Accidenti, non riesco a capacitarmi del fatto che siano già passati più di due anni da quando ho scritto il primo post della miniserie sulle catene della grande distribuzione americana, in cui ti parlavo del supermercato che abbiamo a due passi da casa. Oggi vorrei riprendere quel filone raccontandoti del Dollar Store, che in Italia, almeno quando abitavo lì, era popolare come Tutto Mille: un negozio dove acquistare dai piatti di carta a varie cianfrusaglie per le feste di compleanno, dai mestoli per la cucina alla palla per giocare a calcetto (ai miei tempi compravamo il Super Tele rosso). Anche in questo caso, le grandi imprese hanno messo lo zampino in queste catene di negozi, ed al momento ne esistono principalmente cinque: Dollar General, Five Below, Dollar Tree, Family Dollar, Party City. Da anni questi negozi sono sotto osservazione per il modo non proprio trasparente in cui trattano i propri impiegati e gestiscono l’inventario. Ma polemiche a parte, rappresentano una soluzione conveniente per acquistare piccole cianfrusaglie quotidiane.
I negozi a un dollaro sono diventati una parte intrinseca del tessuto commerciale americano a partire dalla fine degli anni 60. Uno dei motivi principali del loro successo è ovviamente la capacità che hanno di offrire una varietà sorprendente di prodotti. Alcuni vendono persino generi alimentari confezionati a lunga scadenza, sebbene non credo mi fiderei mai a comprare una scatoletta di tonno al Dollar Store. Ovviamente hanno un sacco di prodotti per la cura della casa ed abbigliamento, visto che gli americani sono fissati con l’arredamento ed i vestiti. Specialmente di questi tempi poi, con l’inflazione galoppante, molti consumatori sono disposti a chiudere un occhio sulla bassa qualità di un prodotto, pur di risparmiare qualche spicciolo. Quindi la prossima volta che ti trovi a New York e ti serve un ninnolo, sai dove andare a comprarlo 😁