Lo scorso Aprile avevo chiesto ai miei piccoli lettori di darmi qualche suggerimento su cosa guardare in televisione durante le mie maratone per stirare le camicie ed i pantaloni che uso durante la settimana. Tra i vari consigli, mi ha incuriosito quello di Trap, che proponeva un film con Raul Bova, Torno indietro e cambio vita. Così ho sistemato l’asse da stiro in camera da letto ed ho premuto il tasto play del telecomando. Mi raccomando, se non vuoi rovinarti la sorpresa, non proseguire la lettura. La trama è presto spiegata: Marco (Raul Bova) sembra avere la vita perfetta: un buon lavoro, una bella casa, ed una mogliettina, Giulia, molto carina. Di ritorno da una cena con amici, il mondo gli casca addosso quando Giulia gli confessa di avere un altro, e di volerlo lasciare perché la fiamma iniziale s’è spenta in quei 25 anni che sono stati insieme. Marco va a sfogarsi con il suo amico di sempre, Claudio (Ricky Memphis), e mentre tornano a casa in scooter, sono coinvolti in un incidente stradale. Quando si risvegliano, si ritrovano magicamente catapultati di 25 anni nel passato. Leggi il resto : Torno indietro e cambio vita
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Le parole desuete americane
Come spiegavo, da quando lavoro per l’Università della California, mi sono iscritto ad un club per migliorare le mie capacità di oratore pubblico, e per espandere la mia conoscenza della lingua inglese. Siamo una decina di persone, ed durante il nostro incontro settimanale su Zoom, abbiamo la possibilità di far pratica con l’improvvisazione, i discorsi preparati e le tecniche per fornire un giudizio costruttivo a coloro che si cimentano sul podio. Ad alcuni membri sono assegnati ruoli specifici: c’è chi misura il tempo a disposizione di ogni intervento (perché essere concisi è una virtù che bisogna sviluppare), c’è che propone la parola del giorno, che gli altri si sforzeranno di inserire in quello che dicono. L’altra volta, è stata proposta una parola che non avevo mai sentito prima: to palaver. Ad occhio e croce, in italiano si potrebbe tradurre come fuffa, o parlare in modo arzigogolato, da Azzeccagarbugli. Leggi il resto : Le parole desuete americane
Le patatine di pasta
Su Facebook sono iscritto ad un paio di pagine (o si chiamano canali?) di ricette di cucina italiane. L’altro giorno, la simpatica conduttrice presentava una sfiziosa ricetta che per alcuni residenti del Belpaese potrebbe rappresentare un vero e proprio oltraggio alla tradizione culinaria tricolore: pasta stracotta, fatta poi diventare croccante con una friggitrice ad aria, da sgranocchiare a mo’ di patatine. E così, incuriosito da questo esperimento culinario, ho provato a farla. Che io sia lo scienziato pazzo in cucina, lo sa tutta la mia famiglia. Tant’è che quando ho iniziato a lavorare in smart working, mi sono offerto di aiutare Sunshine ai fornelli, e di cucinare io la cena per la famiglia. Beh, dopo neppure un paio di settimane, le figlie hanno implorato la madre (senza dirmi nulla) di riprendere il controllo dei fornelli 😅 Leggi il resto : Le patatine di pasta
Pino Aprile ci spiega la questione meridionale
Se stai cercando un libro da leggere sotto l’ombrellone, permettimi di consigliarti Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali», di Pino Aprile. Sono passati più di 160 anni dalla proclamazione dell’unità d’Italia (piccolo quiz veloce, ti ricordi almeno l’anno, senza andarlo a cercare su Google?), eppure il conflitto tra nord ed il sud, fomentato per anni da forze politiche che lo utilizzavano come una leva per catturare voti, è oramai diventato parte della nostra cultura. Non molto tempo fa, in una trasmissione radiofonica, un ascoltatore è intervenuto al telefono per tessere le lodi degli abitanti dell’Emilia Romagna che si sono rimboccati le maniche dopo l’alluvione e di come, se una cosa simile fosse capitata al meridione, sarebbero stati tutti solo a piangere ed aspettare che qualcuno andasse a salvarli. Rendersi conto che, ancora nel 2023, ci sia gente che ragioni per stereotipi preconfezionati, è davvero triste.
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Togliere il nofollow dai link dei commentatori
WordPress, da tempo immemore, ha la cattiva abitudine di aggiungere l’attributo nofollow
ai link dei siti di chi lascia un commento. Se non hai la più pallida idea di cosa significhi la frase precedente che hai appena letto, direi che per oggi puoi anche fermarti qui, e procedere con le altre attività che avevi in programma. Già, perché il post di oggi è particolarmente tennico, adatto soltanto ad un pubblico di sviluppatori web scafati che non si fanno problemi a leggere questa roba sotto l’ombrellone, tra una fetta di anguria ed un bagnetto in mare. L’idea di scrivere due righe sull’argomento di oggi, in realtà mi è venuta in mente mesi fa, mentre davo una limatina al tema del blog, e mi sono accorto che WordPress aggiungeva automaticamente l’attributo nofollow
a quei collegamenti. Già la blogosfera italiana è in via d’estinzione, se poi non incoraggiamo i motori di ricerca a trovare ed indicizzare i nostri vicini di casa virtuali, non c’è più speranza. Leggi il resto : Togliere il nofollow dai link dei commentatori
Fiocchi d’avena freddi a colazione
Ricordo quand’ero piccolo e mia nonna, con cui ho vissuto per un paio d’anni quando mio nonno è venuto a mancare, si preparava a colazione una tazza di fiocchi d’avena nel latte caldo. Io li avevo provati un paio di volte, ma quella consistenza viscida quasi da bava di lumaca non faceva proprio per me. Poi, quando sono venuto qui in America, ho pian piano scoperto che fanno parte della cultura culinaria del Paese a stelle e strisce, ed ho cominciato a rivalutarli come ingrediente da usare non solo per preparare una pappetta adatta ai bambini a cui stanno ancora crescendo i denti. Ad esempio, Sunshine l’anno scorso ha sfornato dei biscottini all’avena il cui solo profumo metteva l’acquolina in bocca. Ma rimanendo in tema di colazione, come forse saprai, gli americani non hanno i biscotti del Mulino Bianco, e la loro colazione continentale è spesso a base di bacon, uova, salsicce e pancake cosparse di sciroppo d’acero. I fiocchi d’avena s’inseriscono in questo quadro variegato sotto forma di piatto freddo da preparare la sera prima. Eccoti dunque una ricetta facile facile per sentirti anche tu un po’ americano a colazione. Leggi il resto : Fiocchi d’avena freddi a colazione
Pronti, partenza, via!
E così, dopo un’assenza dal suolo italiano di ben sette anni, è arrivato il momento di tornare a respirare un po’ d’aria tricolore per la famiglia Camu. A dire il vero, avevamo già quasi i biglietti fatti nel “lontano” 2020, e poi tutti sappiamo com’è andata a finire. In genere comincio a spulciare tra le offerte con largo anticipo, così dopo le vacanze di natale del 2019, avevo preso l’abitudine di consultare quotidianamente il fido Google Flights, per vedere quale compagnia aerea e volo fosse più conveniente, anche in base al calendario scolastico, alle ferie del sottoscritto e via dicendo. Poi però iniziarono ad arrivare le notizie dall’Italia di casi sospetti di una malattia fortemente contagiosa nei pressi di Codogno, e così decidemmo di aspettare un po’ prima di acquistare i biglietti. Ricordo ancora come qui in America la gente, a Febbraio di quell’anno, quasi prendeva in giro l’allarmismo europeo, e come nessuno portasse uno straccio di mascherina neppure sulla metro. Ma per me era chiaro che non si trattava di un fuoco di paglia. Leggi il resto : Pronti, partenza, via!
Multa per eccesso di velocità
La foto che vedi qui sotto non è stata trovata a caso in rete: questa catasta di lettere di avvocati giaceva davvero sulla mia scrivania qualche giorno fa. Eh già, perché qualche settimana fa il poliziotto imboscato sulla strada a scorrimento veloce m’ha beccato mentre superavo di ben 30 miglia il limite di velocità di 55 miglia all’ora (che comunque non rispetta nessuno), e siccome si vede che non aveva nulla di meglio da fare, come nei classici film americani, s’è immesso sulla carreggiata ed ha subito acceso il lampeggiante. Io l’ho notato con la coda dell’occhio quando oramai la frittata era fatta, e non è servito a nulla rallentare sotto il limite prescritto dai cartelli stradali. Ero in auto con mia figlia, in ritardo per un appuntamento dal dentista, e sulla strada provinciale in genere si va a 70 all’ora senza problemi. Per fortuna sono quasi sempre stato un guidatore modello in 15 anni di permanenza sul suolo americano, ma il poliziotto di turno la multa me l’ha fatta lo stesso. Leggi il resto : Multa per eccesso di velocità