due chiacchiere

Project 2025: l’America distopica prende forma

Tra le tante cose che l’agenda setting di stampo americano sembra volerci tenere nascoste, ce n’è una che, a mio parere, è particolarmente inquietante. Si chiama Project 2025, ed è un vademecum di migliaia di pagine da mettere in atto in caso di una vittoria di Trump. Non un semplice elenco di ideali dichiarati, ma un dettagliato manuale strategico che indica esattamente come distruggere il governo federale così come lo conosciamo, per ricostruirlo da zero. Un classico esempio di indignazione telecomandata: per molto meno i media internazionali hanno bollato Giorgia Meloni come la fascista nostalgica che avrebbe riportato l’Italia ai tempi del Duce, quando invece si lasciava agire Netanyahu indisturbato mentre smantellava il sistema giudiziario israeliano, e mentre ci si volta dall’altra parte quando i repubblicani a stelle e strisce pubblicano questi documenti.

La base del Progetto 2025 è costruita su un piano d’azione che parte dal licenziamento di decine di migliaia di dipendenti federali per sostituirli con persone fedeli al credo repubblicano. Una specie di spoils system estremo che mira a purgare le agenzie federali e rimodellare il potere esecutivo in un sistema che consenta ai repubblicani di mettere in pratica la loro agenda rivoluzionaria. La Heritage Foundation, la mente dietro quest’iniziativa, da decenni collabora con varie organizzazioni di destra, centinaia di “accademici” ed ex funzionari statali per redigere linee guida tese alla riforma strutturale della democrazia americana in chiave conservatrice. Sono persone che sanno come funziona la macchina governativa, ed hanno già avuto modo di attuare alcuni dei loro principi con gli ultimi presidenti repubblicani. Ciò che ha un po’ rallentato l’implementazione con Trump è stato il suo temperamento mercuriale ed imprevedibile, ma pare ora abbiano imparato dai loro errori.

Tutti vorremmo uno stato più snello, meno burocratico, pronto ad offrirci i servizi necessari senza tartassarci e farci disperare. Tutti vorremmo meno sprechi di risorse ed uno stato più efficiente in cui non ci sia il solito magna magna generale. Ma vorremmo anche un’amministrazione della cosa pubblica che sia il più imparziale possibile, che non discrimini in base al colore della pelle, delle preferenze sessuali o della religione. Gli americani si lamentano sempre di quanto terribile debba essere la vita in Cina sotto la dittatura di Xi Jinping (spoiler: molto meno di quello che ci vogliono far credere), però quando il partito che ha attualmente la maggioranza assoluta alla Camera propone un piano simile, nessuno si preoccupa? Intanto, zitti zitti, coloro che tirano le fila di questo Progetto 2025 sono già all’opera per reclutare e formare, in una specie di LinkedIn tutto repubblicano, persone che si dichiarano in linea con la filosofia di fondo del piano. Lo ha confermato lo stesso Paul Dans, direttore del progetto.

Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation, ha confermato in un’intervista l’impegno per mettere in atto il loro piano tramite la costruzione di una rete di fedelissimi:

Ciò che non siamo mai riusciti a fare nel movimento conservatore moderno, anche sotto Reagan, è stato avere una rete di professionisti di centro-destra pronti ad agire. Ottenere da 10.000 a 20.000 nomi in questo database che non solo stanno inviando i loro curriculum ma vengono anche vagliati in qualche misura e che, a seconda della classificazione della posizione per cui pensiamo siano adatti, stanno attraversando questi moduli di formazione – quella è la parte che non è mai stata fatta prima.

Insomma, il bello a quanto pare deve ancora venire.

Commenti

  1. Trap
    ha scritto:

    Letta così, non è che c’è dietro lo zampino di una associazione stile Scientology?

    Risposte al commento di Trap

    1. ha scritto:

      Si, questa Heritage Foundation, da alcune cose che ho letto sul loro sito, mi pare quasi una setta!

  2. ha scritto:

    A cosa servono le teorie del complotto, quando il complotto è lì non te lo nascondono nemmeno,?
    D’altra parte, parliamo di un Paese da secoli patria per estremisti religiosi e non…

    Risposte al commento di Mondo in Frantumi

    1. ha scritto:

      Come darti torto. La parte più incredibile è che ci sono buone probabilità che questi vadano al potere fra qualche mese. Allora si che ne vedremo delle belle… Non che “il male minore” dei democratici mi faccia molto più contento, sia ben chiaro…

  3. Aldo
    ha scritto:

    Leggendo mi è venuto in mente la saga di “La notte del giudizio”, con i padri fondatori, ecc.

    In quel film come presidente c’era un certo Donald Talbot, molto prima che Donald Trump diventasse presidente.

    Risposte al commento di Aldo

    1. ha scritto:

      Ho appena guardato il trailer. Speriamo non se ne ricordino i repubblicani a Novembre 😭

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