Come ti raccontavo di recente, ho finalmente una postazione di lavoro come l’avevo sempre sognata: scrivania alzabile, layout minimalista, doppio monitor, ripiano separato per la tastiera, e soprattutto una docking station che mi consente di far passare tutti i collegamenti al portatile tramite un solo filo: tastiera, mouse, monitor, alimentatore, webcam e via dicendo. L’altro giorno mostravo tutto fiero il risultato del mio duro lavoro ad un amico, e questo mi fa: ma lo sai che la tua docking station è perfetta per Samsung Dex? Io, da vecchia capra ignorante degli ultimi ritrovati della tecnologia moderna, sono caduto dalle nuvole. Ma si, continua lui, non lo sai che puoi collegare il tuo cellulare Samsung alla docking station tramite la porta USB ed usarlo praticamente come un computer portatile? E così, tornato a casa, sono corso a fare quest’esperimento, ho collegato il cellulare come mi era stato suggerito, e su uno dei due monitor ho visto apparire una specie di Windows ma… con le app che avevo sul cellulare. Leggi il resto di Samsung Dex, che sorpresa
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La mia colazione sana e genuina
Da quando sono tornato dall’Italia, ho deciso di eliminare pane e pasta dalla mia dieta. Principalmente per via del fatto che il pane americano non è neppure degno di slegare i lacci dei sandali a quello italiano, ed ha un sapore alquanto artificiale (a meno di non andare in uno dei rarissi panifici e pagare 10 euro per un tozzo di pane), grazie a tutte le schifezze che ci mettono dentro. Poi non parliamo dei dolci, che come dimostrano trasmissioni tipo il Boss delle Torte, sono praticamente un tripudio di glassa, pasta di zucchero e creme dolcissime che già al primo boccone ti fanno venir voglia di strapparti la lingua dalla bocca. E trovare i biscotti del Mulino Bianco è praticamente impossibile. Allora, avendo ripreso a fare lo yogurt in casa, ho deciso di usarlo con un po’ di frutta per cominciare bene la giornata. Leggi il resto di La mia colazione sana e genuina
Tagli alle università americane
Una volta mi appassionavo a guardare telefilm distopici, giusto per divertirmi ad immaginare un futuro in cui nessuno di noi vorrebbe mai vivere. Beh, ora non c’è più gusto, visto che la realtà ha letteralmente superato la fantasia, sia nel Paese a stelle e strisce che in giro per il mondo. Mentre i potenti del mondo si sfidano per vedere chi ce l’ha più grosso (il missile), in pochi si stanno accorgendo di un lavoro più sotterraneo portato avanti dall’amministrazione Trump per sbriciolare quel poco di istruzione che ancora resiste in questa nazione. Io me ne sto accorgendo in prima persona, lavorando per un’università californiana: già a partire da luglio, quando si aprirà il nuovo anno accademico (anche dal punto di vista fiscale), dovremo stringere la cinghia, e rinunciare agli aumenti contrattuali previsti, perché Trump ha tagliato un sacco di fondi alla ricerca, che a quanto pare rappresentano una bella fetta degli introiti universitari, secondi solo alle rette pagate dagli studenti. Leggi il resto di Tagli alle università americane
Prove tecniche di guerra mondiale
Ho deciso di rompere il protocollo di pubblicazione a giorni alterni per dire la mia sui fatti delle ultime ore. Lo confesso, sono troppo amareggiato per come l’Arancione ci sta cacciando nei guai con il Medioriente. Lui che, tra le tante bugie, aveva detto di essere l’uomo della pace e che non avrebbe mai scatenato nuove guerre, non ci ha pensato due volte a premere il pulsante per bombardare uno Stato sovrano. Sulla base di cosa, poi? Delle tanto sbandierate armi atomiche che l’Iran sarebbe ad un passo dall’avere? (si, come l’antrace di Saddam). La cosa che mi sconforta di più di tutte? Che ancora sono passati solo sei mesi dall’insediamento, e di questo passo, altri tre anni e mezzo di Trump saranno davvero pesanti. Leggi il resto di Prove tecniche di guerra mondiale
La samurai dagli occhi blu
Del buon Nicola, quando si tratta di suggerimenti su cosa guardare in tv, posso sempre fidarmi, non c’è dubbio. Così, quando in un commento l’anno scorso mi ha suggerito Blue Eye Samurai, non ho perso tempo per andare a vedere di cosa si trattasse. Ed in effetti, ancora una volta, ha azzeccato in pieno i miei gusti in materia 🙂 Il fatto che abbia un gradimento del 97% su Rotten Tomatoes è poi la proverbiale ciliegina sulla torta. Stando ai bene informati, la seconda stagione, che proverà a spiegare alcune delle questioni rimaste in sospeso, uscirà l’anno prossimo. Nel frattempo, per i più curiosi, c’è anche un canale Reddit dove i fan discutono di questo o quel dettaglio della serie. Ma partiamo dall’inizio. Al centro della storia c’è Mizu, una spadaccina birazziale la cui anima è segnata da una missione di vendetta: rintracciare e uccidere uno dei quattro uomini occidentali presenti in Giappone al momento della sua nascita, colpevoli di averla resa “diversa” nella società Edo.
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Postazione di lavoro, versione 2.0
Un paio di mesi fa avevo pubblicato una foto della mia nuova postazione di lavoro. Come dicevo l’altro giorno parlando della ripresa della diretta dalla finestra di casa, il mio cervello non riesce a stare fermo un minuto, e l’omino talebano seduto sulla mia spalla, ora che non può più scocciarmi con il blog (che sembra aver raggiunto un equilibrio estetico in grado di accontentare i suoi gusti minimalisti), ha esteso il suo dominio ad altri ambiti. Forse in un’altra vita sarei potuto essere un architetto o un decoratore d’interni, perché ho scoperto, anche per la necessaria ottimizzazione dello spazio ridotto in cui vivo adesso, che mi piace organizzare le cose in modo armonioso. Con un tocco di sano MacGyver-ismo, per hackerare (mamma mia, che brutti gli inglesismi) gli oggetti e renderli più funzionali alle mie esigenze. Leggi il resto di Postazione di lavoro, versione 2.0
Grazie per la corrente, sindaco
Il comune in cui mi sono trasferito da qualche mese è uno dei pochi nel New Jersey ad offrire accesso gratuito ad un paio di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Anni fa, quando ancora sognavo di poter guidare una Tesla, scrissi una email al sindaco del paesino dove abitavo prima, un repubblicano incallito, per sapere se stavano pensando di fare qualcosa di simile, ma ricevetti una risposta laconica senza alcuna promessa concreta. Ci sentiamo tutti pieni di buone intenzioni quando si firmano gli accordi internazionali sul clima, ma è soltanto con azioni capillari concrete sul territorio che si può fare la differenza. E così mentre Trump e Musk continuano i loro battibecchi inutili alla faccia di noi comuni mortali che fatichiamo ad arrivare a fine mese, il sindaco di questo paesello è più avanti di tutti nel dare ai residenti un incentivo per inquinare di meno. Non sarebbe bello se tutti i comuni seguissero lo stesso esempio? Leggi il resto di Grazie per la corrente, sindaco
Sbirciamo nuovamente i vicini di casa
Una mia amica è convinta al 100% che io sia affetto in maniera cronica da un disturbo di iperattività, altrimenti noto come ADHD 😅. Perché la mia mente vulcanica non si ferma, e ne pensa mille al minuto. Secondo me la colpa invece è di quel disgraziato (in senso bonario, s’intende) di MacGyver, che nell’omonimo telefilm degli anni 80, riusciva a risolvere il problema che si trovava davanti con oggetti improvvisati di ogni tipo. Tant’è che in inglese americano oggi si può usare quel nome come un verbo, “to MacGyver something”, per esprimere proprio quel concetto. Proprio come il nostro biondo eroe d’altri tempi, anch’io continuo ad usare vari oggetti a mia disposizione per rendere l’appartamento dove abito più confortevole (vedi scrivania di cui parlavo di recente). Dato che il server casalingo è ora vicino ad una finestra, ho pensato bene di rispolverare l’idea della webcam in diretta dalla casa. Leggi il resto di Sbirciamo nuovamente i vicini di casa