due chiacchiere

Archivio degli articoli in salotto, pagina 3

Che futuro stiamo lasciando ai nostri figli?

“Gli scienziati vi hanno avvertito per decenni, perché non avete fatto nulla? Perché le persone sono così egoiste? La mia vita è inutile. Perché dovrei andare a scuola e risparmiare se tanto morirò comunque?” Queste sono le domande che i giovani di oggi si pongono, tra una partita a Fortnite ed una sbirciatina agli ultimi trend su TikTok. Già, perché per loro tanto vale passare la giornata a carpire quella gratificazione immediata, piuttosto che pensare ad un futuro che probabilmente non potranno mai realizzare. Come dici? Pensi che io sia un catastrofista troppo pessimista, e che invece le cose prima o poi volgeranno per il meglio? In realtà, queste considerazioni non sono mie, ma dell’autore di un recente articolo apparso su Collapse 2050, da cui ho tratto le domande di apertura. Sempre più adolescenti, ce lo dicono i giornali, considerano il suicidio per uscire da una situazione che precipita, continua l’editoriale. E l’unica cosa che riusciamo a fare è dispiacerci per loro. Ma non basta. Leggi il resto di Che futuro stiamo lasciando ai nostri figli?

Quante volte posso pescare un pesce rosso?

Era il lontano maggio del 2024 quando decisi di lanciare l’idea (non certo originale) di scambiare post con i vicini di casa virtuali. Il concetto era abbastanza semplice: tu pubblichi qualcosa di mio sul tuo blog, ed io pubblico qualcosa su questi schermi. Qualche settimana dopo, Daniele ed io ci abbiamo provato, ed è stato simpatico vedere la reazione dei lettori e leggere i vari commenti. Ora è il turno di Piero: dopo un lungo lavoro diplomatico dietro le quinte, siamo finalmente riusciti a siglare un accordo, e mentre il mio post va in onda sul suo blog, eccoti qui di seguito quello che lui ha deciso di proporre ai miei lettori. Ovviamente a lui va un ringraziamento particolare per aver aderito a quest’iniziativa. Se anche tu vuoi partecipare, lascia un commento con la tua email, così ti contatto. Leggi il resto di Quante volte posso pescare un pesce rosso?

Cuba è in ginocchio, ma pochissimi ne parlano

Qualche mese fa, l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione di condanna del durissimo embargo imposto dal Paese a stelle e strisce nei confronti dell’isola di Cuba. Un embargo che oramai non fa più notizia, del quale i giornali non parlano più da anni, ma che ha finito per mettere in ginocchio l’isola caraibica. Indovina un po’ chi sono stati gli unici due voti contrari tra i 189 membri? Quelli di Stati Uniti ed Israele. Non c’è dubbio che l’obiettivo di soffocare l’economia cubana limitando i viaggi e vietando alle imprese americane di commerciare con Cuba è davvero anacronistico. Visto il peso specifico dei due paesi non è difficile capire quanto possa essere micidiale per l’Avana l’imposizione a tutto il mondo di un embargo da parte di Washington e nello specifico da parte dell’amministrazione Biden. Amministrazione che ipocritamente poi si vanta di accogliere ed aiutare quei poveri disperati che salgono su un barcone per scappare da quella miseria. E poi ci stupiamo perché la gente non ha votato per la Harris. Leggi il resto di Cuba è in ginocchio, ma pochissimi ne parlano

Il rapporto del Censis per il 2024

La sindrome italiana è la continuità nella medietà, in cui restiamo intrappolati: non registriamo picchi nei cicli positivi, non sprofondiamo nelle fasi critiche e recessive. Questo è quanto si legge tra le pagine dell’annuale rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese. Dal lontano 2007 è tradizione di questo blog fare una piccola analisi di quei dati, per capire in che direzione si muove la società italiana. Essendo reduce da un viaggio inatteso in Sicilia, quest’anno ho potuto toccare con mano alcune delle osservazioni evidenziate tra quelle pagine, forse amplificate da quel divario tra nord e sud che, nonostante tutti gli sforzi e tutti gli investimenti, rimane un problema che ad esempio costringe la gente all’emigrazione sanitaria pur di farsi curare in maniera decente, e che si traduce in un confronto impietoso dello stato delle infrastrutture nell’isola rispetto al resto del Belpaese. Leggi il resto di Il rapporto del Censis per il 2024

La crisi del sistema sanitario americano

Se diciotto anni fa avessi avuto anche il minimo sospetto che l’America si sarebbe ridotta in questa condizione pietosa, forse oggi avrei una bella villetta da qualche parte nelle rigogliose e bucoliche valli toscane insieme a Sunshine. Quando siamo partiti, erano i tempi della campagna elettorale di Obama, del suo “Yes, we can!”, delle riforme alla sanità pubblica che portano il suo nome, e via dicendo. Certo, come mi ricordava anche Davide quando ci siamo visti in Sicilia un paio di settimane fa, è proprio con la presidenza Obama che nasce il movimento woke che oggi si sente il diritto morale di controllare l’agenda di quello che deve piacerci, di come dobbiamo parlare e di quale colore devono essere i protagonisti di film e serie televisive. Ed è stato Obama a soffiare sul vento della primavera araba, che dalla speranza di riscatto dei popoli, si è trasformata invece in un incendio che ha finito per destabilizzare ulteriormente quelle terre martoriate. Però almeno la questione delle assicurazioni sanitarie stava tendando di risolverla. Leggi il resto di La crisi del sistema sanitario americano

Presidenzialismo o premierato?

Sebbene i giornali ne parlino poco, forse a voler celare l’imbarazzo per quello che sta succedendo ad una sinistra completamente allo sbando, sono convinto che la situazione francese riassuma perfettamente il motivo per cui la gente stia votando sempre più a destra in giro per il mondo. Diceva l’avvocato Bianconi qualche mese fa: “Non è una svolta a destra [..]. E’ una svolta nel rispetto di quelle forze che hanno sempre difeso l’identità, il Paese, la famiglia, il piccolo artigiano, la media industria, gli agricoltori. E che, impropriamente, viene chiamata destra o destra reazionaria. E’ la gente comune.” Da tutto questo caos francese (dai gilet gialli in poi, oserei dire) emerge perdente la figura più importante del sistema istituzionale d’oltralpe, il Presidente. Nell’assetto costituzionale di quel Paese, il Presidente ha poteri esecutivi molto forti che, se usati male, possono rivelarsi dannosi per la stabilità nazionale. Visto che uno dei punti del programma del governo Meloni è stato il presidenzialismo “alla francese”, ho voluto fare alcune ricerche per capire un po’ come questo cambiamento potrebbe essere applicato nel Belpaese. Leggi il resto di Presidenzialismo o premierato?

Suggerimenti per organizzare un viaggio in Cina

Qualcuno mi ha fatto notare in privato un apparente controsenso nel mio modo di pensare: da un lato sono un sostenitore dell’attuale Presidente del Consiglio, e dall’altro pare che io sia un disco rotto su come la Cina (comunista?) sia riuscita a posizionarsi come nuovo leader mondiale, scalzando gli Stati Uniti su molti fronti, a partire dal controbilanciamento del colonialismo imperialista francese ed inglese che per molti storici è la causa dell’instabilità internazionale che viviamo quotidianamente. Questo qualcuno mi suggeriva che forse non è tutto oro quello che luccica tra i dragoni rossi, e che sarebbe bene andare a toccare con mano la realtà di tante comunità cinesi, prima di esprimersi in tal senso. A dire il vero, dopo 18 anni dal nostro viaggio di nozze in Giappone, non mi dispiacerebbe visitare questa terra così ricca di culture, tradizioni e… contraddizioni. Così, per curiosità ho iniziato a raccogliere qualche informazione in merito per cominciare a comprendere cosa serve preparare per affrontare un viaggio del genere. Leggi il resto di Suggerimenti per organizzare un viaggio in Cina

La guerra dell’oppio, dal 1600 ad oggi

Oggi ho deciso di vestire i panni del piccolo aiutante di Alberto Angela (stavo per scrivere Piero, ma mentalmente devo abituarmi all’idea che oramai è il figlio ad aver preso le redini dell’attività di famiglia), e di tornare indietro nel tempo ad esplorare le guerre commerciali che qualche centinaio di anni fa oriente ed occidente mettevano in pratica per cercare di asserire la propria supremazia nel contesto internazionale. In queste settimane su questi temi si versano fiumi d’inchiostro e si ipotizzano le congetture più stravaganti, e così mi è venuta la curiosità di andare a leggere se lo scontro commerciale tra i due poli del mondo fosse cosa recente, oppure è uno dei tanti corsi e ricorsi della storia. Leggi il resto di La guerra dell’oppio, dal 1600 ad oggi

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