Gli americani usano un acronimo per definirli, ICYMI, che vuol dire in case you missed it. Si tratta di raccolte di articoli già pubblicati che, per un motivo o per un altro, meritano di essere riproposti e messi in evidenza. Da queste parti, in Blogolandia, siamo sempre stati più diretti e li chiamavamo semplicemente post autoreferenziali: una carrellata di interventi recuperati dall’archivio, magari perché particolarmente riusciti, significativi o semplicemente troppo belli per restare sepolti nel passato. Con l’arrivo di nuovi lettori su queste pagine, mi piacerebbe adottare questa abitudine. Non tanto per celebrare il passato in modo nostalgico, ma per offrire a chi si è unito da poco la possibilità di esplorare contenuti che potrebbero stuzzicare la curiosità o accendere una riflessione. Questi post, che magari non avevi mai notato, rappresentano una finestra su ciò che mi appassiona, su come vedo il mondo e su cosa considero degno di condivisione. Leggi il resto di Il post autoreferenziale di gennaio 2025
Articoli recenti
I buoni propositi per il 2025
Vorrei prima di tutto augurare un felice anno nuovo a tutti i miei piccoli lettori che passeranno da queste parti dopo aver digerito il luculliano cenone di capodanno, ed essere sopravvissuti a tavola con parenti ed amici cercando di evitare come la peste l’argomento politica 😅 Su questi schermi è tempo di tradizioni che si ripetono: dopo il commento sul rapporto del Censis per il 2024, è il turno del post sui buoni propositi per quest’anno che è appena iniziato (qui quello del 2011). E se è vero il detto che “chi fa una cosa il primo dell’anno, la farà tutto l’anno”, allora direi che parto con il piede giusto scrivendo questo post.
A dire il vero uno dei miei buoni propositi è di passare meno tempo di fronte allo schermo, anche per seguire il consiglio del mio medico curante che, specialmente dopo la parentesi siciliana, non ha visto di buon occhio il colesterolo ed il peso che aumentano, ed ha suggerito caldamente un po’ di sano esercizio fisico. Da tempo faccio delle belle passeggiate intorno al campo di football americano la mattina dopo aver accompagnato le figlie a scuola, ma a quanto pare è arrivato il momento di andare in palestra, per bruciare qualche caloria in più. Ho già trovato sotto l’albero di Natale tutto l’occorrente: tuta nuova, scarpe nuove, ed un borsone per la palestra, e prima di partire per l’Italia mi ero informato al centro sportivo qui vicino casa (il YMCA della famosa canzone dei Village People) sui costi e disponibilità di corsi vari. Leggi il resto di I buoni propositi per il 2025
Il rapporto del Censis per il 2024
La sindrome italiana è la continuità nella medietà, in cui restiamo intrappolati: non registriamo picchi nei cicli positivi, non sprofondiamo nelle fasi critiche e recessive. Questo è quanto si legge tra le pagine dell’annuale rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese. Dal lontano 2007 è tradizione di questo blog fare una piccola analisi di quei dati, per capire in che direzione si muove la società italiana. Essendo reduce da un viaggio inatteso in Sicilia, quest’anno ho potuto toccare con mano alcune delle osservazioni evidenziate tra quelle pagine, forse amplificate da quel divario tra nord e sud che, nonostante tutti gli sforzi e tutti gli investimenti, rimane un problema che ad esempio costringe la gente all’emigrazione sanitaria pur di farsi curare in maniera decente, e che si traduce in un confronto impietoso dello stato delle infrastrutture nell’isola rispetto al resto del Belpaese. Leggi il resto di Il rapporto del Censis per il 2024
Tre anni di nuove chiacchiere
Correva il 26 dicembre 2021 quando, dopo qualche settimana passata a dare una ripulitina generale alla mia casetta virtuale abbandonata da anni, emettevo un segnale nel grande vuoto della blogosfera. Sono passati ben tre anni da quel giorno, e più volte ho scritto di come quella sia stata una delle migliori scelte della mia vita. Riprendere a scrivere mi ha dato lo stimolo per mettere nuova energia in altri progetti che avevo abbandonato dopo periodi di apatia e sconforto. Certo, sono stato anche fortunato ad aver trovato un’opportunità di lavoro che mi consente di essere al cento percento in smart working, come lo chiamate in Italia, e questo mi ha messo a disposizione più tempo da poter dedicare a questo piccolo hobby. Sin dall’inizio, mi sono imposto una cadenza di pubblicazione regolare, un modo per mantenere quello stimolo anche quando la stanchezza vorrebbe avere la meglio. Finora questa strategia sembra funzionare, ed anzi i tre post alla settimana sono diventati un piacevole appuntamento dove mi siedo a scambiare due chiacchiere con un gruppo di amici.
Buon Natale con… Mariah Carey e Rudolph
Nell’augurare buon Natale a quei pochi che passeranno da queste parti in questo giorno di festa, vorrei riprendere lo stesso tema dell’anno scorso, quando ti parlavo di una tradizione tipica americana del periodo natalizio: lo scambio dei doni dell’elefante bianco. Ne parlavo ai miei parenti in Sicilia nelle scorse settimane, insieme alla storia del piccolo elfo monello che diverte grandi e piccini su questa costa dell’Atlantico. Un’altra tradizione di cui non si può fare a meno in questo periodo dell’anno è l’ascolto ad nauseam di una ben precisa canzone, che viene propinata ovunque, dalle radio ai centri commerciali, dal supermercato alle case di amici e parenti: All I want for Christmas is You. Leggi il resto di Buon Natale con… Mariah Carey e Rudolph
Dolci freschi, mercatino ed autovelox
Il post di oggi è una raccolta di appunti sparsi ispirati dal mio recente viaggio in Sicilia, un modo per ridare al blog quella funzione di diario personale, dove conservare ricordi e momenti speciali. Volevo raccontarti di un piccolo esperimento per portare in America un vassoio di mini cassate siciliane, cannoli ed altri dolci alla ricotta tipici della mia zona. Finora avevo sempre portato le classiche paste di mandorla, qualche formella di marmellata di mele cotogne, e dolcetti secchi vari. Ma stavolta ho ricevuto un’esplicita richiesta dalla figlia piccola, follemente innamorata di quelle deliziose cassate ricoperte di pasta di zucchero verde, di portargliene un po’. Una sfida alla quale non potevo sottrarmi, e che aveva nel tempo il suo principale nemico: dalla partenza alle 10.30 del mattino all’arrivo a casa qui negli States a mezzanotte (ora locale) sarebbero passate circa 20 ore. Come conservare la ricotta per così tanto tempo senza frigo? Leggi il resto di Dolci freschi, mercatino ed autovelox
Non sappiamo da dove vengono
Persino in Italia hanno diffuso la notizia degli avvistamenti di droni misteriosi sui cieli del New Jersey. L’altra sera, mentre uscivo di casa per mettere fuori la spazzatura, ne ho visto uno anch’io, grande probabilmente mezzo metro per mezzo metro, che volava a circa 30 metri dal suolo, quindi abbastanza basso da non confonderlo con un aereo di linea. Droni di cui nessuno riesce a capire la provenienza, e sui quali si sono ricamate le teorie più fantasiose. I servizi segreti americani dicono di non saperne nulla. Ma possibile mai, mi chiedo, che le forze dell’ordine riescano ad individuare un assassino tra otto milioni di abitanti della Grande Mela, quando uccide un potente amministratore delegato, ma non riescono a spiegarsi da settimane cosa siano questi aggeggi che volano per i cieli del New Jersey? Leggi il resto di Non sappiamo da dove vengono
La crisi del sistema sanitario americano
Se diciotto anni fa avessi avuto anche il minimo sospetto che l’America si sarebbe ridotta in questa condizione pietosa, forse oggi avrei una bella villetta da qualche parte nelle rigogliose e bucoliche valli toscane insieme a Sunshine. Quando siamo partiti, erano i tempi della campagna elettorale di Obama, del suo “Yes, we can!”, delle riforme alla sanità pubblica che portano il suo nome, e via dicendo. Certo, come mi ricordava anche Davide quando ci siamo visti in Sicilia un paio di settimane fa, è proprio con la presidenza Obama che nasce il movimento woke che oggi si sente il diritto morale di controllare l’agenda di quello che deve piacerci, di come dobbiamo parlare e di quale colore devono essere i protagonisti di film e serie televisive. Ed è stato Obama a soffiare sul vento della primavera araba, che dalla speranza di riscatto dei popoli, si è trasformata invece in un incendio che ha finito per destabilizzare ulteriormente quelle terre martoriate. Però almeno la questione delle assicurazioni sanitarie stava tendando di risolverla. Leggi il resto di La crisi del sistema sanitario americano