato con bende sul naso come si vede nei film. Senza anticipare nulla, ti dico solo che non potevo indossare gli occhiali sul naso, quindi stare al computer era un problema.
La ciliegina sulla torta? Il mio lavoro. Grazie a quel simpaticone di Trump, che continua ad attaccare proprio l’Università della California dove lavoro, congelando fondi e complicando una situazione già non rosea. Quindi puoi immaginare il corri corri a destra e manca per aggiornare i siti web d’ateneo, rimuovendo tonnellate di documenti che l’amministrazione del Presidente potrebbe usare contro di noi, e via dicendo. C’erano giorni in cui rimanevo “in ufficio” fino alle 10 di sera per cercare di evadere tutte le richieste che mi arrivavano.
Comunque sono tornato, e sebbene la cadenza potrà subire qualche cambiamento temporaneo, posso solo dire che mi siete mancati 🙂
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Commenti
Trap ha scritto:
Che dire… bentornato! Certo che ci vuole tanta forza di volontà per non finire in burn-out dopo tutto quello che ti è passato!
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camu ha scritto:
Eh, diciamo che un pelino di burnout c’è stato. Ma l’importante è non perdere l’ottimismo e concentrarsi sulla luce in fondo al tunnel 🙂
Emanuele ha scritto:
Ok, non ti sei schiantato con la moto, quindi va tutto bene. Bentornato! 😀
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
camu ha scritto:
Ma tu mi vuoi proprio bene con questa moto, eh? Domenica faccio un po’ di manutenzione per prepararla per l’inverno (dato che non ho un garage dove metterla).
Scricciolo ha scritto:
Ben ritrovato. Ero un po’ in pensiero. La prossima volta avvisa 🙂 come direbbe la mamma 🙂
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camu ha scritto:
Ah ah, hai ragione, scusa per il “procurato allarme” 😅 Cercherò di non farlo più…
Katrina Uragano ha scritto:
Periodo incasinato insomma.
Dai che passa pure questo, ti auguro il prima possibile.
Un abbraccio.
Risposte al commento di Katrina Uragano
camu ha scritto:
Eh sicuramente incasinato. Però si, l’importante è rimanere ottimisti. Certo è che anch’io ce ne metto del mio per tenermi sempre indaffarato 🙂