Il 25 settembre, ormai lo sappiamo, si voterà per rinnovare il Parlamento italiano. La legge elettorale che useremo si chiama Rosatellum, un sistema misto in vigore dal 2017, quando sostituì definitivamente il Porcellum, anche noto come Legge Calderoli. A parte il nome quanto mai discutibile e curioso, a me quell’impostazione piaceva principalmente per l’idea del premio di maggioranza, che assicurava un quorum stabile e solido alla coalizione vincente, cosa che il Rosatellum non fa, come s’è visto nel 2018. Il premio di maggioranz per me ci vorrebbe qui in America, dove quel rimbambito di Biden ad esempio ha esattamente 50 senatori su 100 totali, con i disagi per le azioni di governo che puoi facilmente immaginare. Digressioni a parte, mentre voi aspettate impazienti di recarvi alle urne, noi italiani all’estero abbiamo già ricevuto le due schede elettorali e le abbiamo rispedite al consolato per il conteggio finale della prossima settimana. Nei mesi scorsi, ho cercato di farmi una cultura sulle varie coalizioni, le loro idee, la coerenza del loro comportamento prima, durante e dopo Draghi (santo subito!), e via dicendo. E per la prima volta da moltissimi anni, ho esercitato un voto convinto, non con il “naso tappato” come ho fatto per Biden ad esempio.
Certo, la solita stampa inacidita italiana ed internazionale rende la vita di chi vuole farsi un’idea obiettiva alquanto difficile. Le opinioni che si leggono sulle varie testate blasonate continuano a dipingere un quadro distorto in cui si presta attenzione a certi elementi, ma se ne trascurano in maniera evidente altri che sono altrettanto importanti. Per me è stato un percorso ad ostacoli, nel tentativo di evitare le opinioni e di basarmi principalmente sui fatti. Per fortuna c’è qualche blogger più moderato che ragiona meglio di tanti giornalisti di partito. Tirate le somme di tutto quello che ho letto ed ascoltato, la Meloni è emersa come la persona più coerente e convincente tra i vari giocatori in campo, e l’ho votata con piacere.
Perché dopo essermi fatto abbindolare dal Movimento 5 Stelle, e dopo aver visto come la sinistra italiana stia arrancando da decenni alla ricerca di un’unità ormai perduta, sentivo il bisogno di votare per il cambiamento. A me, ad esempio, avere la prima presidente del consiglio donna in Italia non farebbe mica schifo. Guardiamo ai Paesi scandinavi, alla Nuova Zelanda, all’Islanda e persino alla Tunisia (eh già), tutte nazioni guidate da donne: in questi ultimi anni, anche durante la pandemia, hanno saputo distinguersi per un approccio più pacato ed efficace all’implementazione delle politiche economiche e sociali.
Mi ha convinto anche il programma della coalizione di centrodestra, chiaro e ben preciso. Certo, avrei preferito vedere un volto nuovo al posto di Berlusconi che oramai ha un piede nella fossa, ma sono convinto che i tre alleati riusciranno a trovare il giusto equilibrio per portare avanti un governo che ha tutte le carte per durare nel tempo. D’altro canto, ricordiamo che solo Berlusconi è riuscito a rimanere Presidente del Consiglio per praticamente l’intera durata del suo mandato, sebbene fosse bersagliato da ogni direzione (stampa, magistratura, altri governanti europei). Tutti gli altri sono solo “chiacchiere e distintivo”, come diceva qualcuno in un bel film degli anni Novanta. Mi piace l’idea del presidenzialismo (alla francese più che all’americana, ma queste sono quisquiglie), perché si è visto che negli ultimi 20 anni il capo dello stato non vuole farlo nessuno, ed hanno dovuto tirare per i capelli i due ultimi presidenti in carica e legarli quasi a forza alla loro poltrona. Mi piace l’idea di far assumere all’Italia un ruolo chiave in un’Europa allo sbando (come stava facendo Draghi), dopo il regno incontrastato di Angela Merkel.
Mi piace l’idea di contenere l’immigrazione clandestina, ma non perché ho un cuore di ghiaccio e non m’importa del destino di questi disperati che scappano da ogni tipo di disgrazia che noi abbiamo probabilmente causato nei loro Paesi (Afghanistan?). Accogliere i profughi vuol dire, tra le altre cose, impoverire e decimare la forza lavoro di quelle nazioni, perché a scappare sono sempre i giovani, che spesso non tornano più e quindi rubano braccia all’economia locale. Ospitare queste persone è senza dubbio un gesto umanitario, ma è anche un gesto miope perché condanna i loro Paesi d’origine ad un perenne stato di instabilità, corruzione e quant’altro abbia causato la fuga di queste persone sin dal primo momento. Il mio spirito idealista ed ottimista crede che siamo ancora in tempo ad imparare da 20 anni di errori in Afghanistan, e rendere il mondo intero, non solo l’Italia e l’occidente, un posto più accogliente per tutti. E poi in Italia già manca il lavoro, quindi questi immigrati come fanno a campare? Ovviamente finiscono per essere arruolati nelle organizzazioni criminali, o fanno una vita miserabile in clandestinità, sfruttati dall’agricoltore di turno. Davvero è questa l’accoglienza che vogliamo per queste persone?
Per completezza ho provato a leggere il programma ufficiale del centrosinistra, ma mi è sembrato così astratto e confusionario. Ed a leggere le notizie, mi sembra di capire che qualsiasi coalizione di sinistra esca da questo esercizio elettorale, non abbia la stabilità ed i numeri per governare in maniera serena per i cinque anni della legislatura. Quindi perché rischiare? Intanto, a prescindere dalla specifica preferenza elettorale, vorrei condividere questo video che mi ha mandato Trap, per capire come dovevo votare 😉 Non te lo perdere!
Commenti
Faccio che segno questo post come “già letto”. 😐
Ciao,
Emanuele
Risposte al commento di Emanuele
Come dicevo a Nicola, che quasi mi ha cancellato dalla sua rubrica, mi sa che con questo post mi sono giocato quei pochi lettori che mi erano rimasti 🙄
E dopo esserti fatto abbindolare dal Movimento 5 Stelle ti sei fatto abbindolare da Fratelli d’Italia. 😀
P.S. Non è che se avessi votato altri sarebbe stato meglio. Però è quella “convinzione” che mi lascia perplesso, quell’illudersi che cambiando politico/partito cambierebbe qualcosa.
Quanto alle donne al governo, poi, lasciamo perdere: Ardern e Marin sono terrificanti.
Risposte al commento di Davide
Ci voleva il post della Meloni per stuzzicarti, vedo 😀 La convinzione deriva da quell’incurabile ottimismo che mi porterò per sempre dietro. Molti nell’occidente di oggi sono rassegnati al fatto che non cambierà mai nulla, a prescindere da chi sia al governo, anche guardando come la politica, non solo in Italia, ha gestito il Covid prima, la crisi poi ed infine la guerra di Putin. Io voglio provare a tenere vivo un barlume di speranza. Sulle donne al governo negli altri stati non mi esprimo, altrimenti qui bisogna fare un post a parte!
Chissà se hai visto anche questo video prima di votare 😝
Risposte al commento di Aldo
No, quello non l’avevo visto. In pratica non si salva nessuno. Però mi viene il dubbio che sia un po’ una scusa della popolazione per lavarsi la propria coscienza dell’illegalità diffusa e della disorganizzazione che c’è un po’ ovunque… In altre parole, i politici hanno certo le loro colpe, con le promesse vuote che continuano a fare, ma sono convinto che esistono anche tanti furbetti tra la gente comune, che contribuiscono ai tanti problemi del Paese.